Psicovid e …silenzio
Come preannunciato, la redazione del Blog ritiene importante contribuire alle iniziative di contrasto all’espandersi del coronavirus, anche ospitando pareri e considerazioni differenziate; ringraziamo chi ci ha coinvolto ed invitiamo altri a mandare le proprie considerazioni.
Ricorre in questi giorni il nono complimese del Coronavirus in Italia.
La sua comparsa, al di là delle ricerche che la fanno risalire a mesi prima, ha trasformato un normale febbraio nell’inizio di una situazione complicata ed inimmaginabile.
Abbiamo inizialmente accettato il lockdown come un male necessario sperando che fosse temporaneo e risolutivo, ma col passare del tempo le difficoltà economiche di interi settori messi in ginocchio hanno iniziato ad avere il sopravvento sulle preoccupazioni sanitarie, accentuando un disagio non solo materiale.
Con la seconda ondata di autunno sta pure passando purtroppo (maledetti social) un giudizio diverso sugli operatori del settore che se a primavera erano eroi per i quali cantare dalle finestre, ora sarebbero complici di una mega imbroglio per arricchire le multinazionali del farmaco che producono vaccini, e che si fanno fotografare apposta addormentati in corsia nonostante ci siano meno ricoveri che a marzo.
Il supporto agli operatori è una delle nuove linee di supporto psicologico di cui parliamo in altro articolo.
La dicotomia delle sensazioni è evidente a tutti e forse ognuno di noi ha fatto in questi mesi considerazioni altalenanti sul COVID-19.
Voglio condividere con voi questo testo di un’amica in prima linea contro il Covid:

Testo di Anna Dondi
Foto del silenzio di Dalì