Abitare il PilastroViabilitàVivere Verde

Contributi alla conoscenza dei problemi che affronterà il Consiglio del 1 dicembre

Nel momento in cui abbiamo pubblicizzato la riunione del Consiglio di Quartiere che si terrà Giovedì 1 dicembre ore 18,30 all’interno del Centro Commerciale Artigianale Pilastro, abbiamo ricevuto risposte, sia dai cittadini della zona intorno a San Sisto che pensano di partecipare, sia dell’architetto e urbanista Maurizio Sani che da qualche tempo collabora con la nostra redazione:

“UN PO’ CAMPAGNA, UN PO’ CITTÀ … UN PO’ DIMENTICATA E MOLTO A RISCHIO DI SCOMPARIRE”  E’ ora di realizzare

C’è un parco agricolo dentro la città: è la campagna fra le vie Ferrarese e San Donato, a nord della Tangenziale e fino ai confini del comune di Granarolo.

via Calamosco

È il territorio del cuneo agricolo di san Sisto e san Nicolò di Villola che ha ancora un assetto in prevalenza agricolo e conserva i segni e le testimonianze che raccontano storie di paesaggi agrari bolognesi dei secoli scorsi.
Tutto il territorio è punteggiato di ville storiche, come le Ville Comelli e Due Torri, edifici di origine medioevale e rinascimentale, case padronali ed edifici colonici di pregio in parte ristrutturati in parte in abbandono.
Tracce di centuriazione romana e una viabilità che conserva l’impronta settecentesca.

Il Pilastro è il suo naturale punto di accesso, ci si arriva con diverse linee di trasporti pubblici (e domani con il Tram) per poi proseguire a piedi o in bici.
È un luogo in cui sarebbe piacevole passeggiare o visitarlo in bicicletta, arrivare a un crocicchio segnalato da una edicola votiva, percorrere antiche cavedagne, intravvedere vecchi maceri, scoprire l’antico alveo del Savena ed il Molino del Gomito che ne sfruttava le acque. E poi girarsi verso sud e
cogliere l’ampio panorama sulla collina bolognese tra il colle di Barbiano e quello della Guardia.
Sono quasi 900 ettari di suolo permeabile, ad alta produttività agricola e ricco di biodiversità. Un patrimonio che svolge un ruolo insostituibile di mitigazione ambientale e climatica per la città e per il Pilastro.
È un
luogo bello per la fruizione collettiva, un paesaggio di qualità, una risorsa ambientale da preservare come la Collina di Bologna.

Ma è anche un luogo di cui la città ha fatto un uso improprio, con diffusi interventi di trasformazione immobiliare, insediamenti residenziali inopportuni per l’insufficiente sistema della viabilità storica, l’insufficiente dotazione di infrastrutture di urbanizzazione, l’impossibilità di servire con i trasporti pubblici i diffusi insediamenti residenziali non agricoli.
È un territorio su cui la Città Metropolitana scarica il traffico di attraversamento e pendolare quando non risolto dalle direttici radiali verso i comuni di cintura e dalla Tangenziale.
Questo blog ha Blog di recente segnalato le criticità della situazione, le preoccupazioni dei residenti per la sicurezza stradale e la mobilità ciclopedonale.Ha fatto conoscere le posizioni preoccupate della cittadinanza attiva residente sul territorio che chiede tutela e salvaguardia di una risorsa agricola, ambientale e paesaggistica che sembra “un po’ in città, un po’ in campagna … e un po’ dimenticati”. È quindi con la soddisfazione di chi segue e fa conoscerele vicende del Pilastro e dei territorio limitrofi, che accogliamo la notizia che tra le iniziative legate alla presenza della Giunta e del Sindaco nel nostro quartiere San Donato San Vitale ci sarà anche quella che metterà il Cuneo Agricolo di San Sisto al centro di un incontro con i cittadini durante un Consiglio di Quartiere aperto a tutti gli interessati.

UNA STORIA TRENTENNALE DI COLLABORAZIONE

Il tema del Cuneo Agricolo di San Sisto e San Nicolò di Villola è una “Lunga Marcia” che ha sviluppato nel tempo collaborazioni significative fra pubblica Amministrazione e cittadinanza attiva dei due Quartieri interessati.

Questo Consiglio di Quartiere Aperto può collocarsi in continuità di quel rapporto di reciproca contaminazione tra le esigenze/bisogni della cittadinanza, le sensibilità ambientali, sociali e culturali  e le azioni pubbliche messe in campo per il  il governo del territorio. Abbiamo già una solida griglia di punti condivisi sia di analisi che di strategie, obiettivi e proposte di indirizzo.

Alla fine degli anni ’80, con l’avvio del Piano Territoriale Paesistico nella Regione (PTPR) e la approvazione dello Piano Regolatore Generale di Bologna, matura la possibilità di valorizzare e tutelare il ruolo paesistico e ambientale di questo “Cuneo Agricolo” inserendolo nel PTPR. In questo scenario favorevole nel 1991 alcune associazioni dei Quartieri San Donato e Navile si attivano (tra cui Circolo La Fattoria e Circolo Dozza) promuovendo una raccolta di un migliaio di firme attorno ad una PROPOSTA di tutela paesistica, titolata “Un Parco Perché”, che evidenzia per la prima volta tre passaggi fondativi: indica un perimetro (il DOVE), gli elementi caratterizzanti la unicità del sistema ambientale, fisico, biotico storico e agricolo del Cuneo (il COSA), il PERCHÉ questo sistema unico va tutelato come patrimonio produttivo agricolo e risorsa ambientale collettiva. Nella proposta si parla per la prima volta di considerare come unico.

