Scuole del Pilastro

I racconti di Elisabetta e Saad

Il racconto di ELISABETTA

Mi piace molto vivere a Bologna.
La città è molto bella.Un giorno sono andata a visitare i cavalli al FICO, che si trova dietro al Meraville.
Appena sono arrivata ho preso la bicicletta e ho fatto dei giri
Mi sono fermata per vedere gli animali, poi gli ho fatto delle foto e pure il video, poi ho accarezzato la mucca, le pecore, il maiale, il cavallo.
Appena ho toccato la pecora che stava mangiando, lei si è girata verso di me e mi ha dato un morso al dito.
Io mi sono spaventata e mi sono messa a correre.

Il racconto di SAAD

Achille è un ragazzo che abita qui ma e nato a Ravenna.
Non si ricorda nulla di Ravenna perchè si e subito trasferito a Bologna.
I suoi genitori vengono dal Pakistan per cercare lavoro. Per fortuna il papà ha trovato un lavoro come responsabile in una pasticceria; però adesso si trasferiranno in Inghilterra
Achille non vuole andare e così passa molto tempo fuori. Ogni giorno Achille va al parco perché ha conosciuto una vecchietta che gli da sempre dei cioccolatini.
La nonna e Achille parlano molto:
Ciao achille, ciao nonna, vuoi che ti racconti come era il Pilastro 30 anni fa? si.
Prima qui ci abitavano dei migranti che venivano dal sud d’italia. Wow, davvero?
Erano bei tempi. Perché? Perché qui era tutta campagna, adesso c’è troppo inquinamento, troppe fabbriche.
Ad un certo punto per Achille è tardi:
Nonna, adesso devo andare in piscina o farò tardi. Ci vediamo, ciao. Ciao Achille.
Achille pratica nuoto perchè il dottore gli ha detto di praticarlo (a dorso) e perché non sa nuotare. La piscina si trova in via Panzini, è grande e ci sono tante sezioni.
Achille però è infastidito da dei bulli e per non scontrarsi entra subito in acqua.
Anche loro entrano in piscina ma non sapendo nuotare, l’istruttore è costretto a salvarli.
Achille li incontra di nuovo in centro mentre passeggia quei bulli che lo vogliono picchiare.
Per sua fortuna c’è un poliziotto. Loro si spaventano e vanno via, mentre achille torna a scuola perché c’è la festa di carnevale.

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