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File alle Poste Pirandello: una sgradevole cronistoria

Come ogni mattina fila all’ufficio postale. Dobbiamo rassegnarci?

FEBBRAIO 2021
Bisognava fare lo SPID e molte persone si rivolgevano all’Ufficio Postale. Abbiamo diffuso l’informazione di come si faceva ma….
Non si riusciva a prenotare con la famosa app e una mattina, sotto la neve… abbiamo telefonato per avere informazioni dirette parlando con il direttore che gentilissimo, ci ha risposto di non essere autorizzato a rilasciare dichiarazioni e interviste, mettendoci in contatto con il responsabile provinciale della Comunicazione che gentilissimo, a fronte della mia gentile sollecitazione, mi ha invitato a formalizzare via mail le richieste. Ho tentato di spiegare che volevamo solo sapere, dato che oltretutto quel giorno nevicava, se era possibile trovare modi più efficaci di prendere gli appuntamenti ed evitare lunghe file fuori dall’ufficio al freddo.

Ci mandarono un Comunicato Stampa. Noi lo abbiamo pubblicato.
Non siamo riusciti a non commentarlo perché sembrava che i clienti del Pilastro fossero fortunati perché hanno la tettoia.
Era colpa della pandemia!!!! Nei momenti peggiori della pandemia i servizi di logistica hanno garantito la totalità dei servizi: come mai, ci chiedevamo un anno dopo il lockdown, se non sono in casa all’arrivo della multa devo fare ore di fila al freddo?

LUGLIO 2021
Venne l’estate: un signore svenne sotto il sole anche se si era alzato presto e l’ufficio non era ancora aperto. Nuovamente facemmo proposte, scrivemmo al responsabile ( di cui non pubblichiamo il nome)  sollecitando gentilmente qualche provvedimento. Telefonammo decine di volte. Nessuna risposta.
Chiedemmo aiuto al Presidente di Quartiere Simone Borsari. Ma nemmeno a lui fu data risposta.

FEBBRAIO 2022
Qualche settimana fa, un sabato mattina arriva alla redazione la notizia di una signora che chiedeva aiuto: era in fila da ore e arrivato l’orario di chiusura il direttore aveva informato che nessuno più sarebbe stato servito. I presenti, arrabbiati, alzarono la voce rivendicando il diritto ad un servizio decoroso (non c’è nemmeno il numero eliminacode! ) e il direttore chiamò i carabinieri.
Il fatto ci parve talmente grave che non riuscimmo a scrivere subito. La signora ci scrisse una lettera arrabbiatissima, in cui si accusavano le persone in servizio, ma al di là del tono non condivisibile anche se comprensibile, denunciava l’assurdità di essere stata trattata, lei vittima del disservizio, da pericolosa colpevole chiamando i carabinieri!!!

Abbiamo nuovamente scritto, allegando le mail e gli articoli precedenti: tante proposte.
L’esempio della farmacia, che ha messo un’eliminacode all’esterno del negozio, con video che indica il numero chiamato, dimostra che si può fare qualcosa!
Nessuna risposta.

Abbiamo documentato, conservando gli screenshots, che prenotare con app in quei giorni non era possibile nel l’Ufficio Pirandello, mentre Quarto e Bologna Levante avevano tutt’altre possibilità. Abbiamo chiesto spiegazioni. Nessuna risposta.

Ci siamo rivolti alla Presidente di Quartiere Adriana Locascio per affrontare il problema. E’ intervenuta tempestivamente ma le Poste dimostrano una straordinaria capacità di silenzio.
Siamo molto contenti di informarvi, però che ci ha preannunciato che mercoledì 23 febbraio il Comune di Bologna farà un’udienza conoscitiva sulle Poste!

Manderemo articoli e documentazione ai Consiglieri in modo che tutti sappiano cosa è successo al Pilastro, ci collegheremo e vi terremo informati.

La redazione

 

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