Rubrica Nuove energie

Iniziamo la rubrica Nuove energie

La rubrica “Nuove energie” è ideata e curata dalle ricercatrici Beatrice Ruggieri e Giada Coleandro e dalla tirocinante Camilla Magliacane dell’Università di Bologna.
Beatrice, Giada e Camilla partecipano al progetto europeo Horizon 2020 GRETA – GReen Energy Transition Actions il cui scopo è quello di identificare le condizioni che favoriscono o ostacolano l’emergere di diverse forme di cittadinanza energetica e trovare nuove pratiche di comportamento.

Estati più calde e secche e inverni più miti e con sempre meno neve stanno ormai diventando la norma. Il nostro paese e la città di Bologna non fanno eccezione, registrando temperature in continuo aumento e diversi danni ogni anno dovuti agli effetti degli eventi climatici estremi.

Il cambiamento climatico è una realtà sempre più presente e visibile nella nostra quotidianità.

Per affrontarne le cause scatenanti e ridurne gli effetti negativi, occorre agire su più fronti, primo fra tutti quello dell’energia. Innanzitutto, infatti, c’è bisogno di operare una serie di trasformazioni che vadano a diminuire, limitare, fermare l’utilizzo di fonti energetiche inquinanti come il petrolio, il gas, il carbone. Per farlo, servono maggiori investimenti sulle fonti rinnovabili (sole, vento, acqua…), diversi cambiamenti a livello di abitudini e comportamenti individuali e collettivi, ma soprattutto decisioni politiche più attente all’aspetto ambientale e in grado di garantire benefici per tutte e tutti noi.
Per questi motivi, la transizione energetica – il processo attraverso cui passare da un mix energetico fossile (petrolio, carbone e gas) a uno rinnovabile (sole, acqua, vento, calore geotermico…) – dev’essere accelerata il più possible, evitando che i costi ricadano su chi è meno
responsabile del problema, La partecipazione dal basso alle decisioni che riguardano la produzione, la distribuzione e il consumo di energia è considerata un caposaldo della transizione energetica a diversi livelli decisionali, a partire dall’Unione Europea fino ad arrivare alle amministrazioni locali. Diventare produttori e consumatori di energia è una delle opportunità più preziose di una transizione energetica che vuole garantire migliori condizioni di vita sotto il punto di vista economico, sociale e ambientale.

La produzione e il consumo di energia rinnovabile richiede l’adozione di nuove abitudini e comportamenti ma anche di nuove conoscenze che si basano su una diversa consapevolezza del nostro ruolo non più passivo.
Gli ostacoli e le barriere alla cittadinanza energetica sono ancora molti e di diversa natura ed è  proprio sul ridurli al minimo che serve continuare a lavorare. Al tempo stesso, sono anche diverse le opportunità per far sì che l’energia diventi, finalmente, pulita e sociale.

Tra queste opportunità, le comunità energetiche rinnovabili (CER) sono sicuramente quelle più interessanti per i diversi benefici che possono apportare a coloro che ne diventano membri, oltre che a livello ambientale in quanto contribuiscono a ridurre le emissioni inquinanti grazie
all’utilizzo di tecnologie rinnovabili come il fotovoltaico. Come già illustrato diverse volte sul blog, le CER sono un modo innovativo per produrre e consumare energie rinnovabili riducendo al tempo stesso i costi in bolletta e il proprio impatto ambientale.

I problemi, però, per questo così come per tanti altri progetti nel nostro paese sono ancora molti e di diversa
natura, burocratica e politica in primo luogo. Mancano, infatti, ancora I decreti attuativi della normativa del 2021 (che, ad esempio, stabiliscono quanti e quali incentivi stabilire per le CER)
per cui permangono ancora diversi dubbi sulle modalità di realizzazione pratica e messa in funzione delle CER in Italia. Tuttavia, una cosa è sempre più evidente: le CER rappresentano uno strumento importante per favorire una transizione energetica dal basso, equa e sostenibile e,
soprattutto, rendono possibile la costruzione di un nuovo rapporto con l’energia, con l’ambiente in cui viviamo e con le persone con cui condividiamo gli spazi di vita, siano essi condomini, Quartieri o Comuni.

Realizzare. La rubrica “Nuove Energie” nasce proprio con lo scopo di (di)mostrare che altri modi di produrre e consumare energia non solo sono stati teorizzati ma sono già adottati concretamente da centinaia di persone, in Italia e all’estero. La rassegna di casi che presenteremo nelle prossime settimane vuole rendere visibile il panorama di esperienze concrete di gestione collettiva dell’energia, contribuendo a costruire un piccolo archivio di storie che speriamo susciteranno interesse, faranno sorgere nuove domande e, perché no, anche nuove abitudini in direzione di una transizione energetica fatta dal basso.

A presto

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