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Bologna30: una campagna per una città vivibile per tutt*

Mi piace andare in bicicletta, conosco bene le piste ciclabili e sono soddisfatta del Pilastro in cui dappertutto c’è zona 30. A dire il vero, soltanto pochi dissuasori impediscono ai soliti perdigiorno di accellerare come se fossero all’autodromo di Imola e le ciclovie recentemente disegnate per terra, non sempre danno quella sicurezza che consente di pedalare tranquillamente, ma con la ciclabile di San Donato che ti porta dappertutto, è possibile prendere l’autobus solo quando piove o si deve andare molto lontano.

Con la supponenza di chi crede di essere già a posto, senza sapere la differenza fra zona 30 e città 30, ho guardato il sito della campagna Bologna 30: diamoci una mossa
“Una città per tutt* Immaginare Bologna a 30 km/h è pensare a una città costruita attorno ai bisogni delle persone, si tratti di anziani, bambini, automobilisti, ciclisti, persone a mobilità ridotta o… skater.
“Per farlo è necessario, secondo noi, trasformarla in una città30, come tante altre città europee che stanno già godendo dei benefici di una città più a misura d’uomo. Si tratta di introdurre un nuovo limite generalizzato di velocità, per tutti i veicoli, di 30 km/h su tutta l’area della città di Bologna. Esclusi da tale limite sarebbero solo i viali di circonvallazione e alcuni assi di scorrimento principale (a 50 km/h), oltre alla tangenziale (90 km/h).”
….”Capiamo perfettamente che, ad un primo sguardo, tale limitazione possa sembrare draconiana e non giustificata, ma cosa rispondereste se vi dicessimo che si possono dimezzare gli incidenti, i morti e i feriti, senza perdere un minuto nei propri spostamenti e a costi bassissimi? Chi potrebbe avere argomenti più validi rispetto a “la città30 salva delle vite umane”?

Non conoscevo i numeri:
“Nel decennio compreso fra il 2010 e il 2019, nel solo territorio del Comune di Bologna, ci sono stati 194 morti e oltre 26.000 feriti, per una media che sfiora i 20 morti e 2600 feriti all’anno. Questi numeri fanno ancora più impressione se allarghiamo lo sguardo a tutto il territorio della Città Metropolitana, 737 e 54.000 feriti in 10 anni… ben il 34% dei morti totali è pedone: 66 su 194. A seguire i ciclisti, con 30 morti.”…
“Ed è proprio sull’utenza più debole che le città30 hanno da subito i migliori risultati: a Helsinki s’è passati dai 30 pedoni morti l’anno degli Anni Novanta ai 7 dopo l’introduzione di varie zone30, fino agli 0 (!) del 2019, quando tutta la città è diventata 30. A Grenoble dopo 3 anni di città30 hanno registrato un -22%, mentre a Bruxelles nei primi mesi di città30 s’è registrato un -50% di morti e feriti gravi. A Graz -24% sin dal primo anno e addirittura -90% di bambini vittime di incidenti davanti alle scuole. Questi sono risultati veri, concreti, ottenuti rapidamente”.

Ti è venuta voglia di aderire, vuoi firmare anche tu la petizione per chiedere alla nuova amministrazione comunale di realizzare Bologna30? Trovi il testo qui nel capitolo Cosa chiediamo

Dell’argomento si è occupato anche il Consiglio Comunale nel Question Time del 23 luglio. A questo link puoi leggere il quesito dell’esponente della Lega e la risposta dell’Assessore.

Ecco dove puoi firmare:

  • Dynamo Velostazione,  Via dell’Indipendenza, 71/l – 40126
  • Camilla – Emporio di Comunità, Via Vincenzo Casciarolo, 8/d – 40127
  • FIAB Monte Sole Bike Group, Via Polese, 24 – 40122 (solo il giovedì sera dalle 21 alle 23)
  • Libreria Trame Via Goito, 3/C – 40126 (orari fino al 27/7 9,30-16 no domenica e dal 16 agosto in poi, chiuso quindi dal 28 al 15 agosto)
  • Bistrot Vetro c/o Serre dei Giardini Margherita, Via Castiglione 134 – 40136

Testo di Claudia Boattini
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