Abitare il Pilastro

2 ottobre 2022 Contro il Rinnovo del Trattato Italia -Libia

Contro il rinnovo del
Memorandum Italia – Libia

Domenica 2 Ottobre 2022 Ore 16,00
presso il Giardino 3 Ottobre 2013 a Bologna

(fra la Via Papini e Via Corticella)

La Rete Bolognese “Sulla Stessa Barca” raggruppa più di quaranta realtà
impegnate sul fronte dei Diritti, dell’Accoglienza e dell’Interazione fra tutte le
persone; recentemente ha aderito all’Assemblea Permanente:

Mobilitiamoci:

Se nessuno si opporrà nelle piazze, in Parlamento, ovunque, il
2 novembre prossimo l’intesa sarà nuovamente rinnovata.
Tacitamente. Rendendo ancora una volta il nostro paese
complice di strage, di torture, stupri e morte.
Sottoscrivi anche tu l’appello: www.dirittodimigrare.it

Quante volte sentiamo parlare di morti in mare, morti sulle scialuppe di salvataggio..

quante volte ci diciamo “ma come è possibile! è contro natura”.

Siamo consapevoli che alcune scelte politiche dell’Italia, come il Trattato Italia-Libia, per esempio

sono formalmente e praticamente favorenti il ripetersi di alcune di queste tragedie.

Per chi volesse maggiori ragguagli :

da Wikipedia
“Il memorandum Italia-Libia del 2017, ufficialmente “Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica Italiana”, è un memorandum d’intesa tra Italia e Libia firmato il 2 febbraio 2017.
È stato firmato dal presidente del Consiglio dei ministri italiano Paolo Gentiloni e dal primo ministro del Governo di Riconciliazione Nazionale libico Fayez al-Sarraj.[1][2] Per quanto riguarda l’Italia, le trattative che hanno portato alla redazione del memorandum sono state svolte e promosse dall’allora ministro dell’Interno, Marco Minniti.[3] Le trattative si sono svolte soprattutto in Libia, nel gennaio dello stesso anno.
L’accordo, che ha una durata di tre anni, è stato raggiunto nell’ambito della crisi europea dei migranti e della seconda guerra civile in Libia e prevede che il governo italiano fornisca aiuti economici e supporto tecnico alle autorità libiche (in particolare alla Guardia costiera), nel tentativo di ridurre il traffico di migranti attraverso il Mar Mediterraneo, mentre in cambio la Libia si impegna a migliorare le condizioni dei propri centri di accoglienza per migranti.[1][2]
Il memorandum è stato criticato da diverse parti (come il New York Times e il Washington Post) in quanto la Guardia costiera libica che riceve gli aiuti economici italiani, a seguito della guerra civile, è formata da milizie locali che in realtà hanno spesso obiettivi diversi dal reale soccorso in mare e/o che sono direttamente colluse con trafficanti di migranti,[4] inoltre lo stato dei centri di accoglienza è stato paragonato ai lager.[5] Anche l’ONU considera alcuni vertici libici della Guardia costiera, come Abd al-Rahman al-Milad, criminali e trafficanti di migranti.[6]
Il 2 febbraio 2020 il memorandum è stato prorogato automaticamente alle stesse condizioni per altri tre anni.[“7]

la redazione del blog Pilastro

 

 

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