La nostra amata Claudia ci ha lasciato
CIAO CARA CLAUDIA
da Ingrid Negroni
Accade, anche se raramente, che alla partecipazione civica si sovrapponga l’amicizia. Così alle interviste per il blog, alle riunioni, alle tante ed intense discussioni, si sovrappongono le pizze insieme e i giri in bici, le confidenze più personali.
da Mariella Sanna
Mi fa paura la morte, sempre. Mi destabilizza il saluto definitivo, soprattutto delle persone che conosco e a cui sono affezionata.
Così, amica mia, mi sa che rispetto a quello che vorrei dirti, non so se riuscirò come vorrei…e perdonami se contrariamente alla mia indole piuttosto ciarliera, forse non mi viene molto bene questo mio messaggio per te.
Esattamente un anno fa ci hai colto tutt* di sorpresa con quel cavolo di ictus che ti ha colpita in un giorno d’estate qualunque, e tutt*, indistintamente abbiamo pregato, ognuno nel proprio credo, che tu riuscissi a spuntarla.
Effettivamente per un anno hai ripreso, per quanto ti è stato possibile, la tua vita in mano, con una tenacia e una forza che sapevo, e sapevamo tutt*, era dentro di te. Non è andata come pensavo…non è andata come speravo e sparavamo tutt* noi, che ti conosciamo…non sopporto ancora il verbo al passato. Che dirti di più di quanto ci siamo sempre dette; e quante discussioni io e te! Quante volte mi hai mangiato la faccia dicendomi : ma piantala di dire che non sei all’altezza! Piantala! Ce la fai eccome! …Io che entro a far parte del Blog del Pilastro, carica come una molla ma di una “ignoranza unica” su come muovermi in un ambiente nuovo, ma che cmq mi ha accolta a braccia aperte… come te Claudia…che dire dei nostri articoli scritti a quattro mani, della scoperta di quanto potevo dare grazie al “Tutor Claudia”…e ancora, che dire delle nostre uscite al Dom, per poi trattenerci in macchina fino a tardi a discutere su quello che secondo noi avremmo potuto scrivere poi sul “Nostro Blog”.
Il Blog…pensiero fisso per te, il rione che hai sempre difeso, un po’ come una Giovanna d’Arco…lo so che mi odierai per questo paragone, ma m’è venuto di pancia.
Il tuo occhio lucido e attento e la tua mente arguta, con una capacità verbale oserei dire notevole, ti hanno sempre dato, la capacità di fare delle descrizioni autorevoli su quello che a tuo parere volevi dire e poi pubblicare.
Claudia cara…è già strano tutto senza di te. Mi resta l’amaro in bocca di non essere riuscita a salutarti come avrei voluto; da credente, (e riderai lo so…) so che dove sei ora, tu sai cosa mi passa dentro, e conoscendo un po’ il tuo modo di fare so che mi diresti: Ok Mariella…vai oltre…Ciao Claudia…
da Beppe Ramina
Avevo conosciuto Claudia tanti anni fa, lei lavorava per la Cna e io alla comunicazione per la Lega delle Cooperative di Bologna. Torri adiacenti nel complesso disegnato da Kenzo Tange. Ci si incrociava, ci si salutava, ci si riconosceva per incontri precedenti, in qualche attività, in incroci tra femminismo e movimento lgbt o perché Bologna è piccola e chi faceva politica – nella differenza, anche aspra, di posizioni – costituiva una paesone dove ci si conosceva tutte e tutti.
Quando venni a vivere al Pilastro fu tra le prime persone ad accogliermi proponendo un impegno nelle attività che assieme al gruppo di redazione del blog vengono sviluppate nella nostra piccola e sempre sorprendente comunità.
Ho corrisposto molto parzialmente alle sue aspettative, ma Claudia era paziente, le venivano mille idee per migliorare la vita al Pilastro e ognuna l’associava alle caratteristiche delle persone intuendo e valorizzando quello che ciascuno poteva dare, fosse una prefazione al libro per il millesimo articolo del blog del Pilastro o il tentativo di creare una comunità energetica al Pilastro.
