Abitare il Pilastro

ACER: Alla ricerca della qualità dell’abitare.

 

Affrontati i temi delle dimissioni e degli affitti, l’intervista ad Alessandro Alberani, Presidente Acer Bologna, prosegue. Molti dei discorsi che illustreremo ci hanno fatto percepire un interesse di ACER assolutamente non scontato: anche per chi abita in condomini di edilizia popolare, per chi abita in una casa ACER si vuole puntare ad una migliore qualità dell’abitare e del convivere in un condominio o in un rione.

Il ruolo di Acer non si limita quindi alla parte più istituzionale (Bandi per l’assegnazione dell’alloggio, determinazione e riscossione dei canoni etc.); si aprono così capitoli sulla ristrutturazione degli appartamenti e dei condomini, sui patti di vicinato, sulla creazione di appartamenti privi di barriere architettoniche per i disabili….

Redazione: Abbiamo spesso sentito fare riferimento al senso civico? Cosa si intende per senso civico nell’edilizia popolare?

Alberani Quello del senso civico è un po’ un problema generale, non solo dell’edilizia popolare.
In pratica, nel discorso abitativo, il senso civico è il rispetto del bene comune della casa, dello stabile, del territorio.
Di solito si mantiene, cioè si tiene in ordine e pulito, ciò che è sentito come proprio. Peccato che questa percezione riguardi in certi casi, speriamo limitati, solo il proprio appartamento, o il proprio cortile; come se ciò che succede nella strada, nel pianerottolo, nel rione dove abitiamo non ci riguardasse.  Stiamo cercando formule e strumenti per far aumentare questo senso civico, con mediatori condominiali e anche con il futuro intervento degli accertatori Acer.

Redazione: Gli accertatori ACER? Quali sono le loro competenze?

Alberani: L’accertatore è una figura professionale innovativa, molto importante per Acer, con competenze diverse da quelle dei tecnici ACER. Prima di tutto sarà munito di un patentino e sarà autorizzato ad entrare negli appartamenti per verificare direttamente eventuali irregolarità e disporre sanzioni. Il rispetto delle regole contenuto nel Regolamento d’uso degli alloggi e delle parti comuni è fondamentale. Le infrazioni possono riguardare vari ambiti: cucinare in ambiente improprio come la terrazza, subaffittare cantine, provocare schiamazzi notturni, lasciare masserizie negli spazi comuni e auto abbandonate nei cortili o in strada.
Queste frequenti irregolarità dell’abitare creano disagio e fastidio negli altri condomini, e quindi poter ridurre questi comportamenti impropri con le sanzioni è nell’interesse generale dei condomini!!
Il corso di formazione degli agenti accertatori è stato ultimato e a breve queste figure entreranno in azione.
Altra cosa molto importante è l’attenzione nell’assegnazione degli alloggi attraverso l’applicazione di criteri di mix sociale. Creare dei nuclei molto numerosi ed omogenei crea disagi e difficoltà nei condomini e questo non favorisce certo l’integrazione e il buon vivere.

Redazione Dalle competenze che lei ci descrive sembrano molto dei “controllori”

Alberani: Di fatto è sì un controllore, ma diventa anche un mediatore culturale e sociale svolgendo un’opera di miglioramento dei rapporti tra diversi abitanti di un condominio.

Redazione: E’ possibile un utilizzo dei muri delle case ACER per fare dei murales?

Alberani: abbiamo recensito un patrimonio di oltre 20 opere di artisti famosi della street art  sui muri dell’edilizia pubblica. Ci sembra un patrimonio importante da riconoscere e valorizzare. E’ una strada, quella della pittura murale, che personalmente voglio incoraggiare.
Se avete proposte in merito nella zona del Pilastro potete segnalarcele e noi le prenderemo in considerazione.

Redazione: Acer possiede anche diversi negozi, che in molti casi sono sfitti da anni? E’ un problema generale ma al Pilastro abbiamo l’esempio concreto dei negozi di Piazza Lipparini; avete qualche idea risolutiva in proposito?

Alberani: Confermo che il problema c’è ed è diffuso sul tutto il territorio. La crisi del “piccolo commercio” ha fatto sì che molti negozi non siano più utilizzati per la loro funzione e restino sfitti. E’ stato deciso che una parte almeno di questi locali cambiassero funzione, e diventassero spazi a disposizione della cittadinanza e delle associazioni per finalità sociali.

Redazione: Potrebbe fornirci dati aggiornati sull’utenza straniera?

Alberani: Ad oggi gli abitanti in alloggi di edilizia residenziale pubblica sono per l ‘83% italiani e per il 17% stranieri. La richiesta di case da parte degli stranieri è in progressivo aumento e i risultati delle assegnazioni con gli ultimi bandi lo confermano.
Rispetto all’integrazione tra coinquilini di diversi nazionalità, l’esperienza ci ha insegnato quanto sia importante una grande attenzione nell’assegnazione degli appartamenti; mettere insieme molti nuclei familiari omogenei crea un “effetto clan” non positivo per la convivenza generale dei diversi coinquilini; per evitare ciò, faremo le assegnazioni in modo intelligente e differenziato.

Intervista a cura di Susy Realti e Ingrid Negroni

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