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Il Laboratorio di Parole incontra Cristina Micelli, tra tango e poesia

Venerdì 18 maggio alle ore 17, il Laboratorio di Parole organizza presso il salone del Circolo La Fattoria, un incontro con la poetessa friulana Cristina Micelli.

La presentazione della poetessa e la lettura delle sue poesie, saranno intervallate da esibizioni di Tango Argentino dei maestri Marina Gatti e Patrizio Lolli, della scuola di Tango della Fattoria.
Interverranno anche i poeti del Laboratorio di parole.
La presentazione è a cura di Rosalba Casetti, conduce Anna Zucchini.

A fine serata, tutti a cena in compagnia alla Pizzeria di Masaniello.

La cena è su prenotazione entro le ore 17:00 di giovedi 17 maggio al numero: 051/4128885
L’incontro è gratuito.

Ecco una breve descrizione della sua produzione letteraria, tratta dalla rivista PAROLE 5/2018, a cura di Rosalba Casetti.

Cristina Micelli Cristina Micelli è nata a Udine nel 1965.
Scrive sia in lingua italiana che in dialetto friulano, suoi testi sono presenti in riviste, antologie e siti web.
Ha pubblicato Stato di veglia, 2011, Ed. Le voci della luna e A chi scorre, 2017, Ed. Qudulibri.
La poesia di Micelli è un affresco di persone profondamente radicate nel paesaggio friulano, nella cultura di una terra di confine, con un senso profondo di una storia che scorre dalle trincee della prima guerra mondiale alle odierne ondate di migranti “fiumana che scuote l’Italia / nessuno conosce le manovre di salvataggio, all’oggi del lavoro “Avanza austera la faccia del globale / facciata di bulldozer…”, dello straniamento “Noi siamo ora chiusi / dietro occhiali scuri…” , dello strappo generazionale “Lo vedi è un salto sbagliato / di generazioni che non sanno tenersi per mano”. La sua poesia fa argine a questo presente che indurisce i tratti del volto. Porta l’eco di memorie strettamente intrecciate alla geografia dei luoghi, le montagne amiche /nemiche (qui vivere è stare a ridosso di ciò che può accadere), i fiumi, il confine. Si inserisce nel ricco filone dei poeti friulani, da Mario Benedetti a Villalta a Tomada a Cappello (deceduto recentemente) voci di linguaggio poetico asciutto, privo di eccessi lirici che scava nell’essenza stessa dell’esistere.

 

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