Abitare il PilastroVivere Verde

Comunità energetica al Pilastro

Dopo che La Repubblica e TGR Emilia-Romagna ci hanno concesso l’onore delle cronache, noi che del progetto GECO  (Green Energy COmmunity) abbiamo rendicontato fin dall’inizio,  abbiamo il dovere di fare chiarezza.

Un gruppo di una ventina di famiglie, da molti anni impegnate nella sostenibilità e con pratiche di vita rispettose dell’ambiente, ha colto l’occasione del progetto GECO  prima e del progetto GRETA (GReen Energy Transition Actions) poi, per aver informazioni e contribuire a dimensionare al meglio una CER  (Comunità Energetica Rinnovabile) che partisse dalle necessità delle famiglie del Pilastro.

La legge è cambiata negli ultimi 3 anni; le ipotesi di lavoro hanno dovuto adattarsi ai mutamenti. La prima ipotesi di utilizzare i tetti dei capannoni delle Roveri  per dare energia alle famiglie delle torri e dei palazzi del rione è progressivamente stata sostituita. In mancanza del concretizzarsi della legge, molte imprese hanno istallato pannelli fotovoltaici a spese proprie per abbattere i propri costi.

Oggi come siamo messi?
Il Governo che avrebbe dovuto approvare i decreti attuativi è caduto e la nuova Presidente del Consiglio nel suo discorso programmatico non ha parlato di Comunità energetiche rinnovabili, dando priorità al Nord del Paese ad una maggiore estrazione di gas, mentre di energia rinnovabile si parla per il Sud. Nel PNRR sono previsti finanziamenti per le CER dei piccoli Comuni.

La Regione Emilia-Romagna ha rifinanziato per il 2023 la propria legge che sovvenziona l’istallazione di pannelli fotovoltaici,  ma per quello che ho potuto capire, si attendono comunque i decreti nazionali che devono definire gli incentivi per i prosumer (il consumatore-produttore, cioé per chi consuma energia mentre il pannello la produce) oltre che a quanto può vendere una CER che produca più di quello che consuma.

Chi ha partecipato ai laboratori di GRETA ha conosciuto le esperienze di Amsterdam e di tante città europee e ha partecipato alla elaborazione del manifesto, ma in molti è nata la forte delusione dato che a tante parole non seguono fatti significativi, mentre alcune ESCO (Energy Service Company – società specializzate nell’istallazione e gestione di pannelli fotovoltaici) come HERA, propongono a privati e imprese soluzioni a mercato.

A Bologna un condominio con un numero di famiglie che possono essere servite dal proprio tetto ( poche famiglie e tetto sporgente ben orientato e senza ombreggiature ) ha fatto la scelta di non aspettare gli incentivi e con un contratto con la ESCo è già partito.

Abbiamo incontrato il Comune che ha deciso che per le case pubbliche, appena la legge sarà operativa si partirà, mentre per i proprietari di alloggi sarà disponibile uno sportello di consulenza gestito dall’AESS (Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile, capofila del progetto  GECO.

Poichè non è sicuro che gli incentivi saranno tali da innescare un risparmio tale da coprire i costi di gestione di una Comunità energetica, il gruppo promotore ha operato per cercare tetti sufficienti: il Centro Commerciale Artigianale Pilastro, la Chiesa Cattolica Parrocchiale di Santa Caterina e i suoi tetti parrocchiali, l’Hotel Savoia Regency che comunque ha già istallato molti pannelli per i propri consumi.
Lo stretto rapporto con CAAB (Centro Agro Alimentare di Bologna) grazie al dott. Duccio Caccioni, già Presidente dell’Agenzia di sviluppo locale Pilastro/Distretto Nord-Est e dirigente CAAB, ci fa pensare che, nonostante le tante difficoltà date dalla farraginosità della legge, una soluzione sarà possibile, dato che il più grande parco fotovoltaico d’Europa, quello del CAAB e di FICO, si trova a ridosso del Pilastro.

Diverse persone che scrivono in questo blog sono nel gruppo promotore, compresa la sottoscritta.

Io, dopo aver fatto tanti incontri e letto giornali e siti specializzati mi sono fatta questa opinione: di qualunque colore siano i governi la pressione delle imprese statali e non, leader nel fossile (SNAM, HERA, IREN, ENIE, ecc) può essere rintuzzata solo da un massiccio passaggio dei consumatori al contratto 100% verde da fornitori che nel mix di acquisto non siano peggio della percentuale nazionale. Nel  portale di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente)  Agenzia nazionale preposta potete trovare le offerte migliori paragonandole con la vostra bolletta.

In attesa che lo stato si muova , io mi sono iscritta e acquisto energia elettrica dalla Cooperativa energetica  ènostra, che nell’energia verde è una delle più economiche  e ha solo contratti con energia rinnovabile( fotovoltaico, eolico e idroelettrico )per evitare la stagionalità della produzione. Siamo 10.000  soci della cooperativa presentein tutta Italia e tendiamo a produrre da soli la nostra energia compartecipando all’investimento per produrla in modo da liberarci dai vincoli del PUN (Prezzo Unico Nazionale) cioè il prezzo di riferimento all’ingrosso dell’energia elettrica che viene acquistata sul mercato della Borsa Elettrica Italiana ancora legato al prezzo del gas.

Testo di Claudia Boattini con l’aiuto di Susi Realti

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