Abitare il Pilastro

Firmare contro Villa Meraville? No Grazie!

La settimana scorsa al numero di telefono del blog del Pilastro è arrivata la telefonata di un cittadino di via Salgari che evidenziava il disagio degli abitanti per “la musica emessa a volume molto alto dalle ore serali fino alle due del mattino successivo”.

Io abito in quella parte di virgolone che è esattamente davanti a Villa Meraville e pertanto so che non è la prima estate che il ristorante organizza serate, ma non mi era mai successo di sentire lamentele, anzi per molti di noi è stata un’iniziativa piacevole che a volte dura fino a mezzanotte passata, e non avevo mai sentito nessuno dire che non riusciva a dormire.
Mi è parso importante che i gestori di Villa Meraville siano riusciti in questi anni a investire nel rilancio della struttura e dopo tanti mesi di chiusura causa Covid, hanno offerto un servizio di qualità ( i cantanti e i musicisti erano bravi) e dato lavoro ai loro dipendenti, fornendo una positiva immagine del Pilastro.
Ieri, come tanti di noi, ho ricevuto in buchetta il testo dell’esposto, l’ho letto tutto e quella che mi era sembrata l’iniziativa di qualche nonno brontolone, mi è apparsa in altra luce.
Codacons ne fa una propria iniziativa dedicando poche righe al problema della musica, ma caratterizza la raccolta di firme con frasi del tipo: “il territorio del Pilastro è già di per sè gravemente condizionato dalla presenza di pusher nordafricani…( quelli italiani invece? )…..Il degrado è una caratteristica costante che identifica il Pilastro come una zona abbandonata dalle istituzioni….( giusto per approfittare per dare ragione al Resto del Carlino nei suoi articoli peggiori )….I cittadini sono davvero stanchi di subire ogni sorta di sopruso e inciviltà” ( ho ricevuto tanti messaggi di persone che non hanno firmato e non firmeranno perchè al Pilastro stanno bene).
Chiedo a chi ha avuto la pazienza di leggere fino a qui di boicottare questa raccolta di firme, che non serve allo scopo che afferma, poiché non viene citata nessuna prova di riscontro, non si cita una sera o un orario documentando che tipo di musica o una telefonata di reclamo. Inoltre è diventato freddo e le iniziative all’aperto si concludono; la sera avremo tutti le finestre chiuse.
Pertanto, quello di cui parleranno i giornali, sarà il degrado del Pilastro.

Questo blog da sei anni denuncia i casi di reale degrado ma anche le azioni di contrasto e soprattutto non chiamiamo degrado le iniziative positive che in qualche sera d’estate superano l’orario canonico.
Testo e foto di Claudia Boattini

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