Abitare il Pilastro

Sfratti al Pilastro/2 Le Parole di Clancy e di Bertuzzi

Emily Clancy, Vicesindaca di Bologna con delega alla Casa ed Emergenze Abitative

in merito allo sfratto avvenuto il 9 maggio al Pilastro ed alle proteste/occupazione di Asia-Usb,

ha dichiarato: “Sono preoccupata per l’utilizzo strumentale di un caso disagio abitativo.

Invito tutti i soggetti che vogliano produrre una discontinuità anche nelle politiche per l’abitare a farlo nelle sedi opportune»

Nel caso dello sfratto al Pilastro, c’era una persona oggetto di procedura di sfratto per una grave inadempienza contrattuale. Non pagava il canone da oltre 10 anni e non faceva accedere all’alloggio per le manutenzioni necessarie anche a non danneggiare gli alloggi di altre persone.

Ha avuto soluzioni alternative adatte alla sua situazione, per mesi gli sono state proposte più volte dai servizi sociali. E’ stato un caso trattato anche in sede di “protocollo sfratti”. Quindi, afferma Clancy, “consigliare a questa persona di rifiutare una soluzione che era adatta alle sue esigenze, pur di portare avanti una protesta politica strumentalmente contro l’amministrazione, non fa fare un passo avanti nè al soggetto nè al collettivo.

Io intendo portare avanti un diritto alla casa per quante più persone possibile in questa città, insieme a coloro che vorranno fare un passo avanti in questa direzione”.

 

Marco Bertuzzi, Presidente Acer

In merito allo sfratto avvenuto il 9 maggio al Pilastro ed alle proteste/occupazione di Asia-Usb, ha dichiarato: 

“Leggo con stupore di ‘uno sfratto violento’ avvenuto al Pilastro e mi permetto di chiarire la realtà dei fatti, ma non prima di aver ringraziato sentitamente tutti coloro che vi hanno partecipato realizzando con grande professionalità un’operazione tecnicamente perfetta, in primis la Polizia di Stato, e l’Ufficiale giudiziario dell’Unep….

Non c’è stata violenza e per fortuna nessuno s’è fatto male, come testimoniano i presenti ma, soprattutto, le immagini girate dalla Polizia scientifica dall’accesso, all’esecuzione, all’uscita dell’inquilino. Tra l’altro questo signore è uscito spontaneamente e con lui se n’è andato anche un ospite che evidentemente alloggiava lì …Vorrei anche precisare che lo sfratto, eseguito dopo molte dilazioni, non è dovuto alla pur consistente morosità, ma alla decadenza dall’alloggio perché l’inquilino ha violato gli obblighi che ricadono sul conduttore, quale il permettere l’intervento di ditte specializzate qualora si verifichino rotture nel suo alloggio che compromettono l’abitabilità degli alloggi vicini”.
L’appartamento liberato è già stato messo in sicurezza con porte antintrusione e “all’inquilino sfrattato il Comune ha anche messo a disposizione un alloggio d’emergenza per la prima notte. E’ sconcertante che ci si schieri a difesa di chi non si comporta secondo le regole, al punto da tentare di ospitare una persona priva di vincoli di parentela mandata agli arresti domiciliari, con il solo scopo di procrastinare lo sfratto”, conclude il presidente di Acer. “In compenso questo ‘signore’ si è fatto notare per il linguaggio scurrile e per aver pronunciato insulti misogini e sessisti contro la nostra legale, cosa che dovrebbe far indignare molto di più di un’azione condotta semplicemente per ripristinare la legalità e in favore di chi ha diritto a una casa popolare”.

Foto di Lino Bertone

 

 

 

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