Traffico urbano: un nuovo Piano per Bologna (I°)
Pubblichiamo la prima parte di un’intervista al Consigliere di Quartiere Pierluigi Giacomoni dedicata alla mobilità sostenibile. Nella seconda parte si parlerà del servizio autobus e dell’ipotesi tramvia, oltre che del piano sosta ( compreso il parcheggio camper).
Infine l’ultima parte sarà dedicata alla riduzione dell’inquinamento e al piano carburanti.
Il 24 gennaio 2019 nella sede del Quartiere San Donato – San Vitale si è svolto un Consiglio aperto ai cittadini con la presenza di Irene Priolo Assessore alla Mobilità del Comune di Bologna. Oggetto del Consiglio la presentazione del nuovo PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano di Bologna) del Presidente Simone Borsari e di vari consiglieri.
Al consigliere Pierluigi Giacomoni, che era presente all’incontro, abbiamo posto alcune domande per approfondire alcuni argomenti che rivestono particolare interesse per i cittadini del Pilastro ad iniziare dalle misure per la mobilità sostenibile PUMS.
SICUREZZA DEI PEDONI.
Quali Novità ci sono nel nuovo PUMS per la sicurezza dei pedoni?
«La sicurezza dei pedoni è diventato un argomento importante da quando sono aumentati gli incidenti con morti e feriti nell’area bolognese.

Tra gli obiettivi che l’amministrazione comunale vuole raggiungere col PGTU, che presto tornerà alla discussione del Consiglio di Quartiere per l’espressione d’un parere definitivo, vi è la soluzione di tutte le possibili disparità di trattamento dei diversi utenti della strada, in modo da consentire una mobilità sicura a tutti.
Come si vuole ottenere questo risultato?
Rivisitando, ad esempio, i marciapiedi, ossia il loro stato di manutenzione o ridurre la velocità di circolazione degli autoveicoli.
Per esempio creando un maggior numero di zone 30, ossia strade dove non è possibile muoversi ad una velocità superiore a 30 km all’ora.
Oggi ne esistono già, ma si vorrebbe in prospettiva creare una città tutta a zona 30, a parte le vie radiali, dove si può viaggiare al massimo a 50 km/h.
Personalmente, essendo un pedone che non può né prendere la moto né la bici, sono molto sensibile al problema anche perché mi è capitato, fortunatamente senza gravi conseguenze, d’esser investito da mezzi in movimento.
Perciò da sempre, mi batto affinché venga rispettata la mobilità debole, cioè quella dei pedoni, soprattutto quelli che non possono scegliere il loro mezzo di trasporto.»
CICLOMOBILITA’.

Quali novità ci sono per la mobilità ciclistica?
«Per chi si muove in bicicletta, in questi anni, è stato fatto molto, al punto che esistono diversi chilometri di piste ciclabili.
Qui al Villaggio S. Giorgio, dove abito, è stato allargato il marciapiede in modo da dividerlo in due corsie, una per i pedoni e l’altra per i ciclisti. Mi risulta che è possibile andare in bici da s. Donnino al Meraville e ritorno, così come è possibile percorrere tutta via del Pilastro fino alla Record. Credo che il PGTU dia ampio spazio all’uso della bicicletta in città, occorre però che i ciclisti siano più rispettosi delle regole della strada e della civile convivenza: non sono rari i casi d’una circolazione su due ruote anarchica e poco rispettosa degli altri,come se il ciclista fosse il re del mondo.»
Sono previste nuove piste ciclabili in sede protetta?
«Certamente. Il PGTU prevede d’aumentare le piste ciclabili in sede protetta per ridurre l’incidentalità.»
E’ previsto un punto di raccolta e sosta delle mobike al Pilastro ed in particolare misure per contenere i diffusi abbandoni delle bici che fanno parte di questo circuito?
«Poiché mi è capitato di schiantarmi più d’una volta contro una di queste bici, ho rivolto una specifica domanda all’assessore Priolo: mi ha risposto che l’amministrazione sta cercando di contattare l’azienda cinese che gestisce il servizio Mobike in modo da risolvere sia il problema dell’abbandono delle bici sia quello dell’appropriazione indebita dei veicoli. Ci son persone che hanno cercato di fare proprie le biciclette messe a disposizione di tutti. (Fine della prima parte)
Testo di Susi Realti
Foto di Lino Bertone