Lo scultore Nicola Zamboni in terra di pianura
Ponticelli è una frazione di Malalbergo. Poche case in mezzo alla campagna.
Non c’è neanche un bar, mannaggia!
E’ attraversata da una strada secondaria consigliata per itinerari in bicicletta per la sua scarso traffico e i bei scenari di campagna e canali della Bonifica.
Paesaggi strani, suggestivi
L’ autostrada, che da qua sembra lontanissima, è a soli 3 km ! Percorrendo Ponticelli in bicicletta durante un’escursione, sorpresa!
Un giardino lato strada ha catturato al volo la nostra attenzione e abbiamo subito riconosciuto la mano dello scultore: Nicola Zamboni.

E ancora, pedalando tra campi e canali molto popolati di tanti aironi frequentatissimi dai pescatori, ecco che arriviamo a Malalbergo.
E qui altra sorpresa!
Troviamo altre opere, questa volta molto diverse, di Zamboni e dei suoi allievi.
Noi conoscevamo le sue sculture, non le opere in metallo



Come mai riconosciamo quasi d’istinto queste opere d’arte? Se abiti al Pilastro e frequenti il Parco Pasolini la lunga e suggestiva processione delle statue che lo percorre è una presenza che ti diviene quasi familiare. Sono opere d’arte accessibili, alla portata di tutti. Si possono toccare. Ci si può camminare in mezzo. Magari c’è una singola sagoma che ti colpisce maggiormente, o che ti piace di più. Non tutti sanno chi è il nome dello scultore, Nicola Zamboni, quasi nessuno è un esperto di arte.
Ma di sicuro questo scultore è riuscito ad arricchire il territorio e a dare un’efficacia di comunicazione assolutamente originale
Testo e foto di Ingrid Negroni