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Educazione all’aria aperta: in Fattoria Urbana naturalmente

Oggi 20 novembre per celebrare la Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza vogliamo raccontarvi cosa si fa al Pilastro per i più piccoli.
Istituita nel 1954 la Giornata Universale dell’Infanzia vuole promuovere la solidarietà internazionale, incrementare la consapevolezza dei diritti e migliorare le condizioni di bambini e bambine di tutto il mondo. Iniziamo con questa prima intervista a cui seguiranno altri contributi di chi è impegnatoi su questo terreno.
Da molti anni l’attenzione all’infanzia è al centro delle attività di Fattoria Urbana; ne parliamo con la Dott.ssa Valentina Sani, educatrice con un ricco curriculum di esperienze con particolare focalizzazione sui portatori di handicap, responsabile per il Circolo La Fattoria di Fattoria Urbana.

Redazione: Fattoria Urbana aveva programmato la Festa degli alberi ma proprio quel giorno era brutto tempo. Avete dovuto annullarla?
Valentina Sani: No, assolutamente no. I bambini sono venuti, tutti quelli che avevano prenotato, naturalmente (in ottemperanza alla normativa sulla sicurezza, in Fattoria Urbana anche all’aperto la prenotazione è obbligatoria N.d.R.). La cosa bella è che la gente comincia a capire che non è necessario che ci sia il sole splendente per fare attività all’aperto, ma che è importante fare attività in sicurezza in mezzo alla natura. Le attività si possono fare, vengono bene: i genitori sono soddisfatti e i bambini e le bambine si divertono. Siamo state molto contente.
Vedi, in Fattoria Urbana stiamo sfruttando tutte le possibilità date dall’outdoor education (educazione fuori) spostando all’aria aperta tutte le attività con i minori e per le persone con svantaggi fisici o disabilità mentali. Utilizziamo gli spazi assegnati, gli orti che abbiamo attrezzato con un’ampia parte riservata alle scuole e ai gruppi di bambini, le esperienze con gli animali, la creatività utilizzando materiali offerti dall’orto e dal cortile.
Abbiamo continuato riadattando alcune delle attività che facevamo già in passato su piccoli gruppi, gruppi bolla, (gruppo ristretto di bambini che mantiene e pertanto limita i contatti, pratica già sperimentata con successo l’estate scorsa con il centro estivo che, per garantire la sicurezza, aveva gruppi anche solo di 5 bambini con un operatore fisso N.d.R.).
Tutti i giorni è possibile, per un bambino, venire a fare un’attività specifica all’aperto dal semplice doposcuola agli atelier creativi. La fortuna di avere tanto spazio, a meno che non piova o tiri molto vento ci permette di mantenere un servizio per le famiglie. Certo sono piccoli gruppi, non è una vera fonte di guadagno, i prezzi sono veramente molto bassi, ma è l’ottica di un servizio che abbiamo deciso di mantenere per la cittadinanza.

Redazione: Se piove siete organizzate per continuare nelle aule?
Valentina Sani: Sì sì, certo. Il numero di bambini che accettiamo in questi gruppi bolla è molto basso, parliamo di 7-8 bambini, al massimo le esperienze sono a 15 bambini. All’aperto potrebbero essere di più, ma, se il tempo peggiora, abbiamo la possibilità di rifugiarci al chiuso rispettando il parametro legato alle metrature dei nostri locali, così come previsto dal DPCM ( Allegato 8 N.d.R.).

Redazione: Cioè le prenotazioni vengono chiuse se si raggiunge il numero di persone ospitabili nelle aule per garantire la sicurezza. Chi partecipa alle vostre attività?
Valentina Sani: Adesso la prevalenza sono bambini della fascia di età fino ai 6-7 anni. Da quando le palestre e piscine sono chiuse, molti ragazzini più grandi si ritrovano senza alcuna possibilità di attività fisica e movimento e quindi stiamo coinvolgendo bambini della fascia fino ai 10 anni. Noi diamo opportunità ai bambini che possono venire.
Avevamo iniziato delle attività molto belle con le scuole del Pilastro, organizzando per le varie classi delle Romagnoli e delle Saffi di venire qui a fare didattica all’aperto, ma in questo momento sono sospese. Il DPCM non consente le visite didattiche; lascia, però, la possibilità di fare attività all’esterno se si tratta di obiettivi trasversali, incentiva l’utilizzo dell’outdoor education ma le insegnanti in questo momento hanno tante problematiche da gestire e situazioni così complesse che non è facile trovare soluzioni immediate.

Redazione: Riepilogando, cosa riuscite a fare?
Valentina Sani: Abbiamo tre attività: un’attività per bambini dai 3 ai 6 anni, un’altra per i 6 – 10 anni che si chiamano Piccolo Atelier creativo, cioè occasioni per manipolare gli elementi e i materiali negli orti. In casa, la famiglia difficilmente può trovare tutti i materiali che ci possono essere in uno spazio attrezzato come il nostro, con un minimo di socialità e con la mascherina come prevede la norma.
Poi stiamo organizzando Esperienze in Fattoria per gruppi bolla, gruppi precostruiti, magari un gruppo familiare o gruppi di persone che mantengano rapporti, perchè siamo in un’ottica di valorizzare l’educazione all’aria aperta anche nel periodo invernale. Perchè è vero che l’orto si ferma e le tartarughe vanno in letargo, ma la natura non si ferma completamente; Lola, Anastasia e Stella (la mucca, l’asina e la pecora della Fattoria N.d.R.) continuano la loro vita in parte diversa, e non è vero che non si può fare nulla. Si possono apprendere un sacco di cose con le sollecitazioni che la natura ci da. Vestiti in maniera comoda, calda e ben coperti, con le scarpe adeguate si possono vivere due ore di esperienze e acquisire nuove abitudini che aumentino la resilienza dei piccoli e di chi si occupa di loro.

Testo di Claudia Boattini
Foto Fattoria Urbana

 

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