Chi tutela il nostro verde?
Tante volte mi sono chiesta cosa avrei fatto o detto, nel caso mi fossi trovata davanti ad un rappresentante delle Istituzioni, in quanto da cittadina attiva quale mi reputo, sento la responsabilità di capire e rendermi conto al meglio di quanto mi circonda.
Di fatto, facendo parte della redazione, cerchiamo di informarci su quanto succede nel nostro rione, per cui abbiamo pensato bene, di chiedere un aggiornamento sui nuovi progetti che ci riguardano, direttamente ad una persona che lo conosce come le sue tasche; ecco perché abbiamo fatto un invito diretto a Simone Borsari, Presidente del Quartiere San Donato San Vitale, il quale ha accettato cordialmente questo confronto diretto.
Uno dei tanti interrogativi che abbiamo affrontato e che la sottoscritta ha a cuore, come tanti del resto, è il patrimonio del verde pubblico, quindi faccio riferimento al Parco Pasolini e Arboreto, le due aree di verde che tanti ci invidiano. Parto all’attacco con una considerazione relativa all’abbattimento di alcuni cespugli, siepi e alberi di piccola taglia, avvenuto qualche mese fa al Pasolini, nella zona che confina con la piccola palestra da box, situata a qualche metro da uno dei grattacieli di via Casini. La cosa che in qualche modo mi aveva sconcertato e innervosito, è stato il fatto che tutta la bordura cespugliosa fosse stata eliminata drasticamente, rendendo l’area decisamente spoglia e poco bella alla vista.
Quindi carica e decisa, parto all’attacco chiedendo chiarimenti in merito, ma il presidente Borsari non si lascia certo prendere alla sprovvista ed eccolo sciorinare con la massima calma e competenza il perché e il percome si è dovuto agire in maniera drastica.
“Il tutto è dovuto ad una scelta politica!” mi dice, e poi continua :
“Una scelta dettata da una richiesta di sicurezza e di igiene. Perché, quando da un lato, hai dei cittadini che ti segnalano, che proprio sotto casa, e sotto quelle siepi tanto belle e da te tanto amate, si può trovare di tutto, ed è superfluo specificare che stiamo parlando di droga, nascosta in punti impensabili, beh, credo non ci sia molto da ribattere. Per non parlare dei materassi, coperte etc…portati da chissà chi, usate poi come dormitori momentanei, da gente che niente ha a che fare con il nostro rione, sotto quei bei cespugli che tutto nascondono”.
” E’ una scelta politica !” mi ripete Borsari. ” Davanti al fattore sicurezza, non sempre puoi permetterti di usare troppa delicatezza, dal momento in cui ti vengono segnalate dai cittadini situazioni critiche, preoccupati dal fatto che i nostri bambini, le persone anziane, le donne anche sole, possano in qualche modo essere in pericolo, non puoi far finta di niente e girarti dall’altra parte. Per cui la responsabilità del Comune è quella di tutelare in primis la vita e la salute dei cittadini.”
” Di contro” continua con uno sguardo diretto e franco: “Di contro ti posso assicurare che il verde dei nostri parchi è in aumento, grazie all’inserimento di nuove piante, sia per quanto riguarda il Pasolini che per quanto riguarda l’Arboreto, nicchia quest’ultimo di bio-diversità, sempre attentamente in osservazione e studiata, da botanici e studenti dell’università di Bologna e non solo.”
“Alcune siepi sono state spalcate” specifica ancora, chiedendomi se conoscevo il significato di questa operazione, e al mio diniego, mi spiega con molta semplicità che le siepi vengono alleggerite dai rami bassi, partendo dalla parte della base dell’arbusto, così da rendere visibile tutta la parte sottostante, in modo che nulla possa essere in qualche modo occultato.
“Questa spalcatura è stata fatta in modo corretto e specifico nei Giardini di San Donnino (vedi Fascia Boscata) e Giardino Gandolfi”, giusto per chi avesse voglia di andare a verificarne l’effetto, “anche e perché”, sottolinea, “non tutte le piante sono in grado di sopportare questo trattamento”.
Certo io non sono un’esperta, e, mi dice con un sorriso “Neanche io”, ma da come parla capisco che pur non essendo un tecnico del settore, è uno che si interessa, lo dimostra il suo ribattere ad ogni mia, diciamolo, provocazione. A mia scusante c’è che amo tutto il verde che mi circonda, a maggior ragione quello che ho vicino a casa, e mi auguro sempre che tutti capiscano la fortuna che abbiamo noi del Pilastro, e questo, Simone Borsari, il nostro presidente di Quartiere l’ha capito, e non c’è nessuna ironia nel mio commento.
La nostra chiacchierata continua con un Borsari che lanciato e provocato dalle mie osservazioni, specifica che, anche in occasione della nuova caserma di via Casini , per la quale, sono già stati avviati i lavori, alcuni alberi saranno sacrificati, ma sottolinea, “Solo quelli strettamente necessari. Comunque e in ogni caso, ne saranno re-impiantati altri, che andranno a sostituire quelli abbattuti e sempre al Pilastro, ma in zone ancora da definire. Per ragioni di sicurezza, attorno alla caserma non possono esserci alberi, in quanto tutta l’area sarà video sorvegliata. In ogni caso prima di ogni operazione, ogni situazione viene valutata da tecnici specialisti, che verificano di volta in volta alberi, cespugli e arbusti.” Il tutto documentato da verbali che attestano l’operatività di gente che non lascia niente al caso.
Non posso fare a meno di notare la passione con cui la discussione si è animata, ciò a conferma che comunque e in ogni caso il nostro “patrimonio verde” è tutelato, e se malauguratamente, dovesse in qualche modo, essere “corretto o modificato”, il tutto avviene per motivazioni che servono comunque a tutelare la nostra sicurezza, ma questo purtroppo, alle volte succede anche a causa nostra.
E seppure a malincuore devo purtroppo prendere atto che ad ogni azione segue una conseguenza, per cui ribadisco senza stancarmi di insistere, carissimi concittadini e concittadine, abitanti come me di questo bellissimo rione, ricco di verde e non solo, ribadisco che non spetta solo alle Istituzioni prendersi cura del nostro verde, spetta in prima linea anche a noi; perché se vogliamo passeggiare tranquillamente nei nostri parchi, a chilometro zero, dobbiamo vegliare e non “girarci dall’altra parte” se vediamo qualcosa o qualcuno che danneggia o in qualche modo altera situazioni che non ci sembrano “tanto regolari”.
E giusto per dirvene una: domenica scorsa all’Arboreto durante una passeggiata, mio marito ha dovuto convincere un giovane uomo a scendere da un albero, anche piuttosto fragile, su cui si era arrampicato, alla domanda sul perché l’avesse fatto, la risposta è stata: così…(?)
Come vedete, tutti ne siamo responsabili, per cui non dobbiamo aver paura a fare segnalazioni agli enti che ci tutelano; cittadini attivi significa anche questo, “tutto è di tutti”, cerchiamo di averne cura, si, ma… tutti insieme.
Testo di Mariella Sanna