I Consigli dei Quarterie San Donato e Navile fanno propria la proposta. che, presentata come Osservazione/contributo al PTPR, viene accolta dalla Regione nel 93 introducendo elementi di tutela e salvaguardia da perfezionarsi successivamente con il Piano Territoriale Provinciale.

Le Associazioni firmatarie della proposta di tutela e Consigli di Quartiere sanno bene che il Vincolo di tutela di una risorsa collettiva ha senso se entra nella conoscenza e nella esperienza concreta delle persone. La collaborazione consente di realizzare, intorno al 1994, un  pieghevole che racconta “Un Parco dentro la città – La campagna tra San Donato e Navile”. realizzato a cura del Centro Villa Ghigi ed inviato a tutte le famiglie di san Donato e Navile  propone percorsi pedonali e ciclabili per visitare una trentina emergenze storiche paesaggistiche, culturali, ambientali e naturali.

Questa esperienza fa sì che come cittadini veniamo invitati a partecipare nel 1996 ad un Laboratorio promosso dalla Provincia di Bologna e il Politecnico di Milano nell’ambito del Piano Territoriale e che sviluppa su questa area il Progetto PEGASO (acronimo di Pianificazione E Gestione Ambientale Sostenibile) per la elaborazione e sperimentazione di un modello di pianificazione e gestione ambientalmente sostenibile. con Obiettivi ed Azioni.

Negli anni successivi verranno ripresi da  altre università europee. In particolare nel 2011 viene assunta come area di progetto l’ampia area del Cuneo e il “Parco Agrario” che ragiona sulla necessità di accompagnare la densificazione delle città con la valorizzazione delle aree agricole e rurali, la campagna fuori porta può divenire vivibile anche per risiede in città.
Nel 2015 , con la celebrazione dei 50 anni del Pilastro si comincia ufficialmente a parlare di un’unica area di intervento strategico che comprende l’intero quadrante urbano di Nord-est che comprende anche il Cuneo agricolo.

Che il cuneo agricolo di san Nicolò di Villola e san Sisto assuma progressivamente ruoli valori nuovi rispetto alla città emerge anche nel primissimo progetto Nel 2016 il primo progetto del Passante di Bologna che parte del Cuneo Agricolo compreso tra Tangenziale e via delGomito e via Calamosco è inserito come “area verdi, di potenziamento parchi e di nuova forestazione” per la mitigazione ambientale. È un riconoscimento che il Cuneo è considerato per estensione, qualità ambientali e naturali e collocazione una insostituibile risorsa che svolge anche un ruolo relativo alla salubrità ed alla salute a e territoriale.urban

Anche il PUG 2020  attribuisce a questo spazio aperto tra san Donato e Navile un insostituibile ruolo nella mitigazione delle Isole di Calore e quindi una importantissima risorsa per combattere e mitigare le criticità indotte dal cambiamento climatico. Lo stesso PUG affida a questa area l’obiettivi di Sviluppare l’eco rete urbana e di 3.4 Qualificare la relazione tra territorio urbano e territorio extraurbano e propone come azioni per la Salvaguardare la biodiversità e i principali servizi ecosistemici di Pianura, oltre che favorire pratiche innovative di agricoltura periurbana, con la ricostruzione di filiere corte (produzione, vendita e consumo).

Più recentemente l’Amministrazione Comunale, in occasione della presentazione del Museo delle Bambine e dei Bambini al Pilastro” ha inquadrato l’intervento in un contesto territoriale più ampio di Nord-Est a cui appartiene anche “la campagna di Calamosco e Villola” ove “è presente ancora un assetto rurale che conserva elementi tipici del paesaggio agrario tradizionale (piantate, frutteti e vigneti, filari alberati, fossi, maceri, edicole votive, corti coloniche) in cui sin intrecciano strade di campagna e resti della maglia centuriata romana.” Oltre ad edifici di valore storico e architettonico, il tratto scoperto del Savena abbandonato, lungo il cui corso si incontrano manufatti idraulici ed edifici storici” ad esso collegato “e che ricopre uno specifico interesse naturalistico ed ecologico”. Passaggio importante per il rinnovato riconoscimento del valore della “risorsa Cuneo Agricolo” anche in rapporto alla formulazione di indirizzi per contestualizzare del Progetto del MUBA in un esistente sistema più ampio di servizi, infrastrutture, opportunità e criticità. Il Documento di indirizzo richiama tra gli obiettivi da perseguire nel progetto del MUBA la necessità di inserirsi nel quadro più ampio delle strategie urbane del PUG “nonché all’interno di una rinnovata visione sul paesaggio e del verde urbano e sulla dimensione di prossimità che la città sta costruendo all’interno del nuovo progetto-bandiera Impronta Verde”.

Sempre attenta ai bisogni delle famiglie lì insediate, la cittadinanza attiva ribadisce l’importanza del valore culturale ed ecologico di quello che ancora permane nonostante il traffico di attraversamento e misure di viabilità scarsamente compatibili con la volontà di valorizzazione più volte affermata.

Ascolteremo le proposte e, con spirito collaborativo, cercheremo come sempre di dare il nostro contributo.

 

 

Foto in evidenza di Alessandra Venturini
Foto nel testo di Claudia Boattini e Ingrid Negroni

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