Spunti di riflessione sul Bilancio partecipativo
Il Bilancio Partecipativo 2023, che come gli anni scorsi coinvolge cittadine e cittadini per individuare, ideare e infine votare proposte per il proprio quartiere, è entrato nella fase finale che chiede ai cittadini di votare per selezionare il progetto preferito.
Il percorso di selezione e cooprogettazione dei progetti ha però avuto dei passaggi, nel suo svolgimento e nella sua conclusione, che hanno sollevato non poche perplessità tra cittadini e associazioni partecipanti, fra i quali anche alcuni cittadini componenti la nostra redazione.
Evidenziamo tale disagio anche per contribuire ad un miglioramento futuro del rapporto più diretto ed efficacie tra cittadini e Amministrazione Comunale e di Quartiere.
Nella fase iniziale, di ascolto delle proposte, tra i progetti presentati in prima battuta e ammessi alla votazione, ben 7 hanno avuto come tema i parchi e i giardini della Zona San Donato con riguardo:
- alla richiesta di riqualificazione del verde pubblico in generale;
- al giardino Parker-Lennon;
- ai parchi Arboreto, San Donnino, Casalone ecc.(titolo: Parchi Connessi);
- al Cuneo Agricolo di Pianura di San Nicolò di Villola;
- ai giardini Cervi, Gandolfi e Rosselli (titolo “I giardini ritrovati”);
- al parco Pasolini con un progetto di trasformazione del parco in luogo di aggregazione (titolo: “Pasolini insieme”);
- alla proposta “Di parco in parco, di giardino in giardino”, che si è infine aggiunta portando a sintesi l’insieme di tutte quelle presentate e che puntava ad una valorizzazione e connessione di diversi parchi e giardini di San Donato in un unico progetto di parchi in continuità.
Nel corso del successivo incontro gli organizzatori hanno proposto ai gruppi che presentavano i progetti “Di parco in parco, di giardino in giardino”, Cuneo Agricolo e Centro Bertini di lavorare su una proposta che riguardava i soli parchi di San Donnino (Fascia Boscata), il Casalone e il Centro Bertini, senza esplicitare chi e perché avesse operato questa scelta.
Nonostante ciò si è cercato di adeguarsi alla proposta della FIU (Fondazione Innovazione Urbana) integrandola però con gli altri progetti e continuando a sottolineare il valore programmatico di una proposta di valorizzazione e collegamento di un insieme di parchi della zona San Donato, comprensiva anche di quelli di via della Campagna e con il futuro giardino pensile da realizzarsi a scavalco del Passante autostradale a San Donnino.
Nel successivo incontro conclusivo un rappresentante della FIU ha sostenuto che il collegamento col Centro Bertini era impossibile (per via del Progetto Tram) e che anche il parco San Donnino (Fascia Boscata) doveva considerarsi escluso perché oggetto di intervento compensativo del Passante. Restava solo il Parco del Casalone. Con il sostanziale superamento della proposta iniziale di mettere in rete i Parchi ed i giardini di San Donato. A questo punto l’incontro non ha avuto più spazio di discussione e di confronto. In definitiva, non ha avuto più senso.
Riflessione
Il progetto del Bilancio Partecipativo, a questo punto va riconsiderato.
Oggi come oggi appare completamente slegato dalla programmazione comunale e di quartiere. Se da una parte si dà sfogo alla fantasia progettuale dei cittadini, lo si fa senza fornire vincoli e riferimenti che vengono comunicati in seguito.
Allora ci chiediamo: è corretto parlare di “cooprogettazione” quando l’impressione è che la FIU intervenga nel processo senza capacità e mandato per una effettiva concertazione con i cittadini?
Anche il ruolo dei tecnici comunali appare poco chiaro e definito. Eppure alcuni dei progetti presentati avevano come obiettivo quello di favorire un collegamento ciclopedonale tra i parchi e i giardini del nostro Quartiere, tenendo conto degli interventi previsti con il Passante Autostradale, quali l’ampliamento del parco della Fascia boscata e il Giardino pensile, collegato al Parco Arboreto attraverso la prevista copertura del Passante, e con le opere di urbanizzazione di Frascari, oltre che con il sistema della Mobilità sostenibile dei progetti del Tram e di Bologna Zona 30 .
Ma questa idea avrebbe richiesto un lavoro di stretta relazione con i tecnici del Comune, che seguono questi progetti, in modo da fare scaturire un progetto da realizzare in più anni. Utilizzando altri finanziamenti previsti dai Progetti Obiettivo di Quartiere o dal Progetto comunale della Impronta Verde che interessa le aree verdi, giardini e parchi di San Donato dai viali di circonvallazione sino a Quarto. Di fatto Associazioni e cittadini proponevano una visone pluriennale che metteva in sinergia le scelte strategiche comunali per Ambiente, Clima, Mobilità sostenibile e verde di prossimità.
Purtroppo alla fine percorso si è preferito invece andare a pescare tre giardini, Parker Lennon, Cervi e Bentivogli, distanti ed indipendenti tra loro, prevedendo sporadici interventi di miglioramento e dando al progetto un titolo mistificante “Parchi che uniscono”, mutuato dalle idee progettuali che in realtà sono state scartate.
A questo punto ci auguriamo che le considerazioni qui espresse possano favorire una riflessione su questo strumento di indubbia democrazia.
La Redazione