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Difendere le donne dalla violenza: una priorità necessaria

Eravamo in tanti, tantissimi  alla fiaccolata del 31 agosto 2022 in solidarietà di Alessandra Matteuzzi,

Un lungo e nutrito corteo di donne e uomini,un corteo  silenzioso e senza nessuna bandiera.

Via Fioravanti, Via Gobetti, Via Arcoveggio….Ho percorso queste vie note della Bolognina in un’atmosfera irreale.

Il cielo tuonava e continuava a promettere pioggia; il buio, il traffico temporaneamente deviato.

Gli avventori dei bar che ci guardavano, e anche le persone alla finestra

Man mano che ci avvicinavamo alla sua casa, al suo cortile dove l’omicidio si è compiuto, sentivo un groppo

salirmi in gola.

Pensavo alla sorella, collegata telefonicamente ad Alessandra mentre avveniva il tutto;

alla vicina di casa, scesa di corsa dal piano alto per cercare di difenderla;

ai vicini che hanno trattenuto Giovanni Padovani fino all’arrivo della Polizia.

Ho pensato anche a Padovani, sì anche a lui.

Avrà una vita da vivere in prigione, se il processo andrà come deve, senza poter ridare niente a nessuno.

La violenza non fa bene a nessuno, neanche ai violenti

La violenza non ha senso.

E’ sicuro che Alessandra avrebbe voluto non aver bisogno di questa partecipazione, di questa solidarietà.

Neanche di questa notorietà; il suo volto iconico diffuso su tutti i media e ancora qualcuno che si permette di dire e di scrivere commenti insulsi di critica.No, non cercava ciò !

Probabilmente, come chiunque,  Alessandra avrebbe voluto vivere più serenamente e con meno aggressioni, meno paura.

E se questo non era possibile, avrebbe voluto almeno  essere tutelata, protetta.

Questo sarebbe stato un suo diritto.

La denuncia di Alessandra  per stalking è stata depositata il  29 luglio 2022.

Alessandra è stata uccisa il 23 agosto2022

Questo era il dubbio, il tarlo che rodeva i presenti, oltre all’orrore per l’evento.

Alessandra è la 41esima donna uccisa in Italia dal 1 gennaio 2022

Nel 2021 i femminicidi in Italia sono stati 62.

Tradotto in altri termini mediamente ogni meno di 6 giorni in Italia una donna viene uccisa da un uomo, spesso un compagno o un ex compagno. Al nord come al sud, nei paesi e nelle città, giovani e meno giovani, nubili e coniugate.

Una emorragia, una certezza nella sua linearità statistica.

Si sono fatte molte  campagne informative invitando le donne vittime di violenza e di stalking a denunciare il loro stato;

come se fosse semplice emotivamente e concretamente ammettere che colui che è o era il tuo compagno ora è il tuo persecutore;

talvolta, di fronte all’ennesimo femminicidio, si è detto e letto che ” se l’era cercata, non aveva denunciato e per questo cosa ci si poteva fare?”

In molti casi le donne hanno capito; hanno trovato il modo e la forza di procedere e denunciare.

A questo punto credo che il

come tutelare di fatto le donne che denunciano e sono vittime di violenza in maniera più tempestiva ed efficace di quanto non sia di prassi fino ad ora sia una necessaria e doverosa priorità

in una società e cultura che si dice continuamente contro questi reati.

PS nel suo piccolo il blog Pilastro  ha aderito e partecipato alla Fiaccolata

testo di Ingrid Negroni

 

 

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