Racconto di una nonna di oggi
Sono diventata nonna solo tre anni fa, e lo confesso, data l’età dei miei due figli (45 anni il primogenito e 40 il secondo) avevo onestamente ormai accantonato anche il pensiero.
Poi improvvisamente eccomi nonna di tre nipotini, due di tre anni ed uno di due, e alla veneranda età di 67 anni! Un po’ tarda per la verità, ma considerati i tempi in cui si fanno i figli ora, forse neanche tanto. Ed eccomi piena di gioia e di entusiasmo e di tante cose…meno che…di forze. Si, avete capito benissimo!
Il punto è proprio quello, la forza o la forma fisica; mi chiedo infatti se sono, e sarò in forze e per quanto tempo, per poter godere in pieno questo stato, diciamo di beatitudine nonnifera (?) considerando le sfide giornaliere a cui siamo sottoposti noi, nonni di oggi; un piccolo esempio?
Questa settimana io e mio marito, avevamo il compito di portare due dei nostri tre amatissimi nipotini al nido, e i due in questione sono …”Gemelli”, ora…se qualcuno ha, o avesse anche un minimo sentore di cosa possano essere due gemellini di tre anni insieme, beh, è comunque sempre una minima parte di ciò che comportano esattamente. In famiglia vengono apostrofati: “la squadra guastatori”…non credo ci sia bisogno di spiegarlo.
Dunque, stamattina io e mio marito ci presentiamo puntualissimi a casa loro, ore 7,50. Abbiamo calcolato di poter avere un lasso di tempo piuttosto ampio, visto che l’ingresso al nido è entro le 9,00. Manco a dirlo i due ci accolgono carichi come molle e noi…pure. Così…giusto perché i nonni non pensano mai prima di parlare, d’impulso lancio la proposta di fermarci alle giostrine del parco adiacente il nido. Le urla di giubilo dei bimbi sono sempre qualcosa di gratificante alle orecchie dei nonni, e noi, con il cuore pieno di miele, come solo i nonni hanno in circostanze simili, saliamo in macchina. Perlomeno, prima però dobbiamo farli sedere nei loro seggiolini, posizionati correttamente sul sedile posteriore della macchina. Parlo naturalmente di quelli regolamentari. Noi ne abbiamo uno rosso e uno nero. Punto. OK? E… i due angioletti lo sanno…Ed anche noi nonni sappiamo che tutte le volte che si sale in macchina con loro due, dobbiamo aspettarci la solita diatriba, tipo quella di stamani …
Mathias: “NO! io oggi voio il seggiolino nelo!…per cui tu, che magari l’avevi già fatto sedere in quello rosso, e non volendo perdere di autorità, cerchi di fare opera di convincimento, dicendogli che è più bello quello dove l’hai appena sistemato, che è anche più comodo…ma a lui non glienefrega un tubo! E decide di mettere in atto tutto il suo diritto di farsi sentire. E ti accorgi improvvisamente che stai lottando con lui, e per una frazione di secondo pensi anche che le anguille siano meno viscide, e nel nel frattempo stai lottando con le cinture di sicurezza.
..e vi chiedo: Avete mai provato ad allacciare le cinture di sicurezza di quei dannati seggiolini? e ripeto: Soprattutto se uno, dei tuoi adorabili nipotini decide che non vuole stare sul seggiolino, ma magari vuole sedersi sul sedile posteriore da solo? Gente…sono momenti in cui mille pensieri si accavallano nella tua povera mente di nonna…uno in particolare: NONNA…HO CHIESTO SOLO DI DIVENTARE NONNA!
Finalmente! Dopo aver convinto Mathias che… il seggiolino rosso è molto bello e anche comodo…con un tentativo di corruzione da parte mia, neanche tanto spudorato visto che anche il nonno in un attimo di debolezza, peraltro condiviso , ha avuto la stessa idea…abbiamo quindi, sfoderato una della armi più infallibili…il cioccolato! Si, lo so che non è educativo che i nonni presi nella morsa della disperazione, in un momento in cui tutto sembra ti remi contro, compreso il vicino di casa, che passa proprio nel momento in cui i due nipotini adorati strillano come animaletti al mattatoio, e tu sorridi con una faccia neanche tanto convinta, a parte la voglia di volerli imbavagliare, oltre che legare, i tuoi dolcissimi nipotini, cercando di mostrare con serenità che NO! Non li stai massacrando di botte…ebbene…grazie a Dio, esiste questa parola magica…cioccolato! E confesso, SI! Oggi noi l’abbiamo usata! Peace y love, punto.
Poi Il nonno mette in moto e ci inoltriamo nel traffico, sempre con l’orologio sotto controllo, con i due mercenari soddisfatti di sbocconcellare il loro meritato premio.
