Storia del Pilastro

“Pilastro: spaccio, sporco e accampamenti rom” grazie della pubblicità!

Ci scusiamo con il Resto del Carlino se ci permettiamo di copiare il suo splendido titolo: del 1993? No di venerdì scorso.

Forse fecero un titolo simile anche nel 1993, l’anno in cui il giornale più letto a Bologna si distinse nella costruzione dell’immagine negativa del ghetto Pilastro. Il tono è lo stesso. Quando ho letto questo articolo, ho pensato a quella mia vicina di casa che vuole vendere l’appartamento che aveva comprato qualche anno fa per assistere il vecchio padre, e che stava attendendo l’apertura di FICO per spuntare un prezzo migliore. Ma come sempre il Carlino è oggettivamente contro di noi, perché non può non sapere quanta pubblicità negativa fanno quei titoli.

La settimana scorsa avevo scritto un post sui rifiuti abbandonati e sui cestini dei parchi troppo pieni, facendo proposte di soluzione dopo la serie di articoli che da circa un anno andiamo pubblicando, ma poiché era un po’ polemico verso una conferenza stampa di Forza Italia, attendevo le correzioni della nostra Redazione. Poiché siamo una redazione di cittadini volontari di idee politiche diverse, accomunati dal desiderio di contribuire alla civile convivenza al Pilastro, avevamo più volte discusso se e come rendicontare le iniziative dei partiti politici al Pilastro. Avevamo deciso a maggioranza di evitare di fare da cassa di risonanza delle iniziative di partito, mentre gli ospiti delle Associazioni del territorio hanno trovato e trovano rendicontate le proprie posizioni nei nostri post. In questo caso valutavamo se e come informare in modo obbiettivo. Sono passati alcuni giorni ed il problema ce lo ha gentilmente risolto Forza Italia, mettendo nella buchetta di ognuno di noi l’invito a partecipare domattina alla manifestazione che si terrà in via Pirandello 18 alle ore 10: oggetto sicurezza al Pilastro. Le foto sono di cestini pieni e di una fila di camper parcheggiati “lungo le strade del Pilastro”.

Dalla busta esce un foglietto, che ho fotografato per capire insieme a voi. Abito al Virgolone dal 1978 sono in pensione, e mi sono sentita personalmente offesa. Cosa c’entra? È una elemosina razzista? Oppure se firmi ti regalano un vasetto di tonno? Vi piacerebbe vedere la teoria di famiglie pilastrine in difficoltà che vanno al tavolino del partito di Berlusconi e ricevono in cambio di una firma una bottiglia di salsa? Bisogna portare l’ISEE? Alla faccia della privacy!

Per chi, come me, non potrà partecipare c’è un altro foglio: FIRMA per chiedere PIÙ CONTROLLI e PIÙ SICUREZZA al PILASTRO. Così uno può farlo senza farsi vedere da nessuno. La petizione firmata va spedita allo stesso indirizzo del Servizio di Distribuzione dei generi alimentari gratuiti SOLO PER ITALIANI. I tre avvocati che invitano a firmare sapranno certamente come riconoscere se le firme sono autentiche.Alla posta della Redazione è arrivata anche la presa di posizione del Presidente di Quartiere, chiamato in causa dall’articolo del “Resto del Carlino”. Simone Borsari ribadisce l’attenzione del Quartiere e dei vigili per le segnalazioni dei cittadini, ricorda che nel momento in cui verranno liberati i fondi del bando periferie si avvierà la costruzione della caserma dei Carabinieri e che sui camper è stato fatto tutto quello che prevede la legge.

Ma i lettori mi permetteranno uno sfogo personale: la lettera di accompagnamento alla petizione inizia dicendo: “Dopo un lungo e duro lavoro che aveva coinvolto le istituzioni, i cittadini e tutti i soggetti attivi del Quartiere, il Pilastro era tornato ad essere un luogo vivibile da tutte le famiglie, ma ora la situazione è tornata ad essere insostenibile.”

Mi consentano, Avv. Bignami, avv. Lisei e avv. Sassone, io sono fra quei cittadini, ma voi dove eravate?  Non vi ho visto festeggiare i risultati raggiunti con noi, (o anche senza di noi, ma qui al Pilastro). Non vi ho visto promuovere la nuova immagine del Pilastro e dare forza ai cittadini virtuosi: sappiamo che rinforzare i risultati positivi è indispensabile per consolidarli. Voi forse conoscete poco il Pilastro, non siete bene informati.

Non è vero che la situazione è insostenibile: ieri sera o la sera precedente il Parco Pasolini era una festa di colori e di gruppi: ognuno nelle sue panchine, con gli amici, chi prende il fresco prima di andare a cena, chi ha portato la cena per fare il picnic all’aperto mentre i bambini giocano, non urla sgarbate, nessuna tensione fra le differenti comunità. Anche la notte si può passeggiare. Da oltre un mese ci sono iniziative serali delle differenti associazioni e tutto si svolge nella normalità.

Va tutto bene? No!!!!!!!!!!!!
Siamo il rione più povero di Bologna, la disoccupazione fra i giovani e i nuovi italiani è alta. Gli spazi pubblici sono pieni di rifiuti e cartacce il lunedì perché pochi possono permettersi di andare al mare durante il week end; ma anche perché chi ha disegnato il layout del Parco non ha tenuto conto delle nuove abitudini, o perché i cestini sono vecchi e piccoli, o perché le gazze inserite per allontanare i piccioni non hanno allontanato i piccioni, ma spargono i rifiuti. O perché le ditte che hanno vinto l’appalto di manutenzione dei parchi diminuiscono le uscite proprio nel momento in cui è più necessario. Abbiamo segnalato giri che fanno pensare allo spaccio, ma appena arrivano le forze dell’ordine non c’è più nessuno.
Alcuni di noi hanno fatto proposte per affrontare questi temi. Voi cosa proponete? Perché invece che regalare alimentari non adottate una parte di Parco Mitilini e lo mantenete pulito con i vostri simpatizzanti?
Mi auguro che domani mattina i Pilastrini vi guardino fare la vostra manifestazione nella tolleranza più grande, dando l’ennesima dimostrazione che non è vero che il Pilastro è invivibile. Gli incivili non abitano qui.

Testo e foto di Claudia Boattini
PS Parte della Redazione è in ferie. Condividono la pubblicazione di questo articolo Ingrid Negroni, Lorenza Zullo, Lino Bertone, Ele Diolaiti, Jonathan Mastellari, Chloy Vlamidis

 

 

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