Segnali di vita
Forse girando per il Pilastro vi sarà capitato di vedere alcuni cartelli non propriamente “convenzionali” ma con un aspetto che si potrebbe definire “sociale”.
Frutto del lavoro artistico di Anna Ferraro, il progetto “Segnali di vita “ commissionato nel 2008 da Milli Romano e Gino Giannuzzi all’interno del progetto più ampio chiamato “CONTAINER – LABORATORIO OSSERVATORIO MOBILE ARTE PUBBLICA” ha coinvolto tutto il Quartiere San Donato.
Come ci dice Anna Ferraro: “Il progetto Segnali di vita fa parte di un percorso di arte pubblica e di arte relazionale, due tipologie di espressione artistica ancora poco diffuse in Italia, ma presenti soprattutto nel Nord Europa che hanno come obiettivo proprio la partecipazione dei cittadini e delle cittadine.”
Questi cartelli a distanza di quasi 10 anni sono ancora intatti, rimasti a testimonianza del progetto ma anche come singolare e particolare arredo urbano che in qualche modo racconta le peculiarità sociali del Pilastro.
Era il 2008. Protagonisti i ragazzi delle Scuole medie Saffi. Il progetto nasce e si sviluppa da un primo periodo di osservazione del territorio per arrivare ad un vero e proprio incontro con i cittadini, in special modo con i ragazzi e le ragazze delle scuole medie, che hanno raccontato i luoghi del rione e ciò che quei luoghi per loro rappresentano.
Ed è così che il giardino di via Panzini, tra via Svevo e via Gozzani diventa il “parco del bacio”, proprio perché alcuni delle scuole hanno raccontato che quello spazio verde diventa al calare della luce uno spazio dove i giovani del Pilastro si scambiano baci di nascosto dagli occhi degli adulti e alla stessa maniera i giardini condominiali di alcuni palazzi hanno visto comparire un cartello che segnala la presenza di un tavolo con sedie, simbolo che in quel luogo ci sono spazi informali di condivisione ed incontro tra i condomini proprio negli spazi verdi, che si può dire ancora oggi essere una priorità proprio del Pilastro. I cartelli sono diversi, come quelli di intestazione dei sentieri che attraversano i giardini e gli spazi verdi. Il più famoso è vicino alla Biblioteca Spina e non può non colpire per l’ironia evidente.
Come ci dice Anna Ferraro: “Il progetto Segnali di vita fa parte di un percorso di arte pubblica e di arte relazionale, due tipologie di espressione artistica ancora poco diffuse in Italia, ma presenti soprattutto nel Nord Europa che hanno come obiettivo proprio la partecipazione dei cittadini e delle cittadine.”
Forse proprio il coinvolgimento e il ruolo attivo dei cittadini del Pilastro in questo progetto ha permesso alle installazioni artistiche di rimanere dopo dieci anni ancora quasi totalmente intatto senza particolari atti di vandalismo.
di Jonathan Mastellari