Abitare il PilastroNotizie Eventi

Piano Urbanistico Generale 3° parte: il Pilastro

Dopo aver illustrato l’analisi del Pilastro e gli obiettivi generali del Piano Urbanistico Generale attualmente in discussione, concludiamo la parte informativa di questa serie di articoli con le indicazioni per la zona San Donato nuovo in cui è collocato il Pilastro.

Traiamo le informazioni e i pdf seguenti dal sito del Comune di Bologna al link Strategie Locali  e dal sito di Fondazione Urbana  Incontri digitali di zona.

La parte che riguarda San Donato nuovo si apre con una selezione di azioni applicabili alla nostra realtà: Strategie urbane altre azioni2 in cui si selezionano alcune delle molte azioni possibili per realizzare il Piano adeguate alla realtà di zona. Di più facile comprensione mi è sembrato il riepilogo di priorità emerse nel corso dei vari incontri e le ipotesi attualmente in Piano.
Ecco l’analisi e la mappa dell’esistente San Donato nuovo a cui seguono elenchi di priorità:

1. Migliorare la qualità dei parchi pubblici per favorire la loro vivibilità e l’aggregazione e la socialità nel quartiereIl Parco Pasolini (con la sua arena) e il parco Arboreto

2. Individuare soluzioni per migliorare la viabilità ciclo-pedonale e l’accessibilità della zona, anche incentivando le connessioni del trasporto pubblico
Via del Pilastro, via Pirandello, via Salgari, viale Panzini e via Larga
Incentivare le connessioni, l’accessibilità e la sicurezza di alcuni luoghi che potrebbero invece essere maggiormente valorizzati e diventare centralità per la zona.
Migliorare le connessioni con la zona delle Roveri e col resto del quartiere e della città

3. Migliorare e valorizzare gli spazi della zona e i loro usi
I negozi ACER di Via d’Annunzio e piazza Lipparini, Scalo San Donato sono luoghi dalle grandi potenzialità che andrebbero valorizzati e meglio integrati nella zona

4. Incentivare i servizi educativi e alla persona
Ex Casa del Custode – Podere Fantoni, l’ex-vivaio comunale, il Poliambulatorio Pilastro e il Polo Panzini
Incentivare i servizi educativi e alla persona, come all’educazione, alla lotta alla dispersione scolastica e alle dipendenze e all’erogazione di prestazioni dei servizi sociali e sanitari, soprattutto a favore dei minori e delle famiglie, anche attraverso il recupero degli edifici dismessi della zona.

5. Biblioteche, centri sociali e spazi socio-culturali sono individuati come luoghi da sostenere per favorire l’inclusione sociale, l’aggregazione e la socialità nella zona
La Fattoria Urbana, il Centro sociale Pilastro, la Biblioteca Spina, gli Orti di via Salgari, la Chiesa di Santa Caterina, il DOM – la cupola del Pilastro e il Polo Panzini
Sostenere gli spazi e le realtà aggregative, che ospitano eventi di ogni genere: culturali, musicali o semplici momenti di socialità

6. Favorire e rinnovare il commercio di prossimità
Centro Commerciale Pilastro
Posizione centrale che potrebbe rispondere maggiormente ai bisogni dell’area con servizi di economia di prossimità

Indicazioni contenute nel PUG
Anche il piano si prefigge di rafforzare i collegamenti del Pilastro con il suo intorno, nello specifico di rafforzare le connessioni con la campagna di Calamosco, di garantire la percorribilità pedonale di Via Cadriano, Via Calamosco e dei principali percorsi nella campagna, di rafforzare i collegamenti del Pilastro con il corridoio ciclo-eco-ortivo delle Roveri e i corridoi ciclabili del Piano periferie e con San Donnino, attraverso il parco dell’Arboreto. Il piano prevede inoltre di valorizzare l’ex vivaio comunale di via Viadagola come opportunità per attività e usi pubblici orientati all’inclusione e all’innovazione.

Biblioteche, centri sociali e spazi socio-culturali sono individuati come luoghi da sostenere per favorire l’inclusione sociale, l’aggregazione e la socialità nella zona. Nella zona del Pilastro non mancano certo le realtà aggregative, che ospitano eventi di ogni genere: culturali, musicali o semplici momenti di socialità. La Fattoria Urbana, il Centro sociale Pilastro, la Biblioteca Spina, gli Orti di via Salgari, la Chiesa di Santa Caterina, il DOM – la cupola del Pilastro e il Polo Panzini sono i centri indicati come più attivi nell’area da un punto di vista culturale.

Oltre alle mappe con le indicazioni di piano sopra riportate che potete vedere qui: Indicazioni per Calamosco e ex vivaio  e qui: Indicazioni Centri sociali Biblioteche ecc  si conclude con una scheda di Sintesi che qui pubblichiamo Sintesi San Donato nuovo.

Chi scrive è molto soddisfatta che si sia tenuto conto di quello che i cittadini partecipanti agli incontri hanno proposto. Abbiamo proposto a caldo le priorità che ci sono venute in mente rispetto a quello che avevamo capito e spesso purtroppo i tecnici ci hanno risposto che non era quella la sede giusta. Adesso, grazie al materiale pubblicato e agli incontri svolti, siamo in grado di comprendere meglio e dare un contributo più consapevole.

Sorgono molte domande: la vivacità delle realtà aggregative potrà davvero contrastare le problematiche riportate nell’ Indagine Pilastro in PUG?
Dopo 54 anni non riusciamo ad individuare misure più efficaci per rimuovere le cause del disagio e delle molte fragilità concentrate sul Pilastro?
Sarà sufficiente  non inserire ulteriori quote di edilizia pubblica per superare le problematiche individuate nell’Indagine citata?
L’obiettivo della rigenerazione urbana non potrebbe essere applicato al Pilastro per favorire la presenza di diverse attività di lavoro e diverse presenze sociali?
E infine, alcuni anni fa il Quartiere San Donato aveva ipotizzato di superare la reclusione da parte del Meraville del Pilastro a cui volta le spalle. Oggi anche il cancellino che consentiva un insicuro ingresso è stato sbarrato. Possibile che un Piano Urbanistico così ambizioso non riesca a risolvere la possibilità di garantire in sicurezza la fruibilità pedonale e ciclabile del Meraville da parte dei tanti pensionati del Pilastro?

PS Mentre stiamo per pubblicare apprendiamo che questa sera alle ore 18,30 è convocato il Consiglio di Quartiere per esprimere il parere sul PUG; per assistere al dibattito, anche i cittadini si potranno connettere al link
meet.google.com/uin-patu-cur 

Testo di Claudia Boattini
Immagini e pdf tratti dal sito del Comune di Bologna e di Fondazione Innovazione Urbana

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