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L’olivastro millenario si è salvato

Non è al Pilastro, ma in Sardegna. Riceviamo questa notizia e pensiamo che nella rubrica “Quanto mi costa vivere verde?” può stare bene anche la storia di questa periferia …… così diversa da noi.

Sardegna luglio 2021, Montiferru comune di Cuglieri: un vasto incendio distrugge un olivastro (Olea europaea oleaster) millenario.
Era alto 16 metri e con un fusto di circa 10 metri di circonferenza.
Sembrava morto: distrutta tutta la sua parte esterna, la chioma, i rami e il tronco.
«Era rimasto pochissimo del patriarca», dice Gianluigi Bacchetta, docente di Botanica e direttore dell’orto botanico dell’Università di Cagliari. Il fuoco aveva proseguito a fare danni per due giorni sottoterra, compromettendo le radici dell’albero.
Fu sottoposto a cure intense da parte degli esperti dell’orto botanico e dell’università di Cagliari.
Il tentativo di salvare l’albero iniziò con un intervento per proteggerlo dal caldo: teli ombreggianti, sacchi di juta sul terreno circostante e un’operazione chiamata pacciamatura, che consiste nel ricoprire la base dell’albero con materiale naturale per mitigare le temperature e mantenere l’umidità. «Dalla fine dell’estate siamo intervenuti con irrigazioni e la somministrazione di amminoacidi chiamati levogiri (tecnicamente, miscele di amioacidi costituiti solo dai loro enantiomeri levogiri, cioè molecole organiche che hanno la capacità di polarizzare la luce, ndr), che contribuiscono alla ripresa vegetativa dell’apparato radicale» spiega Bacchetta.

Sono stati installati sensori per osservare l’andamento delle cure, anche per via delle anomalie registrate in autunno e in inverno, stagioni particolarmente siccitose. Le irrigazioni sono proseguite anche durante i mesi invernali senza segnali che potessero far presagire una ripresa fino all’inizio di aprile, quando i sensori hanno registrato attività fotosintetica.
Solo a giugno però sono spuntati i nuovi polloni e è possibile pensare che non tutto è perduto.

L’entusiasmo per la ripresa dell’attività vegetativa è comprensibile, anche se l’albero non sarà più come prima. L’olivastro, infatti, è vivo, ma irrimediabilmente compromesso: della struttura originale rimane poco e al momento sembra che soltanto le parti alla base della pianta possano rivegetare, cioè emettere nuovi polloni.
«La capacità di resilienza di una pianta millenaria, tuttavia, è comunque un segnale importante, che può essere di buon auspicio per la popolazione del Montiferru», dice il professor Bacchetta.

Ringraziamo il Post per aver dato questa comunicazione e pubblicato le foto allegate.
Potete trovare il testo integrale arricchito di videointerviste a questo link:

https://www.ilpost.it/2022/06/20/olivastro-cuglieri-vivo/

 

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