Grandi, Laffi e Raimondi: tre amici nel ricordo di Sergio Spisso

“Sono arrivato ad abitare al Pilastro nel 1979. Quando sono arrivato io, in quel palazzo esisteva già un Comitato di Gestione perchè tutti erano entrati da pochissimo tempo, i soldi erano pochi, i problemi molti di più. Il rione aveva i suoi problemi che tutti conosciamo e che poi negli anni, anche grazie a tutti noi, sono stati in parte affrontati e risolti, anche perchè eravamo tutti giovani e armati di belle speranze.
Quando sono arrivato, mi resi conto che dovevamo rimboccarci le maniche e cercare di trasformare quella che, in quel momento sembrava una gestione complicata in un luogo della città complicato, in qualcosa di cui andare fieri.
Ecco, in quella occasione, ho conosciuto persone straordinarie: tutte e tre le persone che sabato saranno ricordate abitavano nel condominio e con tutti ho avuto intensi rapporti sia di amicizia che di collaborazione nel cercare di ottenere risultati, che in parte abbiamo ottenuto.

Gabriele Grandi: lo ricordo come una delle persone più incredibili, nel senso che ha sempre salvato il bambino che è in noi;  ha sempre considerato la cultura e la comunicazione un bene supremo. Di fronte a qualunque problema la sua risposta era “Parliamone, entriamo nel merito, cerchiamo di coinvolgere, costruiamo qualcosa…”
Nel condominio ci siamo inventati l’autogestione, l’uso delle parti comuni molto alternative. E’ stata fatta la palestra, il biliardo, la sala di lettura, la sala per fare le feste…
La particolarità di Gabriele era riferita alle sue esperienze precedenti in radio e alla Zanichelli, aveva quell’imprinting del grande valore della comunicazione; si creò l’opportunità di costruire un mezzo di comunicazione alternativo, e cioè una piccola televisione di condominio.

Per fare quella scelta era necessario assumere decisioni forti perchè occupa spazi comuni, richiede investimento economico per un’attività che non ha niente a che fare con un condominio. Io ero l’amministratore e ricordo le discussioni fatte la sera sui pro e i contro di questa operazione. Per evitare che qualcuno avesse da ridire, bisognava costruire l’operazione utilizzando il volontariato e trovare finanziamenti.
Grazie a Gabriele e al grande sogno di rappresentare il condominio verso l’esterno, riuscimmo a costruire una serie di puntate e andammo a Roma alla RAI per presentare questa operazione e riuscimmo persino a farci pagare per i servizi sul Pilastro e l’attività della torre!

L’attività di Gabriele è continuato negli anni, anche quando l’energia all’avanzare dell’età come per tutti tende a scemare. Gabriele è uno che ci ha creduto fino in fondo, non ha mollato mai e nel suo piccolo ha cercato sempre di eprimere quello che è stato il suo essere, cioè una persona mite, finché non si scontrava con l’ottusità più assoluta, ma anche sempre disposta a dialogare, a cercare un terreno di incontro, per comunicare, per far passare un messaggio positivo.

Anche quando sono sorti problemi e qualcuno ha pensato che l’autogestione non fosse un valore aggiunto rispetto ad una gestione tradizionale fatta di numeri e di schede, anche in quegli anni Gabriele mi è stato molto vicino e devo dire che se alla fine ce l’ho fatta ad andare avanti, un buon motivo sono stati Gabriele e Anna Maria, sua moglie. Io per molti anni mi sono sentito quasi un figlioccio di queste persone e ancora oggi Anna Maria è per me una seconda mamma.

Per scelte di vita capita che ci allontaniamo, io ho i miei problemi e ho dovuto far fronte anche a quelli, e ho dovuto cambiare casa.
Gabriele, insieme agli altri, perché devo dire che anche con Laffi ho avuto lo stesso tipo di rapporto, persone che hanno avuto un impegno sociale come Laffi e in modo anche diverso Gabriele, e devo dire anche come Raimondi, sono persone che ho stimato molto. Ognuno di loro con il loro bagaglio culturale, molto diverso e con le loro esperienze molto diverse per me rappresentano un’unicità quello che oggi non esiste più, gente che fa le cose per passione, senza alcun tornaconto, le fa per passione, le fa soprattutto perchè crede ed è convinto di migliorare il mondo.

Di fronte a gente così, che riesca o non riesca a migliorare il mondo, rimango assolutamente colpito perchè a mia volta ho avuto anch’io questo sogno, contribuire a far uscire il meglio delle persone a far capire, a evitare quello che stiamo vedendo purtroppo in questi giorni, lo scontro portato al muro contro muro, alla guerra. Noi tutti insieme per quarant’anni abbiamo cercato di gestire tutti insieme le realtà che vivevamo con queste idee.
Siamo convinti delle nostre idee e non cerchiamo di imporle agli altri, cerchiamo di convincerli, di confrontarci e cercare insieme agli altri delle strade alternative.
Per molti anni ci siamo riusciti, sono convinto che ci siamo lasciato indietro qualcosa, abbiamo sicuramente salvaguardato quel minimo di seme di buonsenso dell’essere umano senza il quale l’essere umano torna ad essere quello che è: una bestia.

Sinceramente sono molto contento che si sia deciso di intestare dei luoghi pubblici a queste persone e parlando di Gabriele, lo sono anche di più perché in fondo non era un politico, non era un uomo d’ordine, però era una persona speciale da quel punto di vista. Nel condominio teoricamente non era coinvolto perché era Anna Maria (Bergonzoni, la moglie NdR) che mi dava una mano, ma lui ci metteva la voglia, la sua fantasia, la sua puntualità e precisione nel fare i report, nel fare le schede. Era maniaco, un perfezionista sulla forma. E’ stato un grande connubio.

Mi sono sempre meravigliato che così tanta qualità questi tre amici, queste persone e altre nel condominio che sono ancora vive, si siano trovate tutte insieme nello stesso posto. Reputo una fortuna aver potuto vivere quel periodo e ancora oggi lo porto nel mio cuore.
Queste persone fanno parte di un numero di persone che resto convinto che se sul pianeta Terra ci fossero più persone così vivremmo sicuramente molto meglio.

Sergio Spisso
ex abitante ed Amministratore di condominio della Torre 19 via Casini 4