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Il 2 Agosto rivive ad Etica

GruppoFS_F_2agosto_1980_918x358Provate a chiedere ad un bolognese di più di quaranta anni qualcosa del due agosto 1980.

Vi stupirete a sentire in quanti hanno qualcosa da raccontarvi.

Già, è così! Chiunque fosse a Bologna quel giorno, il 2 agosto del 1980, si ricorda certamente qualcosa di specifico e particolare; dov’era, cosa stava facendo, cosa ha pensato quando ha saputo della bomba alla stazione.

Un evento che, oltre ai morti ed ai feriti, ha colpito duramente la città in generale, deflagrandola in uno dei suoi cuori vitali: la stazione centrale.

E’ caldo, la città si sta svuotando come ogni agosto e le menti sono più rilassate.

La stazione al contrario è piena; piena di gente che si sposta, che va, che parte… chi va in ferie, chi torna dai genitori, chi è lì per lavorare…… sono le 10.25. La bomba scoppia.

Polvere, macerie, feriti e cadaveri. Anche chi c’era, chi ha visto coi propri occhi, anche costoro fanno fatica a riconoscere la stazione in quelle foto che paiono di guerra. La voragine al posto della sala d’attesa.

Ricordate. Siamo nel 1980 ! Non ci sono i cellulari. La notizia corre comunque veloce. Prima del giornale radio regionale. Il suono delle sirene e delle ambulanze durerà tutto il giorno e risuonerà a lungo nelle menti.

Una corsa contro il tempo permetterà, coi mezzi disponibili, di fare il massimo per i soccorsi.

In tanti accorreranno e lavoreranno, coordinandosi istintivamente, per recuperare feriti, trasportare cadaveri, soccorrere i sopravissuti. Vigili urbani e vigili del fuoco, tassisti e autisti di autobus, personale sanitario, volontari, donatori di sangue. Il 118, quel prezioso servizio di urgenza che tutti oramai diamo per scontato, è nato dopo il due agosto2 agosto 17_1

E’ a partire dalle memorie del 2 agosto che si è inaugurata il 27 giugno la rassegna Etica,  svoltasi  presso il Circolo la Fattoria.

Una serata emotivamente molto intensa, un modo diverso di ricordare quel due agosto. Marina Gamberini, Claudio Deserti, Agide Melloni hanno parlato seduti di fronte al pubblico, volutamente fuori dal palco. Sono persone che hanno vissuto in prima persona quell’evento, feriti che ancora vivono pesantemente nella loro esistenza le conseguenze di quella bomba, l’autista di autobus che trasportò cadaveri per un numero impressionante di ore, il soccorritore che riuscì, grazie alle indicazioni di un familiare, a recuperare una ferita che altrimenti non sarebbe qua ora. Le memorie sono dure da tirare fuori , vivide, fresche e dolorose come non sembrerebbe possibile 37 anni dopo.

Il pubblico, attento e numeroso, ascolta concentrato. I più giovani, probabilmente, è la prima volta che hanno modo di sentire parlare di questo evento in termini così diretti e vivi.

La commozione e compartecipazione è grande.2 agosto 17_2

Bello e importante anche il contributo degli studenti del corso DOC del Liceo Laura Bassi di Bologna.

Questi ragazzi, ovviamente nati molto dopo il 1980, hanno compiuto un percorso scolastico durante questo anno, appunto a partire dalle memorie del due agosto. E ci hanno mostrato il risultato del loro lavoro. Viene infatti proiettato il cortometraggio ”Vengo a prenderti”, realizzato da loro e dagli studenti della 3C della scuola secondaria De Andrè. Nel filmato un uomo racconta quel suo due agosto. Parole semplici di una gioventù normale, scuola e primi amori. Quel giorno, che pareva un giorno come tanti, questo ragazzo perse la madre, uccisa sotto le macerie della sala d’attesa mentre lavorava alla CAMST.

Infine questi studenti sfilano ordinati sul palco, ognuno di loro ha un foglio che ci legge. Sono i nomi degli ottanta morti nella strage, la loro età e professione.

testo e foto di Ingrid Negroni

 

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