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La Versailles degli animali

Chi se l’aspettava? Chi poteva mai immaginarselo?

Quando udiamo pronunciare il nome del Palazzo di Versailles pensiamo immediatamente ad una reggia sfarzosa che ancor oggi colpisce per la ricchezza delle decorazioni, per la vastità degli edifici e dei giardini circostanti, emblema di un’epoca fastosa, quella del Re Sole. Mai ci immagineremmo di ritrovare in un contesto simile, un piccolo borgo rurale molto simile alla Fattoria Urbana del nostro Pilastro. Ma procediamo con ordine.

Il Petit Trianon è un piccolo complesso di edifici e di giardini caratterizzato da una inaspettata atmosfera campestre, posto in un angolo del parco di Versailles , che Luigi XVI volle donare alla regina Maria Antonietta come sua residenza personale.

Esso divenne ben presto il centro della vita di Maria Antonietta. Qui ella si rifugiava dall’asfissiante corte di Versailles con pochi eletti; qui l’etichetta e le formalità erano completamente assenti; la vita trascorreva leggera e senza preoccupazioni.
Per dare al posto un tono ancora più bucolico, la regina volle che venisse realizzato un villaggio a grandezza naturale, con le sue stalle, i granai, la piccionaia, il pollaio: l’Hameau. Furono costruite così otto case coloniche perfettamente simili a quelle della campagna francese, con i loro tetti di paglia e le facciate a graticcio. E anche se al loro interno quelle casupole in apparenza poverissime, fossero corredate di ogni comodità dell’epoca, per un estremo tocco di realismo, vennero simulate esteriormente decadenza e miseria.

Ed è ancora così che l’Hameau si presenta oggi al nostro sguardo. Ma quello che ha attirato maggiormente la nostra attenzione è stata la presenza di molti animali da campagna ed un cartello affisso dalla Fondation Assistance aux Animaux dal quale abbiamo appreso che anche in un contesto austero come questo, è stata realizzata una “fattoria didattica” con criteri e scopi molto simili a quelli della nostra Fattoria Urbana.

        

Anche per i bambini francesi, quindi (ed in particolare quelli parigini, vista la vicinanza di Versailles con la capitale francese) si pone il problema del distacco dall’ambiente naturale che va ricercato e ritrovato attraverso organizzazioni come questa, impegnate a promuovere il contatto con la terra e con gli animali domestici, per migliorare la conoscenza ed il rispetto per la Natura.

Un “gemellaggio” che ci rende ancora una volta orgogliosi delle strutture presenti nel nostro rione. Ringraziamo e salutiamo perciò la Fondation e… la Regina che seppe mostrare a tutti, senza esitazioni, la noia del vivere mondano ed il piacere di vivere in campagna.

       

Testo e foto di Lino Bertone

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