Storia del Pilastro

C’era una volta il Comitato Inquilini

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
I cinquant’anni di vita del Pilastro richiamano alla mia memoria, tra l’altro, il Comitato Inquilini, che
si formò immediatamente, per iniziativa spontanea di alcuni assegnatari degli alloggi del villaggio.
Con il Comitato ebbi diverse occasioni di contatto ai primi anni ’70 in quanto, come consigliere indipendente del Quartiere S.Donato nel gruppo Due Torri  e coordinatore della commissione servizi sociali mi rapportavo ad esso come l’interlocutore rappresentativo degl’interessi di tutti i cittadini.
Ricordo di aver partecipato ad alcune riunioni del Comitato che si svolgevano a quei tempi in uno
scantinato di via Svevo, dove mi pare abitasse Angiolino Vecchi, uno dei principali esponenti del
Comitato, insieme a Luigi Spina (a cui è intitolata la biblioteca del Pilastro) ed Oscar De Pauli, e
sono testimone dell’impegno straordinario profuso dai membri del Comitato stesso per ottenere dal
Comune e dal Quartiere i servizi di cui il villaggio era totalmente sprovvisto, e dall’ I.A.C.P. risposta
a tutti i problemi gestionali e manutentivi che si ponevano giorno dopo giorno.
Il Comitato inquilini era di fatto, in quell’epoca, l’unico, fondamentale momento di aggregazione
sociale, nel quale erano presenti cittadini di diverso orientamento politico, tutti animati dal desiderio
“riformista” di migliorare la vita del villaggio. E pensare che vivevamo tempi nei quali le
contrapposizioni politiche ed ideologiche erano assai vivaci ed acute ma questo non rappresentava
un ostacolo insormontabile. L’avversario principale del Comitato era rappresentato dai gruppetti di
giovani “antagonisti”, che frequentavano il Pilastro con l’obiettivo di strumentalizzare il disagio
sociale a fini pseudorivoluzionari. Ma erano presenti anche gruppi di giovani studenti, di matrice
cattolica, che venivano al Pilastro per svolgervi attività di animazione sociale.
Paolo NATALI

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