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Vita da Scout al Pilastro

E ri-eccomi a voi, carissimi lettori a conferma di quanto annunciato esattamente il 9 Novembre 2021! Quando, piena di esclamazioni (anche piuttosto folkloristiche!)  annunciai che al Pilastro sarebbero ri-tornati gli Scout dell’AGESCI. Ma non voglio certo tediarvi  ancora, su chi sono gli Scout dell’AGESCI, credo di essere stata piuttosto esaustiva la scorsa volta; in ogni caso, per chi volesse rinfrescarsi la memoria, o per chi ancora avesse un pò di curiosità, vi invito a rileggere il post del 9 novembre scorso.

Dunque, stavolta vi voglio raccontare invece come,  si è concretizzato questo progetto, che affonda le radici nel cuore del nostro rione, ed esattamente nel cuore di una mia carissima amica, pilastrina doc, che naturalmente è una Scout!
Dite che sono di parte?…Voi non potete vedermi, ma sto sorridendo…

Ma, per tornare a lei, Ilaria , dire che è una scout, è decisamente semplicistico, infatti lei, ha quella che io ho sempre chiamato “febbre scout”, che detta così sembra una cosa che ti fa anche sogghignare, e ti fa dire: ” si dai…vabbè…” ma vi posso assicurare che se la conosceste per come la conosco io, mi dareste ragione. Ma andiamo per ordine e seguitemi…

Conosco Ilaria da veramente tantissimi anni, e con lei ho vissuto e camminato, scoutisticamente parlando, momenti talmente belli e unici, che sono racchiusi nel mio cassetto dei ricordi come “speciali”. Non ci siamo mai perse di vista con Ila, anche se attraversiamo momenti di distacco anche piuttosto lunghi, da quando ho dovuto prendere la decisione di salutare gli scout definitivamente, a causa di vari problemi familiari. Ma quando ci rivediamo, è come se ci fossimo salutate il giorno prima. E quando, già prima del lock-down, mi parlò piena di entusiasmo, del suo progetto di riapertura del gruppo scout nella nostra parrocchia,  beh, non ho potuto non lasciarmi coinvolgere emotivamente.
Qualche anno fa, per mancanza di ragazzi e di capi, fummo costretti a chiudere il nostro gruppo, il mitico Bologna 15, e chiedere un appoggio al gruppo del Bologna 8 della parrocchia di S. Antonio di Savena, ma con nel cuore il progetto di ritornare a Santa Caterina del Pilastro. Per cui quando una domenica nell’anno del Signore 2019, a fine messa, mi vedo abbracciare da Ilaria piena di entusiasmo, che  mi conferma che il progetto del rientro degli scout a S.ta Caterina si sta concretizzando, con l’appoggio e la benedizione (in questo caso scusate ma lo sottolineo) del nostro parroco Don Marco, non ho potuto non esultare con lei.

Quindi, alla luce di quanto sopra,  il tempo e i fatti hanno dato ragione a Ilaria, che con una tenacia, anzi, con la sua febbre scout, ha bussato a varie porte, per cercare supporti al suo progetto di ritorno sul nostro territorio. Che detta così, sembrerebbe di una semplicità ridicola.

NO! vi posso assicurare che  non è stata una passeggiata. La riapertura di un gruppo scout, ha bisogno di diversi step, e l’ok ai locali parrocchiali da parte del parroco, (grazie Don!) sono solo una parte, seppure importantissima, del progetto, che è  ben più complesso. Complesso perché a monte c’è una attenta osservazione del territorio, (il NOSTRO) che Ilaria da buona e tenace pilastrina conosce piuttosto bene, in quanto a contatto con diverse realtà educative del Pilastro, (vedi parrocchia, casa famiglia etc.). Complesso perché hai a che fare con una primizia, che sono i bimbi e d i ragazzi del ns rione, “materiale” così delicato perché sono il nostro futuro. Sappiamo bene come facilmente vengono strumentalizzati “certi messaggi” che rimbalzano sui quotidiani nazionali e non,  mettendo in risalto purtroppo, solo le negatività di un territorio che ogni tanto è in difficoltà. Ilaria ha visto quel potenziale, giovane, ricco di tante realtà, di tante etnie, insomma un “arcobaleno di anime”, giusto per parafrasare una canzone scout.

Quindi i passi successivi sono stati anche quelli determinanti,  e il suo rientro in una comunità capi, in questo caso del Bologna 10, ha fatto si che il suo progetto si concretizzasse. Quindi l’inizio delle attività con un branco di “lupetti e lupette” provenienti in maggioranza del Pilastro,  ma anche da S.Donnino e S.Vitale, di nazionalità, etnie e religioni diverse, si è realizzata grazie alla forza della sua tenacia e di chi ha creduto in questo prezioso progetto educativo, un grazie al Gruppo Scout del Bologna 10, che con fiducia supporta il branco con la presenza di altri due capi, Akela e Bagheera, che nel libro della giungla sono due delle figure chiavi , che guidano Mowgli nell’affrontare le dure prove di sopravvivenza nella giungla.

E Ilaria?  è “Raksha”, e non poteva essere diversamente, tutti (o quasi) sanno che Raksha è la madre adottiva di Mowgli, il cucciolo d’uomo che sapeva appena camminare, ma che alle sette di una caldissima sera, fra le colline di Seeonee, scampò agli artigli di Shere Khan, trovando rifugio nella tana di mamma lupa, che accoglie Mowgli fra i suoi cuccioli. Lei, una lupa che osa sfidare il branco e la legge della giungla, facendo accettare un cucciolo di una specie diversa, che parla anche una lingua diversa, ma che lei riconosce come una “creatura” che ha il diritto di vivere insieme a tutti gli altri…

Che dire ancora? Evviva gli scout, tutti! Che siano AGESCI o CNGEI! Sono di parte? Decisamente sì!

Testo di Mariella Sanna  foto di Raksha

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