Claudia non stava mai ferma, non si è fermata mai, neppure quando la salute sembrava impedirglielo. L’ultimo contatto fu qualche tempo fa, mi chiese ragguagli su una bando per la comunità energetica. Era piuttosto scettica, come tanti tra noi, ma continuava a crederci.
Con Claudia perdiamo una persona preziosa, di quelle che spingono e spingono fino a consumarsi, fino alla fine.
da Chloy Vlamidis
Cara Claudia, con te perdiamo una delle colonne portanti e delle anime più attive del blog e più in generale della cittadinanza attiva del Pilastro. Ti ho sempre stimato e ammirato oltre che per la tua determinazione ed energia in qualunque situazione, anche per la tua schiettezza e capacità di essere sempre diretta, stimolando dialoghi e confronti reali, sia all’interno della redazione che con le istituzioni o altri interlocutori. Una donna di grande carattere e con un forte desiderio di contribuire a trasformare in meglio la società e la realtà.
Grazie Claudia per avermi motivato e stimolato in tanti momenti e anche se era un po’ di tempo che non ci vedevamo, ho imparato molte cose da te che non dimenticherò.
Per questo motivo voglio continuare a pensarti al presente, perché chi ci lascia degli insegnamenti preziosi, continua a esserci sempre e a sussurrarci parole di forza e incoraggiamento nella vita di tutti i giorni. Ciao Claudia, mancherai…
da Ilaria Bortolotti
Ho conosciuto Claudia circa cinque anni fa, da quando sono responsabile della biblioteca Luigi Spina. In questa donna forte, attiva, combattiva ho trovato subito un punto di riferimento imprescindibile per leggere e decifrare il Pilastro, grazie alla sua profonda conoscenza della storia del rione e alla sua sempre lucida interpretazione delle dinamiche del presente. Oltre al suo attivismo, al suo amore per questo territorio, al suo impegno sui temi dell’energia e alla sua forte personalità, ho avuto modo di apprezzare, in questi anni, anche il suo lato di lettrice colta, curiosa e aperta a vari ambiti, in particolare alle culture extra-europee. Con lo staff di tutta la biblioteca Spina la vogliamo ricordare con questa foto scattata poco meno di due anni fa, il 30 giugno 2021, durante la presentazione del libro Buongiorno Pilastro! che Claudia ha condotto con grande energia e capacità, come sempre.
da Pasquale Bertone
Quando all’interno della redazione del Blog Pilastro si sviluppò l’idea di realizzare un volume che ne testimoniasse l’attività, come incaricato della parte illustrativa mi ritrovai a lavorare gomito a gomito con Claudia che intanto aveva il compito di elaborare i testi, un lavoro che comportò mesi di attente limature.
Io come tanti, ero abituato ai suoi interventi, sempre opportuni, chiarificatori, ma anche talvolta taglienti, elargiti alle riunioni dei più diversi tavoli di lavoro.
Non immaginavo quanto potesse diventare piacevole la nostra attività collaborativa, un’ulteriore dimostrazione della sua intelligenza, versatilità.
Per me resterà quella che in quell’inverno di lavoro mi offriva il suo VOV fatto in casa, fra una fotografie e l’altra, una chiacchiera e l’altra.
da Maurizio Sani
CLAUDIA: UNA PERSONA CHE HA ABITATO LA VITA
Al paese di mia mamma per annunciare la morte di una persona si dice “us’è avviéda”, si è “avviata”, una frase che mi è sempre piaciuta perché lascia sospeso tutto: tempo, destinazione, percorso, condizione. Quando una persona “si avvia” non puoi sapere che cosa porta con se. Puoi solo riconoscere cosa ti ha lasciato e come ti ha cambiato. E’ questo che la tiene viva in te.
Con Claudia siamo arrivati entrambi a Bologna dalla Romagna, come accadeva a cavallo degli anni 60 e 70, per studio, lavoro e/o passione politica.
