Misurare i propri consumi energetici
Nella rubrica Quanto mi costa vivere verde? riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Da alcuni mesi nel mio appartamento abbiamo installato un apparecchio che ci permette di misurare-monitorare i consumi energetici del nostro appartamento.
L’apparecchio si attacca ad una presa elettrica e, dopo averlo collegato al wi-fi dell’appartamento, rileva in tempo reale i nostri consumi. Li visualizzo sul cellulare dove ho installato un’appositita app.
La visualizzazione divide i consumi in base all’orario, per cui con verde vedo i consumi della fascia oraria 3, coll’arancione della fascia oraria due, col rosso della fascia oraria 1(attualmente la più costosa), se hai il contratto bioraria.
F1 giorni feriali dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 19.00.
F2 giorni feriali dal lunedì al venerdì, dalle7.00 alle 8.00 e dalle 19.00 alle 23.00, e il sabato, dalle 7.00 alle 23.00
F3 dal lunedì al sabato dalle 23.00 alle 7.00 e la domenica e i festivi per l’intera giornata.
Premessa
Per me il risparmio energetico è diventato un elemento importante da diverso tempo, e non solo in tempi recenti con la guerra e gli aumenti di bolletta.
Risparmiare energia non è solo cercare di spendere meno in bolletta, che pure è importante,ma è una ricerca su molti fronti di uno stile di vita più ecocompatibile o, per essere più sincera, il meno eco-incompatibile possibile.
Cosa è cambiato avere il rilevatore. Di cosa mi sono accorta.
Lavare biancheria: ancora maggior attenzione al pieno carico di quanto avessi prima. Cerco di usare i programmi eco ma sono lunghissimi. Questo non è un problema ora che siamo in due. Fino a qualche anno fa, quando eravamo in 4 e c’era molto di più da lavare, i programmi così lunghi sarebbero stati un problema.
Lavare stoviglie..stessi identici discorsi che per la biancheria. Pieno carico e programma eco.
Illuminazione, computer, ricariche : è aumentata l’attenzione allo spegni “luci inutili” , spegni computer, stacca caricatori di cellulare a fine ricarica.
Cambiate alcune lampadine con altre più ecocompatibili.
Vorrei nel mio condominio fossero installate lampadine che si accendono col movimento. In condomini grandi come quello dove vivo io sarebbe un bel cambio di consumi.
Forno meglio non parlarne! Chissà un forno a gas? Non ho strumenti su cui decidere ma se dovessi ricomprare il forno ci penserei.
Frigo pure quello consuma un sacco.
Mi sono riproposta di spegnerlo per le ferie (come peraltro faceva mia madre). Ora c’è il problema del surgelatore ma, visti i consumi, conviene provare a svuotarlo e regalare quel poco che resta piuttosto che tenere il frigo acceso.
Sarebbe bello che ci fossero dei frigo surgelatori con impianto indipendente, così si potrebbe tenere acceso uno o l’altro a seconda dei bisogni
Stirare. Già da prima il mio utilizzo di ferro da stiro era assai limitato all’essenziale. Per cui , veramente l’essenziale. Attualmente troverei assurdo in termini di tempo ed energia elettrica quanto veniva insegnato una volta per cui andavano stirati pure gli stracci e le mutande!
Mi sono accorta di quanto consumano anche i “piccoli elettrodomestici”: tostapane e phon; aspirapolvere
Riflessioni/Dubbi/Desiderata
Ogni tanto mi vengono dei dubbi; tanti micro cambi di abitudine possono incidere a livello generale sul consumo energetico? A volte mi sento scoraggiata di fronte alle grandi cifre ma credo che ognuno debba partire da sè.
Ognuno può e dovrebbe, a mio parere, porsi in termini critici rispetto ai propri consumi energetici per una questione etica.
Elettrodomestici sicuramente se e quando dovrò cambiarli terrò in prima considerazione la classe energetica.
Penso che occorra una revisione nelle priorità di produzione -distribuzione-pubblicità degli elettrodomestici in generale.
Anzichè continuare a promettere performances tecnologiche sempre più sofisticate, puliti impossibili e sterilizzazioni da sala operatoria, sarebbe utile che i produttori mettessero in primo piano le performances energetiche degli strumenti.
Sarebbe anche ora che le ditte fornissero dati sui consumi orari dettagliati per ciclo di ciò che producono, così come per le auto, e che i rivenditori li esponessero nei loro negozi.
Attenzione, anche in questo il nostro comportamento individuale può incidere. Se solo io richiedo questi dati al rivenditore, come mi è successo, questo mi guarda incredulo e sconcertato. Sono una acquirente scomoda!
Se lo chiediamo in tanti possiamo indirizzare il mercato.
Andrebbero anche previsti bonus o sgravi fiscali o qualsiasi altro incentivo che favorisca gli acquisti di prodotti di classe energetica migliore. Non è giusto nè efficace che la classe energetica sia così penalizzante per prezzo di un elettrodomestico. Si faccia pagare di più altri fattori, design, colori, optional , non la classe energetica.
Testo e foto di Ingrid Negroni