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8 MARZO, E POI? (e non chiamatela Festa della Donna)

Da inizio 2021 in Italia sono avvenuti 10 femminicidi: uno ogni settimana.
Femminicidi assolutamente “democratici“, spalmati cioè su tutto il territorio nazionale e con un’età delle vittime che spazia dai 18 mesi ai 69 anni. Sì, 18 mesi, violentata e uccisa dal compagno della mamma; chissà, forse qualcuno dirà che indossava vestiti succinti e che se l’è cercata…
Ogni volta si scava, dopo, e spesso si trovano tracce evidenti che avrebbero portato ad evitare la tragedia, inizia allora il balletto delle responsabilità e si chiamano in causa la Magistratura, la politica, le forze dell’ordine, la scuola e la famiglia, senza trovare una risposta ed un percorso preciso per contrastare questa strage all’interno delle mura domestiche.
Non sempre gli assassini sono poco istruiti o appartenenti alla malavita, anzi, spesso agiscono con ferocia premeditata, come l’uomo che ha ingaggiato un sicario per uccidere la moglie senza ‘sporcarsi le mani’.
E’ un argomento che mi angoscia, come donna e come madre di un maschio e di una femmina perché mi sono posta fin da subito l’impegno ad una educazione basata sul rispetto degli altri cercando di eliminare gli stereotipi di genere, retaggio della nostra società, che portano gli uomini a considerare la donna un essere inferiore se non una proprietà.
Non è facile in una Nazione dove si è circondati da modelli che portano a quello: alla supremazia del maschio!
E’ così nel lavoro, in politica, nello sport, nelle forze dell’ordine, nella sanità, nella Chiesa, nella scuola, ecc.
Ma se la scuola è importante, chi insegna a chi deve insegnare o a chi deve dare l’esempio?
Restando sul reato del femminicidio, sicuramente ci vorrebbero pene più severe per chi lo commette e più attenzione nella gestione delle denunce, che guarda caso sono molto spesso raccolte da uomini…
Ma ci vorranno generazioni per modificare un retaggio culturale distorto.
Quest’anno compie quarant’anni la Legge che abolisce il delitto d’onore! Questo significa che mediamente chi oggi ha figli adolescenti ha vissuto la prima parte della sua vita formativa senza sentire parlare di femminicidi e di loro condanna: non è che non accadevano, semplicemente non erano considerati delitti esecrabili, questo giusto per collocare in modo temporale la percezione della gravità dell’assassinio della propria compagna o ex.
Cosa si può fare per dare la giusta considerazione e conseguente rispetto alla figura femminile all’interno della società?
Personalmente non amo molto le quote rosa, che considero imposizioni spesso gestite da uomini per dare un contentino e magati piazzare donne innocue o mogli ‘di’ e fidanzate ‘di’, però se intanto c’è questa opportunità ben venga.
Però…però…
Si sta per eleggere il nuovo rettore di UNIBO e spero che Giusella Finocchiaro possa essere la prima donna rettore dell’Università più antica del mondo.
Non sarebbe rivoluzionario se per un intero anno accademico imponesse che le tesi di laurea di ogni Facoltà avessero al centro le donne? Penso che avrebbe un eco a cascata in tutto l’ambiente scolastico e non certo negativo!
Ancora…non sarebbe rivoluzionario che il Papa, una bella domenica si affacciasse dalla finestra del suo studio e annunciasse che le donne del clero saranno considerate al pari dei colleghi maschi e potranno somministrare sacramenti e fare carriera? Sono sicura che le suore finora relegate e sacrificate a ruoli marginali di cura e servizi, ne sarebbero felici ed anche i fedeli accoglierebbero con rispetto una donna che dice messe, somministra tutti i sacramenti e recita omelie.

Servirebbero alcuni passi che l’uomo può fare per far fare un balzo in avanti all’umanità, ed in questo momento in cui si festeggia l’arrivo su Marte, non è male ricordare queste parole di Amstrong e farci stare con i piedi per Terra.

Testo di Anna Dondi

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