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Papa Francesco a Bologna: le emozioni dei Pilastrini

Siid Negash da la mano al Papa

Centinaia di abitanti del Pilastro hanno partecipato ai vari momenti in cui si è articolata la visita del Papa a Bologna. Alcuni di loro ci hanno inviato i loro contributi. Li pubblichiamo, anche se sono trascorse due settimane, e vorremmo che fosse uno “Speciale” come un giornale nel giornale.

Cittadini redattori quali siamo, ci siamo accorti che è molto difficile rendere le sensazioni e le emozioni che la presenza del Papa ha lasciato. Pubblichiamo pertanto sei contributi firmati, senza un ordine, ma tentando di dare uno spettro ampio di sensibilità: testi brevi, intensi, di cui vi riportiamo un breve riassunto come invito a leggere di più.

 

La famiglia Akilo

Cerimonia dei doni: il Pilastro è stato rappresentato dalla coppia Akilo: Fabian (originario della Nigeria, laureato a Bologna dove lavora) e la moglie Simonetta (bolognese, impiegata all’aeroporto Marconi). La coppia indossava i tradizionali abiti africani, lunghi, con il copricapo dello stesso colore. La testimonianza a due voci e l’emozione del “Grazie per aver presentato l’Africa al Papa” urlatogli da una nuova bolognese. Fra i giovani che portavano doni anche Serena, studentessa del Pilastro e il suo simbolico abbraccio.

 

 

I ragazzi al pranzo degli ultimi La parrocchia del Pilastro sostiene economicamente e accompagna nella ricerca del lavoro e dell’inserimento sociale,quattro giovani africani: Ibrahima, Nassirou, Ernest e Aboubacar. Le sensazioni e il racconto del pranzo in S. Petronio. 

 

 

Lettera della Comunità Islamica Povertà, accoglienza, giovani, riforma radicale nell’approccio al rapporto fra uomo e il creato: questi i temi della lettera di Yassine Lafram Coordinatore della Comunità Islamica. Il dialogo interreligioso ha instaurato ottimi rapporti fra le comunità religiose della città: conoscersi a vicenda è la miglior via di pace. E conclude con “Condanniamo ogni forma di violenza e ci impegniamo a contrastarla con tutti i mezzi a nostra disposizione”.   

 

Allo Stadio Seguire le orme di “Qualcuno” che molto umilmente si è messo al servizio del popolo cristiano e non solo!” L’emozione di Mariella Sanna partecipante alla messa. I coristi intonano l’inno dei bolognesi alla Vergine, mentre entra la Madonna di S. Luca. Poi, il “centrocampista” visibilmente stanco e la preghiera comune di 35.000 fedeli. “È spiazzante la pace che certe persone scatenano! La “parola di Cristo” non ha bisogno di essere urlata”.

 

 

 Simboli: Ingrid Negroni riflette sui messaggi intrinseci della visita di Papa Francesco: hub di via Mattei ( stranieri e migranti), documenti (il valore della carta che portiamo in tasca), tavole apparecchiate in S. Petronio ( lotta alla povertà come divisione del pane ).  

 

 

Dare la mano e dare una mano: Siid ci fa riflettere con un gioco di parole “Dare la mano all’uomo che senza stancarsi apre il suo abbraccio ai diversi e ai poveri della terra era doveroso specialmente in questi mesi in cui troppi governi vogliono erigere muri e dighe. Queste dighe forse devieranno i flussi, non potranno arrestarli. E, soprattutto, aumentano pericoli e morti. “ Siete dei lottatori di speranza” ha detto ai migranti. Siid Negash, eritreo-italiano, si impegna a dare una mano” ai sui messaggi e aiutarlo a concretizzare.

 

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