Abitare il Pilastro

Degrado al Pilastro? Parliamone

Bologna 21 luglio 2017

Quando si parla di degrado al Pilastro, il mio orgoglio di vecchia pilastrina ha delle impennate. Ho fatto questa foto lunedì scorso e la prima reazione è stata: la ditta che deve svuotare i cestini non lo sa che il sabato e la domenica molte persone combattono il caldo degli appartamenti cenando nel Parco? quel cestino piantato ben lontano dalla panchina serve a favorire l’apprendimento di tiri liberi a pallacanestro? non sarebbe più opportuno metterlo vicino, a servizio di chi si riposa? magari mettendo un cestino con posacenere?  se il lunedì non passano presto, basta un animale o un maleducato e il lavoro di raccolta si sparge per tutto il prato circostante.

L’articolo dei primi di luglio ha ricevuto circa 50 letture: il problema non appare particolarmente grave per i nostri lettori, ma poiché il tema rimbalza sui giornali che non sanno cosa scrivere, vorrei che questa volta si facesse un passo avanti.

Queste foto sono state scattate nel giugno scorso e il cittadino che le ha scattate ha immediatamente segnalato ad ACER la questione, oltre che a noi che abbiamo segnalato al Quartiere e al servizio specialistico del Comune. La risposta è stata immediata.
Inoltre, sempre per citare episodi successi realmente, la sera del 5 luglio alle ore 22,30 un nostro redattore rientrava a casa in via Casini e ha visto la situazione delle due foto sotto. Per farsi passare la rabbia per tanta inutile maleducazione, fa un giro nel parco con la moglie. Al ritorno trova i mezzi di raccolta rifiuti in azione. Positivamente meravigliato di tanto tempismo, chiede se per caso è una coincidenza e viene a sapere che sono stati allertati dai vigili urbani a cui un residente aveva telefonato alcune ore prima. E poiché era la stessa zona in cui erano stati fotografati e segnalati i topi, sono arrivati di corsa.

La voce popolare (al mio tempo si chiamava Radio Scarpa) dice che sono le persone dei camper abusivi che “rimestano nel rusco”. La mia vicina di casa, invece, sostiene che XY del n piano butta tutto fuori dal bidone e lo nasconde sotto gli arbusti per dare da mangiare agli animali senza padrone.
Dopo qualche giorno, una famiglia di miei amici camperisti, stava allestendo il camper sotto casa per la partenza per le ferie, lui stanco, accaldato, ovviamente in ritardo rispetto alla tabella prevista. Si avvicina un vigile chiede i documenti del camper. “Sa ci hanno segnalato dei camperisti maleducati che vivono qui, in via Casini”.

Ma in una televisione locale ieri sera ho sentito una dichiarazione di chi alle iniziative del Pilastro non ha mai partecipato, preoccupato perché i cittadini del Virgolone non possono uscire la sera di casa. Come mai, io che da 38  anni esco a piedi, in bicicletta o in macchina vedo solo ragazzi che non hanno altra possibilità che utilizzare gli WI- Fi gratuiti o fare chiacchiere seduti sulle poche panchine, anziani che passeggiano per prendere il fresco, o persone vestite con tutte le fogge del mondo passare la serata al fresco?

E allora va tutto bene? Ovviamente no! Ma attenzione agli stereotipi e alle ricostruzioni pregiudiziali!
Sappiamo tutti che ci sono anziani indigeni maleducati e ostili alla raccolta differenziata, mentre altri come Gabriele che con l’attrezzo che si è comprato da solo, continua a raccogliere cartacce e plastiche appoggiandosi al deambulatore. Allo stand dell’associazione Universo, i bambini del laboratorio Un mondo di colori, hanno sperimentato la raccolta di rifiuti e cartacce sparsi nel parco, così come i ragazzi del Centro Estivo alla Fattoria Urbana che con guanti e sacchetti ripuliscono l’area antistante. In certi orari, gruppi di giovani annoiati, vestiti e pettinati tutti nello stesso modo, tanto che capisci bene cosa vuole dire il rione interculturale nel mondo globalizzato, per farsi notare parlano a voce alta e buttano per terra cartine e sigarette, lasciando magari l’intero cartone della pizza con gli avanzi. E quelle mamme tutte tirate, che lasciano la bottiglietta dell’acqua o la carta del gelato o delle caramelle sotto lo scivolo? E quelle famiglie dai veli coloratissimi, che alla fine della cena, raccolgono tutto nel sacchetto e lo mettono sopra il cestino, perché è pieno? E alla mattina all’alba viene la gazza che sparge tutto per terra
Mi piacerebbe sentir raccontare questo Pilastro, con i passi avanti che abbiamo fatto da quando molti di noi hanno imparato a segnalare gli episodi di degrado e dove, magari confrontandoci su come possiamo convincere i reticenti a salvaguardare la pulizia e la bellezza dei nostri bene comuni. Oppure come far capire agli organismi preposti che in un’estate calda e secca sarebbe meglio trovare tempo e soldi per collocare ( nei posti comodi ) cestini ( magari più grandi? ) e per svuotarli spesso oppure organizzare una rete di cittadini responsabilizzati. Oppure mettere telecamere in punti strategici per verificare se è qualche ditta che per risparmiare la tassa, butta i propri rifiuti nei nostri cassonetti.

Testo e foto di Claudia Boattini

 

 

 

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