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Ucraini in arrivo. Alcuni dati.

Non c’è tempo da perdere, proprio no!

In questo momento, gli ucraini stanno scappando in ogni luogo possibile; a volte riescono a farsi una valigia, altre volte neanche quella.

Non è la prima volta che l’Italia, come tanti paesi, riceve flussi di persone in fuga.

Da sempre se c’è una guerra , un rischio di vita, è normale tentare di salvarsi e, se non si riesce a fare altro scappare.

Ogni grande flusso migratorio ha delle proprie specificità che condizionano le strategie di accoglienza.

In questo caso, per esempio, questa guerra è sentita e vissuta come più prossima e diretta rispetto ad altre situazioni belliche anche dagli italiani; conseguentemente si è innescato un  flusso solidaristico collettivo  molto intenso.

L’importante è  cercare di fare in modo però che la spinta sia ben indirizzata e gestita; che venga raccolto solo ciò che realmente serve e che può essere trasportato e che vengano evitati rischi di speculazione.

I dati che ora riporto sono aggiornati al 19 marzo 2022 e, comprensibilmente in continua evoluzione.

In Emilia Romagna sono attualmente arrivati 12.000 migranti dall’ Ucraina e, nonostante la solidarietà e l’impegno, accogliere decorosamente e in sicurezza un flusso simile di persone è una bella scommessa.

In dettaglio nell’area metropolitana di Bologna risultano arrivate risultano arrivate 2242 persone di cui 274 ospiti nella rete Cas. (Centri accoglienza straordinaria).

Anche le province di  Reggio Emilia e Rimini superano i 2000 arrivi.

Per organizzare adeguatamente l’accoglienza bisogna considerare la specificità di questo flusso migratorio:

– in massima parte sono minori-quasi il 50%- in buona parte minori arrivati in Italia con la madre o un altro parente o conoscente, ma vi sono anche minori non accompagnati, o perché provenienti da orfanatrofi o perché sono arrivati da soli

poi vi sono molte giovani donne.

e un 10 % di persone anziane , quindi in molti casi con problemi di salute e terapie in corso

E’ un quadro sommario, sono percentuali in continua evoluzione, ma servono a dare un’idea .

Sono comunque soggetti delicati  e i rischi che qualcuno possa approfittare della fragilità di bambini soli o giovani donne per attività non etiche purtoppo esiste.

Sono persone traumatizzate, scappate per forza e senza alcuna programmazione.

Hanno lasciato nel loro paese mariti e genitori troppo vecchi per scappare.

Bisogna proteggere queste persone da possibili rischi intrinsechi a questa situazione.

A Bologna è stata costituita una task foce guidata dall’assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo.

“L’obiettivo- dice Rizzo Nervo-è di garantire alle persone che arrivano un unico punto (la tensostruttura costruita in Piazza xx settembre NdR) nel quale poter effettuare un tampone (con la collaborazione dell’Ausl), poter certificare la presenza dei profughi sul nostro territorio (grazie al personale della Polizia di Stato) e offrire orientamento rispetto ai servizi del territorio (scuole, salute e altro)”.

Testo di Ingrid Negroni; 

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