Rubrica Nuove energie

Fatti concreti: l’autoconsumo collettivo di Pinerolo

La Rubrica “Nuove energie” nasce con lo scopo di raccogliere e documentare alcune tra le esperienze di comunità energetiche e autoconsumo collettivo presenti in Italia e all’estero e realizzare un piccolo archivio degli esempi più interessanti, sottolineando i punti di forza ma anche le maggiori difficoltà incontrate nel percorso di realizzazione dei vari progetti.

PINEROLO (TO) – Il primo caso di autoconsumo collettivo in Italia

Il 14 maggio 2021, il comune piemontese di Pinerolo (TO) è stato protagonista dell’inaugurazione del primo complesso residenziale di autoconsumo collettivo operativo d’Italia. L’obiettivo è quello di sfruttare l’energia ottenuta tramite l’impianto fotovoltaico installato sul tetto per riscaldare l’edificio e soddisfare il fabbisogno elettrico dei condomini, naturalmente nell’ottica di migliorare l’efficientamento energetico dell’edificio e quindi ridurne i consumi (per riscaldare e raffrescare).

Il progetto, realizzato dalla società pubblica di energia elettrica e gas Acea Energie Nuove, ha visto la collaborazione della S.R.L. Tecnozenith che si è occupata dell’intervento di efficientamento energetico del condominio, dell’Energy Center del Politecnico di Torino e di diverse istituzioni locali.  Il condominio di via della Cittadella 19 è anche caso di studio del progetto europeo Buildheat che si occupa di elaborare soluzioni accessibili ed efficaci per il risanamento energetico degli edifici residenziali. Dopo questo esperimento, nell’arco di un anno Acea e altri partners hanno messo su 20 comunità energetiche condominiali in Piemonte tra Pinerolo, Torino, Cavour, Moretta e Racconigi. E da queste esperienze ne stanno nascendo molte altre in direzione di una transizione ecologica attenta agli aspetti economico, ambientali e sociali.

Interventi tecnologici

L’edificio in questione, localizzato vicino al centro della città e costruito nei primi anni ‘70, è un condominio plurifamiliare con 10 abitazioni, tutte con dimensioni diverse che oscillano tra i 50 m2 e 150 m2, distribuite su quattro piani. Il processo di efficientamento energetico è stato possibile grazie alla tecnologia della facciata ventilata, che ha permesso l’isolamento termico impiegando un mix di tecnologie coibentanti, e alla sostituzione di tutti i serramenti del palazzo. La facciata ventilata consente un’ottima regolazione termica, facendo sì che il prelievo di gas o energia elettrica dalla rete sia minimo (10% del totale) e si renda necessario esclusivamente in casi di freddo estremo.
Per il 90% dei suoi consumi, dunque, il condominio è autosufficiente, ossia consuma quello che riesce a produrre tramite l’impianto fotovoltaico e tramite il solare termico (per la produzione di acqua calda sanitaria). L’installazione di una pompa di calore sul tetto, inoltre, ha permesso di sfruttare l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico (20 kW di potenza) per riscaldare l’edificio d’inverno e raffrescarlo d’estate. A completare l’opera, infine, vi è anche la possibilità di accumulare energia da reimpiegare all’occorrenza grazie alla presenza di un pacco di batterie da 13 kWh che permettono di sfruttare quanto più possibile l’autoconsumo.

Monitoraggio e gestione

Nel condominio di Pinerolo a fare la differenza è anche la tecnologia impiegata per monitorare e gestire i propri consumi energetici. Ogni inquilino, infatti, tramite uno schermo installato nel proprio appartamento (Building Management System, BMS) è in grado di controllare la temperatura di ciascuna stanza di casa in base agli orari e alle proprie necessità. Il BMS, inoltre, permette di conoscere i propri consumi elettrici. Questo consente anche di monitorare da remoto tutti gli apparecchi elettrici dei propri appartamenti. Ovviamente, l’utilizzo di sistemi di domotica, richiede nuove conoscenze e abilità da parte dei condomini, ma diverse testimonianze raccontano come l’utilizzo dei nuovi dispositivi non sia stato né troppo ostico né abbia richiesto troppo tempo.

Costi

Andrea Tronzano, Assessore al Bilancio della Regione Piemonte cita il Recovery Plan, la Programmazione 2021-2027 e Fondi europei come insieme di risorse economiche e finanziarie messe a disposizione per la realizzazione del progetto di Pinerolo. Sfortunatamente, non è stato possibile reperire l’ammontare totale dei costi del progetto. Acea, tuttavia, ha più volte sottolineato che, nonostante venda energia elettrica e gas, quella delle rinnovabili è la direzione da seguire e ha già in programma nuovi interventi.

Transizione energetica 

L’obiettivo primario del caso di Pinerolo è ridurre il consumo di energia redistribuendo ricchezza in un’ottica di giustizia energetica e sociale. Il condominio di Via Cittadella 19 è, dunque, un tassello importante di quella che prende il nome di transizione energetica giusta che, oltre a non far ricadere i costi maggiori su cittadine e cittadini, promuove anche un’altra idea di sviluppo del territorio. Come spiega Sergio Olivero dell’Energy Center del Politecnico di Torino, le Comunità energetiche rinnovabili “possono rappresentare un catalizzatore di modelli sviluppo locale sostenibile, vuol dire lavoro per le imprese e posti di lavoro, un’occasione importante di sviluppo per il territorio”. Il caso della CER nel comune di Pinarolo, inoltre, mostra quanto sia essenziale e indispensabile il ruolo che società pubbliche, amministrazioni comunai ed enti locali possono svolgere nel favorire progetti di efficientamento energetico e nell’incentivare la filiera locale di progettisti, costruttori e manutentori. Oltre a ridurre i costi in bolletta, le CER e i gruppi di autoconsumo collettivo creano opportunità di sviluppo a livello locale. Da sottolineare è anche il fatto che il comune di Pinerolo si trova all’interno della prima “Oil Free Zone” d’Italia, un territorio che ha l’obiettivo di mettere progressivamente fuori uso l’utilizzo dell’energia prodotta da petrolio e derivati per produrre e utilizzare solo energia rinnovabile.

Testo di Beatrice Ruggieri e Giada Coleandro
immagine in evidenza da Picabia

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