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4 ragazze per 4 continenti a zonzo per il Marocco

Riceviamo da Antonella Selva, nostra amica di Sopra i ponti, e volentieri pubblichiamo:

Dal 28 giugno al 9 luglio si è svolto in Marocco un viaggio molto speciale. Vi hanno partecipato 4 ragazze in rappresentanza di 4 continenti: Asia, con Komal, 27 anni, laureanda in giurisprudenza, originaria del Pakistan; Africa, con Ruta, 20 anni, studentessa di Scienze politiche, originaria dell’Etiopia, e Hanan, 20 anni, studentessa di antropologia, originaria del Marocco; America, con Dorothy, 19 anni, studentessa all’Istituto Sirani, originaria del Perù. E naturalmente Europa, perché sono tutte italiane, anzi bolognesi!

Si trattava infatti di un progetto del tutto sperimentale dedicato ai giovani con background migratorio ideato dall’associazione Sopra i ponti, di Bologna, per avvicinare i cosiddetti “giovani di seconda generazione” ai micro-progetti di sviluppo rurale supportati dalla diaspora marocchina in Italia. Un percorso multidimensionale quindi , che ha messo in connessione non solo luoghi, ma culture e generazioni. Ad accompagnare le ragazze dei 4 continenti Mohamed Rafia Boukhbiza, fondatore di Sopra i ponti, immigrato in Italia negli anni ’80, residente da una trentina d’anni a Bologna e autentico motore dell’attivismo della diaspora in Marocco: in poco più di 10 anni ha contribuito a far nascere una rete di piccole cooperative rurali di produzione agroalimentare e artigianale, prevalentemente femminili, e un circuito di turismo responsabile “diffuso” che si snoda completamente al di fuori dei percorsi commerciali, in collaborazione con l’agenzia viaggi Coop Viaggi e Miraggi Onlus.

In un itinerario partito da Marrakech per valicare le aride montagne dell’Anti Atlante, conoscere il presidio Slow food dello zafferano di Taliouine, immegersi nella vita dell’oasi di Tiout (Taroudant), respirare l’aria dell’oceano a Aglou (Tiznit) e visitare la foresta di argan a Imzilen (Chtouka ait Baha – Agadir), le ragazze si sono messe in gioco partecipando, insieme ai giovani locali, ad attività educative e di scoperta come la realizzazione di murales, la pulizia della foresta, i laboratori di cucina tradizionale. In ogni località attraversata sono state accolte in famiglia o in piccole strutture gestite dalle comunità di villaggio, immergendosi nella vita locale e trovandosi al centro di eventi festosi per celebrare l’incontro.

Con loro c’era anche la Dr.ssa Monica Macchi, antropologa ed esperta della cultura araba, afferente all’associazione milanese Baobab, partner di progetto, che curerà la documentazione del percorso.
L’azione era parte di un progetto più ampio dal titolo: “Emigrante? No … Viaggio! Diaspora connecting people”, portato da Sopra i ponti e cofinanziato da OIM – Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo.

L’esito è andato oltre le aspettative e ci auguriamo di poter ripetere l’esperienza con altri giovani!

Antonella Selva

 

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