Borsari : parliamo di sicurezza al Pilastro
I fatti:
11 /05/2021 Sparatoria in Via Frati con ferimento di un 26enne;
21/05/2021 Il presunto autore materiale del tentato omicidio viene arrestato in Germania;
25/05/2021 Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza tenutosi in Prefettura sul Pilastro
Di tutto questo e del problema della sicurezza al Pilastro abbiamo chiesto al Presidente di Quartiere Simone Borsari
Cosa pensa dei fatti di cronaca recentemente accaduti al Pilastro?
Sono episodi molto gravi, ed è grave che periodicamente si ripetano in un rione che ha fatto e sta facendo
tanto per risollevarsi, e su cui anche le istituzioni sono sempre presenti. A questo proposito, tengo a
ringraziare le forze di polizia che in brevissimo tempo hanno assicurato alla giustizia i responsabili degli
ultimi fatti di sangue avvenuti, così come voglio ringraziare anche tutti i cittadini che, in questa ed in altre occasioni, collaborano e segnalano alle Autorità le situazioni su cui occorre intervenire e forniscono
informazioni preziose per punire chi trasgredisce la legge. Questo dimostra che il Pilastro è abitato dalla
stragrande maggioranza di persone oneste e per bene, che amano il loro rione, e non è affatto realistica la narrazione del quartiere-ghetto che periodicamente viene propinata dalla stampa o da qualcuno che si fa vedere solo quando si vota, scomodando “il Bronx”. E’ un paragone irrispettoso del Pilastro e di chi ci vive.
Ma i recenti episodi di violenza ci fanno riflettere su un tema che sollevo da sempre: occorre estirpare una volta per tutte quelle sacche di illegalità che sono ancora presenti al Pilastro, soprattutto negli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Sono poche situazioni rispetto alle tantissime eccellenze che noi abbiamo in questo territorio. Ma sono situazioni note, sono state segnalate, denunciate, le conoscono tutti, comprese le Forze dell’Ordine, ed è ora che vengano eliminate definitivamente.
Come mai, se le autorità competenti sono al corrente, ad ora non si è agito in modo definitivo?
Nel corso degli anni sono stati effettuati sgomberi di immobili occupati abusivamente, operazioni di polizia, azioni contro lo spaccio ed il consumo di droga, e molte altre attività di contrasto al crimine. Le azioni ci sono state. Ma tutte queste attività devono essere continuative, e non solo episodiche. Certo sappiamo bene che ci si muove in un contesto normativo nazionale in cui i “piccoli spacciatori” arrestati vengono rimessi in libertà dopo poche ore, però deve essere chiaro a tutti che il contrasto all’illegalità al Pilastro va considerato una priorità, senza mai abbassare la guardia.
Per accompagnare tutte le azioni di rigenerazione sociale e riqualificazione urbana che abbiamo portato
avanti in questi anni, gli investimenti e il miglioramento dei servizi, occorre che tutte le istituzioni facciano la propria parte nella lotta alla criminalità. Questo significa anche un impegno straordinario da parte delle Autorità deputate a garantire la sicurezza pubblica, esattamente come si fece l’indomani dell’eccidio dei Carabinieri. Serve un salto di qualità ulteriore, nell’ambito di una collaborazione Comune-Quartiere-Acer- Forze dell’ordine che è già molto stretta e proficua. E’ l’unica strada per evitare che certi episodi ciclicamente si ripetano.
Cosa è emerso dal Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza tenutosi in Prefettura sul Pilastro lo scorso 25 maggio?
La riunione, cui ho partecipato assieme al Sindaco Merola, si è svolta in un clima di piena collaborazione e unità di intenti. Abbiamo trovato piena condivisione sulle nostre proposte. Si è dato il via libera al progetto di installazione di sistemi di videosorveglianza nelle zone più delicate del Pilastro: stiamo già facendo i sopralluoghi per il posizionamento delle telecamere, ma il definitivo via libera alla loro installazione dovrà essere dato da un tavolo tecnico coordinato dal Questore, d’intesa con i Comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, cui prenderà parte anche il Presidente del Quartiere.
E’ stata accolta anche la nostra richiesta di rafforzare i controlli e le attività di indagine sul territorio del
Pilastro, perché nessuno deve sentirsi insicuro fuori da casa. Tutto questo, nella piena consapevolezza che ciascuna istituzione deve fare la propria parte per garantire la sicurezza dei cittadini e ciò significa, per Comune e Quartiere, anche il proseguimento delle attività di riqualificazione su cui siamo impegnati da tempo. Valorizzando la collaborazione di tutti i cittadini, dell’Acer e delle associazioni impegnate insieme a noi a combattere le situazioni di illegalità in un territorio ricco anche di tante eccellenze e risorse civiche, da cui ripartire con forza.
Quali notizie ci sono della nuova Stazione dei Carabinieri?
I lavori stanno procedendo regolarmente, e la richiesta del Quartiere è che entro il prossimo 4 gennaio si
possa inaugurare. Se il governo “gialloverde” che comprendeva anche il Ministro citofonatore non avesse
bloccato i finanziamenti del “bando periferie”, la Stazione dei Carabinieri del Pilastro sarebbe già terminata da un anno e mezzo. Ma attenzione: non sarà la sola presenza della caserma a risolvere i problemi.
Che cosa si può fare ancora?
Aumentare il presidio sociale dei luoghi è fondamentale. A cominciare dagli spazi sfitti, per esempio. In
questi anni, il Quartiere ha aperto un centro di aggregazione giovanile in Via Deledda, e un paio di
associazioni si sono insediate in Via Natali, ma non basta. Per questo, insieme all’Assessore Lepore e ad
Acer il Quartiere si sta impegnando affinchè il Comune acquisisca la piena disponibilità degli spazi
commerciali sfitti nelle vie Natali, Deledda e D’Annunzio – oggetto di vari bandi andati deserti in questi anni – nell’ambito di un progetto complessivo di riqualificazione che ne preveda non solo la ristrutturazione, ma anche l’affidamento a soggetti che ci aiutino a creare delle vere e proprie centralità in termini culturali, e di servizi. Bisogna rialzare le serrande nei luoghi più delicati. Una nuova tappa nel cammino di rilancio del Pilastro, che è iniziato da tempo e continuerà. Con la determinazione delle istituzioni e dei suoi abitanti.