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Montante! Montante…cronaca di un incontro di boxe

 

MONTANTE! MONTANTE! L’uomo seduto dietro di me continua a gridare così da parecchio tempo .

Sono le 22 del 12 ottobre 2019. Siamo nella grande Palestra  del Centro Sportivo  Record Sport in via del Pilastro. Al centro della palestra, sul ring , stanno battendosi il campione nazionale dei superleggeri  Arblin Kaba contro Luciano Randazzo.

Il pubblico è numeroso; sia la platea che la tribuna sono completamente pieni.

I tifosi, rumoreggianti,  incitano ed applaudono Kaba

Il campione nazionale italo-albanese  Kaba ha iniziato la sua carriera di boxer nella Palestra Cesari del Pilastro, per cui è un evento che incide sul nostro territorio ed è questo che mi ha spinto a venire ad assistere  in diretta a questo incontro.

Premetto che sono aliena  al mondo degli stadi e della tifoseria in genere; un incontro di boxe è veramente un’esperienza eccezionale e che mi incuriosisce molto.

Ciò non di meno proverò ugualmente, da inesperta, a raccontarvi qualcosa dell’incontro.

Montante! Montante!… insiste il tifoso, riportandomi al clima dell’incontro.

Come sempre, come  in tutti gli sport del mondo i più bravi nel praticarli sono i tifosi che assistono.

Mi chiedo cosa significhi questo termine e scambio sguardi interrogativi con una signora seduta alla mia destra che, a quanto pare, è “esperta” quanto me.

La maggior parte del pubblico, in massima parte maschile, tifa per Kaba.

Randazzo, lo sfidante, è molto meno acclamato; la solitudine dei numeri… secondi.

Kaba se la cava bene, a quanto pare.

Ecco, suona la campana. E’ terminato anche questo raund.

Una ragazza in minigonna nera e con procace scollatura fa il giro del ring alzando il cartello che indica che siamo al sesto round. E’ la ventiseiesima volta che  fa questo breve giro di ring per aggiornarci sulla tempistica dell’incontro. Qualcuno davanti a me continua a fotografarla, impenitente.

Kaba si siede all’angolo  del ring e subito il suo allenatore Pesci  inizia a massaggiargli le gambe e rinfrescare sventolando un asciugamano. Gli dà da bere , gli spruzza acqua sui capelli. Questo minuto tra un round e l’altro è davvero un concentrato di tutto: consigli, incitamento, ristoro, incoraggiamento. E’ un momento molto intenso.

Basta, il minuto è passato e l’arbitro incita i contendenti a riprendere l’ incontro.

Avvicinamento dei due boxeurs saltellanti, qualche secondo per “studiarsi” e poi si ricomincia; ricominciano i pugni, le botte. Ecco, parte una serie di quelle che, a giudicare dalla standing ovation del pubblico, deve essere tecnicamente un capolavoro.

Applaudo pure io, presa dall’entusiasmo, anche se una parte di me continua ad essere timorosa e preoccupata ad ogni pugno che va a segno.

Butto l’occhio al numeroso stuolo di sanitari della pubblica assistenza schierati in un angolo…

Ora però sul ring qualcosa sta cambiando, Randazzo sembra prendere le redini del gioco ed inizia portarsi all’attacco. Appioppa qualche pugno a Kaba…capisco che c’è qualcosa che non va…

Il pubblico tace, qualcuno commenta che l’arbitro dovrebbe dire qualcosa, che così non vale, non si può .

Difficile mestiere quello dell’arbitro!

Kaba riprende velocemente il controllo dell‘incontro che infatti terminerà con la sua vittoria.

Kaba riceve il tipico cinturone simbolo della sua vittoria e il caloroso abbraccio simbolico del suo pubblico.Viene fotografato e intervistato.

Finalmente anche l’allenatore respira e può gioire.

Testo e foto di Ingrid Negroni

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