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Le api, sentinelle dell’ambiente

Si è svolta in questi giorni presso la Fondazione FICO una tavola rotonda promossa dal Consorzio Nazionale Apicoltori-CONAPI nel corso della quale sono stati presentati i dati del terzo anno di monitoraggio del progetto “Api e orti urbani“. Da alcuni anni, infatti, le api sono diventate gradite ospiti anche in ambienti urbani, offrendoci la possibilità di attingere preziose informazioni sulla salute dell’ambiente delle nostre città. Per il nostro distretto era presente il presidente dell’Agenzia locale di Sviluppo Pilastro, Duccio Caccioni.

Il progetto, iniziato nel 2017, si basa su una serie di alveari collocati in ambiente urbano nelle città di Torino, Milano, Bologna e Bari. Entrando in stretto contatto col territorio da cui traggono il nutrimento, questi preziosi insetti sono in grado di fornirci informazioni molto puntuali sul grado di diffusione di talune sostanze tossiche che altrimenti sarebbe più difficile monitorare.

La postazione dove si compiono questi studi a Bologna si trova presso il podere San Ludovico in via Fantoni, a pochi passi dal Pilastro, nella zona recentemente allestita con oltre 100 orti assegnati a famiglie. In questa area oltre agli alveari di rilevamento si trova anche un apiario dedicato a coloro che frequentano i corsi organizzati da Fico per diventare apicoltori. https://www.pilastrobologna.it/2019/02/26/in-partenza-il-c…ere-san-ludovico/ ‎

E’ qui che i ricercatori della vicina facoltà di Agraria hanno effettuato le loro rilevazioni tra la fine della primavera e l’autunno inoltrato, con prelievi e analisi di laboratorio.

Purtroppo i risultati confermano un trand negativo, già riscontrato negli anni scorsi, dovuto in particolare ad un aumento della presenza di glifosate, un pesticida tossico per l’uomo che a causa della sua economicità, viene sempre più usato in agricoltura.

Anche per altri contaminanti come i metalli pesanti, nel 2019 la situazione è peggiorata rispetto ai due anni precedenti. I più presenti sono: cromo, ferro, vanadio, nichel e rame.

Gli effetti di questa situazione sono ormai evidenti a tutti: la morìa di questi insetti ha determinato un calo notevole della produzione del miele e degli altri prodotti della loro incessante attività: propoli, pappa reale, polline.

Ma la questione non è se troveremo o no il nostro bel vasetto di miele sullo scaffale del supermercato. Ben altro è il rischio di una insufficiente impollinazione delle piante che, in assenza di api, finisca per minare le basi stesse dell’agricoltura.

Ma, incredibile a dirsi, la notizia non è l’aumento degli sforzi posti in essere da scienziati e politici per ripristinare l’equilibrio naturale sconvolto, ma quella che in diversi laboratori sparsi per il mondo, si stanno sviluppando prototipi di micro-dispositivi volanti in grado di riprodurre, grazie all’intelligenza artificiale, il comportamento delle api in visita ai fiori. Sarà la tecnologia a salvarci?

testo di Lino Bertone

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