Piazza Maggiore, 14 agosto…
Piazza Maggiore, 14 agosto, neanche a cercarlo, non c’era più posto….https://www.youtube.com/watch?v=MvPe8Pq9r30&t=62s
Era lunga da passare l’estate a Bologna.
Quelle estati anni 70, che adesso tutti raccontano che erano di villeggiature infinite nelle seconde case che andavano molto di moda.
Ma quando mai?
Per me, che pure ero fortunata, le vacanze iniziavano regolarmente quando gli altri ragazzi cominciavano a ritornare: la mia famiglia partiva per il mare quando cominciava l’ultima settimana di agosto.
Più “da grande”, avrei capito il motivo… la differenza di prezzi tra alta e bassa stagione!
Ma allora ero una ragazzina, non lo sapevo. E mi chiedevo stupita perché di questa stranezza di date vacanziere in famiglia.
Perché subire la calura e la noia dell’agosto bolognese?
Quegli agosti degli anni 70, quando veramente la città si svuotava e si bloccava; quando i negozi con la scritta ” chiuso per ferie” erano la regola e costringevano le nostre povere mamme a cacce al tesoro inaudite per riuscire a fare la spesa.
I pomeriggi erano veramente “troppo azzurri e lunghi” , come cantava Celentano, nel cortile svuotato dei compagni di gioco.
In buchetta si ricevevano le cartoline con i “saluti e baci” degli amici che scrivevano dalla Riviera romagnola.
Per fortuna c’erano i film all’Arena Puccini; dopo cena si prendeva la bicicletta e via fino via Serlio.
Chissà com’è ma all’Arena Puccini ricordo sempre una leggera brezza. Bisognava aspettare che facesse buio perché cominciasse il film. Un ghiacciolo alla menta aiutava a passare il tempo.
In quelle estati c’era un evento che risvegliava Bologna: Dino Sarti in Piazza Maggiore.
Piazza Maggiore piena di sedie su tutto il crescentone.
La piazza si riempiva all’inverosimile.I giornali parlarono di 30000
C’era da chiedersi da dove spuntassero fuori tutte quelle persone !
Dino Sarti era un evento. Cantava fino a fino a tardi ed in tanti cantavano insieme a lui, anche se il KaraoKe non era ancora stato formalmente inventato
Qualcuno tornava apposta dalla Riviera per sentirlo.
Io avevo 12 anni e preferivo Gianni Morandi .
Dino Sarti non era un big nazionale, non lo vedevo in Tv, non andava a Sanremo.
Più avanti, da grande, avrei capito la rilevanza di Dino Sarti per cantare Bologna e la sua gente.
ironico, allegro raccontava con le sue canzoni raccontava episodi e personaggi in cui tutti trovavano qualcosa di vero.
E fnella sua lingua.
Rivorrei un ferragosto con Dino Sarti in Piazza Maggiore.
testo di Ingrid Negroni