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Il caleidoscopio di fine Ramadan

La differenza? solo tra the e vino.  Al “Aid al fitr” ossia la festa che rompe il digiuno prescritto durante il Ramadan ai musulmani nell’arboreto della casa di Quartiere Cà Solare, domenica 23 aprile,  i piatti tipici di Marocco, Bangladesh, Pakistan e Mali  non prevedono l’accompagnamento di alcolici.

Una bottiglia di rosso, ritenuta indispensabile dagli organizzatori e amici italiani, ha circolato solo tra loro, ma il menu è stato non solo condiviso, ma molto apprezzato, da tutti quanti. L’iniziativa della festa multietnica è stata promossa dall’associazione Al Ghofrane, tra marocchini trapiantati in zona Pilastro, cui si sono subito aggregati i bengalesi, i pakistani e i maliani che hanno apprezzato la location e l’accoglienza da parte dei volontari di Cà Solare.

Tanti, tantissimi, gli uomini, donne e bambini che hanno prodotto una quantità decisamente elevata di piatti nazionali, prevalentemente di carne – agnello e pollo opportunamente speziati  – e di riso, con l’aggiunta di tanti dolci diversi. Bravissimi gli ospiti, che al termine della festa hanno lasciato parco e casa lindi e puliti come se nessuno avesse mangiato neppure un panino…

La festa, iniziata con la preghiera all’aperto, si è svolta all’insegna della condivisione: è passato a salutare pure il parroco cattolico, mentre i bambini dalle sfumature di colore della pelle più diverse giocavano tra gli alberi.

L’atmosfera di condivisione ha entusiasmato i volontari di Cà Solare che hanno definito la festa “un caleidoscopio di colori ma soprattutto di Etnie, una vera ricchezza Multietnica” tanto da proporsi di approfondire seriamente le usanze di preghiera differenti, seppur musulmane, di residenti del pilastro di origini marocchine e srilankesi.

Testo di Patrizia Romagnoli

Video di Francesco Sorrentino

 

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