“L’ascolto e il dialogo”: alla scoperta dei burattini bolognesi
Il dialetto bolognese rimane al centro della rassegna “L’ascolto e il dialogo” anche nel secondo incontro, che si svolgerà alla Biblioteca Luigi Spina martedì 5 dicembre 2017 alle 14,30. Nello specifico si parlerà della secolare tradizione dei burattini bolognesi.
Il termine burattino deriva dal nome di un personaggio della commedia dell’arte, che doveva il suo nome al mestiere degli “abburattatori”, cioè dei setacciatori di farina. Il “buratto”, infatti, era una stoffa grezza e resistente, usata per separare la farina dalla crusca.

La presenza degli spettacoli dei burattini nelle piazze e nei mercati italiani risale addirittura al Cinquecento ma è dalla fine del Settecento che si hanno notizie della sua diffusione. Mentre in un primo momento le maschere utilizzate per i fantocci erano contaminate dalla commedia dell’arte, dopo la Rivoluzione francese si affermano nuovi personaggi che tipizzano la classe popolare e sostituiscono le vecchie maschere, troppo legate all’antico regime.
Il teatro dei burattini in dialetto bolognese conquista un ampio pubblico dai primi anni dell’Ottocento fino ai giorni nostri. A Bologna sono vissuti alcuni dei più noti maestri burattinai degli ultimi due secoli: Filippo e Angelo Cuccoli, che nell’Ottocento definiscono le caratteristiche del celebre Fagiolino; Angelo Galli, a cui si deve l’invenzione di Sganapino, personaggio apparso nel 1877; Demetrio Presini, con la cui scomparsa, avvenuta nel 2002, si conclude l’epoca degli spettacoli in piazza.

Tra i burattinai ancora attivi citiamo Romano Danielli, grande interprete di Balanzone, e Riccardo Pazzaglia, che sarà gradito ospite della biblioteca il 5 dicembre con i suoi burattini.
L’obiettivo della rassegna “L’ascolto e il dialogo” è infatti quello di coniugare cultura, tradizioni e divertimento. Gli incontri fanno parte di una serie di iniziative nate dalla collaborazione tra la biblioteca Spina e i centri diurni per anziani dei quartieri San Donato-San Vitale e Navile.
Il tema di quest’anno, ovvero la tradizione dialettale, è stato scelto perché evocatore di ricordi ed emozioni positive, che generano una sensazione di benessere nei partecipanti e contrastano la mancanza di stimoli che talvolta caratterizza la terza età. Sebbene pensati per gli ospiti dei centri diurni, gli incontri sono aperti a tutti gli interessati, soprattutto nel caso dei burattini, forma d’arte che esercita ancora il suo fascino su diverse generazioni. Come negli incontri passati, il pubblico sarà coinvolto e potrà intervenire in modo libero e informale con commenti e aneddoti, allo scopo di comunicare e condividere sensazioni e ricordi.
Concludiamo con alcuni suggerimenti bibliografici per chi desidera approfondire il tema. I seguenti testi sono reperibili presso la biblioteca Spina:
Chi è di scena? : baracche, burattini e marionette in mostra dalle collezioni emiliano-romagnole, a cura di Micaela Guarino, Bologna, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, stampa 1999
R. Bergonzini, C. Maletti, B. Zagaglia, Burattini & burattinai, Modena, Mundici e Zanetti, c1980
Doda Angelini, Maschere, marionette e burattini: tecniche e materiali per costruirli, Milano, Ottaviano, 1979
Storia dei burattini e burattinai bolognesi : (Fagiolino & C.), testo e disegni di Alessandro Cervellati, Bologna, Cappelli, 1964
Marionette e burattini : testi dal repertorio classico italiano del teatro delle marionette e dei burattini, con introduzione, informazioni, note, [a cura di] Roberto Leydi, Renata Mezzanotte Leydi, Milano, Avanti, 1958
A cura della Biblioteca L. Spina