Abitare il PilastroIn primo piano

103 anni vissuti intensamente

Abita al primo piano in una casa sull’emiciclo che affaccia su Piazza Lipparini,  abita lì dal 1969, tra le prime case dell’allora “neonato” Pilastro.
E in casa sua ci accoglie, la conosciuta signora Gina. 103 anni (e mezzo) sulle spalle di questa esile e dignitosissima signora. Racconti di una vita vissuta nell’impegno, in cui una parte del proprio esistere è sempre stato dedicato al bene della collettività.
Un modo di essere e di intendere la vita appreso in famiglia, da piccola, col padre “capolega” nella Granarolo dove è nata e vissuta per molti anni.
Durante la guerra ha fatto la partigiana, col ruolo di staffetta. Pedalate rischiose attraverso le nostre campagne, portando messaggi importanti…..
Quando è venuta ad abitare al Pilastro si è data molto da fare; negli anni 70-80 è stata una delle co-fondatrici dell’attuale Centro Sociale, che ha anche diretto per oltre un decennio e che ancora frequenta, quando le gambe glielo permettono.
Ha partecipato attivamente a gruppi che si sono operati per migliorare praticamente le condizioni basilari di vita di alcuni degli abitanti di allora… ci parla dell’organizzazione di un servizio per fornire pasti a chi aveva problemi o per cercare di fare avere visite mediche ai bambini senza il medico…
Ci racconta con vivacità di quando, arrivata da poco al Pilastro, fu contattata da alcuni compagni del P.C.I. che già abitavano qui e che, conoscendola, le chiesero di partecipare all’attività della sezione locale, cosa che lei accettò volentieri.
In quegli anni, molto spesso, la militanza politica in un partito e l’impegno nel sociale si sovrapponevano.
Al Pilastro si è sempre trovata bene e tuttora è contenta quando le persone, i vicini, la vanno a trovare, o per “l’aria buona” che si gode quando scende fino alla panchina nel parco sottocasa. “Cattiveria e gente poco perbene ce n’è dappertutto, ci dice convinta, ma anche gente a modo.”
Intanto che ci parla seduta sul divano del suo soggiorno, guardo le foto nei portaritratti…c’è lei nel giorno del suo centesimo compleanno, con alle spalle il sindaco Merola e poi ci sono dei bambini piccoli; sono i nipoti di suo nipote, che oramai è ottantenne..purtroppo non ha fatto in tempo, lei, ad avere bambini, perchè si è sposata tardi ed è rimasta vedova dopo solo due anni.

Mentre parla, talvolta i discorsi si confondono temporalmente, è una vita lunga da ricordare!
La sensazione che resta, quando si lascia quella casa, è di serenità e soddisfazione .
Gina appare contenta, non si lamenta di nulla e di ogni evento della sua vita racconta il lato positivo; il lavoro da sarta,la casa dove vive, la pensione che “le basta”.
Lo spirito ed il modo di affrontare la vita non può bastare a comprendere la longevità di Gina, ma è sicuramente un grande alleato.

Testo di Ingrid Negroni
Foto di Lino Bertone

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