Finita la cioccolata si decide di passare ai canti. Bisogna dire che abbiamo due specialisti! Naturalmente, e manco a dirlo, abbiamo un repertorio piuttosto alto. infatti Mathias parte a squarcia gola con : Ci vuole un fiore…e Diego , sempre a squarcia gola, intona l’Inno di Mameli, cavallo di battaglia di entrambi per la verità, ma oggi no! Oggi non si sa perchè…NO! Per cui, con il nonno che pazientemente guidava a ritmo dei piedini di Diego che battevano dietro la sua schiena, e Mathias, che pur di farsi sentire, aveva aumentato i decibel, beh…l’interno della nostra macchina ribolliva di suoni, e sebbene oggi la giornata fosse più tiepida, di comune accordo senza neanche consultarci, noi nonni… abbiamo tenuto i finestrini chiusi…così, per sicurezza.
Fortunatamente troviamo un posto in un parcheggio vicino alla scuola, ma soprattutto vicino alle giostrine promesse. E’ incredibile la memoria che hanno i piccoli. Infatti appena parcheggiato sentiamo all’unisono i nostri due angioletti: “Nonniiiiiii….. le giostine”!… Non credo debba tradurre vero? …Quindi ci dirigiamo sul marciapiede, rispondendo nel frattempo alle due domande solite che ultimamente hanno memorizzato : ” E pecchè dediamo andale a cuola?” e in aggiunta : ” E pecchè dediamo dale la mano ai nonni?… e tu nonna, mano nella mano di uno dei due adorati nipotini, rispondi con una marea di pazienza, perchè sei nonna, perchè ti sei buttata alle spalle con un senso di colpa, le corse che facevi coi tuoi figli alla loro stessa età. Perchè in qualche modo ti vuoi riscattare, e quindi tu parli, e parli con questo esserino che ti è stato affidato, e il nonno è al tuo fianco con l’altro…E anzi no, è dietro di te e sta addirittura dicendo che loro sono più veloci, e ti sorpassano, dribblando spudoratamente, ma noi acceleriamo senza pensare minimamente che forse stiamo offrendo spettacolo…. Ma chissenefrega! I bimbi ridono e anche noi nonni stiamo ridendo di brutto, e… finalmente sulla giostrina! ….concordiamo due giri…TLE! urlano insieme. Vuoi deluderli? Ma manco per niente! Che siano tre! …ore 8,30…su bimbi…su amorini….rega!!! E’ tardi dobbiamo andare a scuola! E all’improvviso i due angioletti sorridenti si trasformano! Improvvisamente non solo, non si vogliono staccare, ma è come se gli fossero spuntati dei tentacoli…NON SI STACCANO DALLE GIOSTRINE! Poi, evidentemente da lassù Qualcuno ama i nonni come noi, quindi riusciamo a dirottarci verso il nido, siamo un pò meno baldanzosi dalla partenza di stamattina, oserei dire…un po’ provati, ma dobbiamo fare ancora un piccolo sforzo e consegnarli in mane sicure e….più giovani! Si!
Varchi la porta, con uno dei due che decide che in quel momento vuole strisciare in terra, e la tua schiena ti consiglia che è meglio non contraddirlo e di ignorare i germi patogeni che navigano sul pavimento, non importa chi è dei due, anche perchè già all’ingresso le manine che stringevi han mollato la presa, idem per il nonno, così ci si ritrova in uno spazio limitato, anche dal fatto che ci sono altri due genitori con logicamente un bimbo per uno, per cui tu, nonna, che indossi ancora la tua giacca a vento in un ambiente con una temperatura di 28 gradi, (e pensi : d’altra parte ci sono bimbi piccoli) ed hai anche la mascherina, che in certe occasioni si raccomandano di indossare, e data anche l’età, devi anche inforcare gli occhiali, che in più ti si appannano non facendoti vedere un tubo di quello che stai facendo, e ad un certo punto, ti ritrovi anche, il nonno sconsolato che ti dice: Mari, guarda i piedini di Diego, hanno un problema….e tu…bagnata come un ippopotamo appena uscito dall’acqua, mezza accecata dagli occhiali appannati e quasi in apnea da record, butti un occhio ai piedini del tuo nipotino e con una voce da gatto asfittico esali un rantolo : Ele!…ma…gli hai messo le scarpe al contrario!
E poi finalmente fuori! Finalmente abbiamo consegnato i due preziosi pacchetti e…finalmente liberi! Grandi donne le maestre del nido!…Questi i pensieri appaganti che permeavano le nostre menti provate stamattina alle ore 9,30, minuto più, minuto meno. Ora, sicuramente il mio racconto potrebbe apparire come un incubo, ebbene no! Non lo è in assoluto! Si, ho voluto esagerare, anche se per la verità dopo un confronto con altri nonni, abbiamo constatato che il popolo dei nonni “vive davvero” avventure simili a quelle che vi ho appena descritto. Ma siamo solo all’inizio di questa avventura e devo dire che mi affascina, soprattutto ora che i nostri nipotini stanno imparando a parlare e… a cantare. Poi vi racconterò di come ci si può svegliare alle 6 e mezza del sabato mattina, con il coro dei due guastatori che cantano a squarciagola… l’Inno di Mameli…
alla prossima…
Testo di Mariella Sanna