Ma prima ci siamo conosciuti nella comunità ravennate di studenti delle scuole superiori animati dalle novità e aperture del Concilio e soprattutto dal desiderio di mettere in pratica una sincera attenzione verso prossimo, in una Chiesa che stava cambiando. Momento di infinite discussioni per trovare strumenti e modi per dare concretezza alla volontà di “servire gli altri” in un lento passaggio dalla testimonianza personale alla cittadinanza attiva, che ci avrebbe pian piano portato alla militanza politica. La mia Claudia l’ho conosciuta così: desiderio di mettersi al servizio, ricerca, cammino. Insieme agli altri. Percorsi su strade diverse e a volte conflittuali. Istintivamente non andavo d’accordo con Lei quasi su nulla. Lei però riusciva a coniugare concretezza e realismo con una lucida permanenza degli obiettivi, così ogni volta dovevo ammettere che questi confronti, spesso aspri e severi, mi lasciavano qualcosa di cui non potevo non tenere conto. Con la Claudia poi negli anni è sempre andata così fino a questi giorni. La Claudia è persona con cui dover fare i conti e per questo ti fa crescere.
Durante il Servizio militare sono a Bologna e mi fermo anche nei mesi successivi, riprendo così contatto con qualche ravennate, qui trasferito, e incontro Claudia e Giovanni. Sono una famiglia “accogliente” con cui condividere non solo parche cene, a base di “riso al latte”, e il tempo libero, ma anche amicizie e militanza politica nella sezione del PCI. Grazie a Claudia e Giovanni conosco la Bologna operaia e militante, conosco la Bologna della resistenza e partigiana, il senso e le modalità della politica e il valore della cittadinanza attiva. Per la accoglienza e la cura di Claudia e Giovanni ho la opportunità di coniugare tutto ciò con la mia formazione disciplinare e professionale. Con loro “abito “davvero Bologna e ne divento “cittadino” a tutti gli effetti. Torno a condividere con Claudia, con maggiore maturità e strumenti, la politica come strumento di servizio.
La stessa attenzione, accoglienza e cura a 360° la riservano anche alla mia compagna e, di fronte alla nostra scelta di mettere su casa, ci propongono di venire ad abitare al Pilastro, negli appartamenti cooperativi del Virgolone. Quando con Gerardina abbiamo scelto di divenire “famiglia” è stato normale chiedere a Claudia e Giovanni di accompagnarci come Testimoni in Sala Rossa del Comune.
Poi sono stati gli anni dell’attività professionale, dei figli, di altri impegni e frequentazioni. Più rari gli incontri con Claudia.
Da pensionato riscopro la attività ed il volontariato al Circolo la Fattoria e un po’ di cittadinanza attiva al Pilastro. È un nuovo incontro con Claudia. Insieme sosteniamo nel 2015 la realizzazione del nuovo edificio della Fattoria Urbana e le sue nuove attività. Così le chiedo di darmi una mano ad inserirmi meglio nella realtà associativa del Pilastro. Mi propone di sostenere il suo sforzo per la formazione di una comunità energetica al Pilastro e di dare un contributo alla attività del Blog del Pilastro. Per me significa lavorare di nuovo con a Lei dando voce, attenzione e informazioni ad una comunità locale fragile per molti aspetti, con forti elementi identitari ed un tessuto associativo radicato. È un impegno che desidero svolgere al meglio per sentirmi a posto con la persona che desidero essere ed essere cittadino del Pilastro. È una collaborazione nuova e stimolante. Non mi arrabbio più quando mi dice che sono un “visionario”, adesso le chiedo di costringermi ad accettare concretezza e realismo, a tenere insieme obiettivi strategici e prassi. Ma anche su questo aspetto, di “averla assunta come riferimento prevalente” per la mia attività in Redazione, troverà modo di rimproverarmi per averla indirettamente spinta ad un ruolo dirigenziale che avvertiva come “divisivo” del gruppo di lavoro del Blog.
A fine maggio sono andato a trovarla al Sant’Orsola. Ho incontrato una Claudia che non avevo mai visto: come se avesse consumato tutte le sue energie. Le ho chiesto se potevo aiutarla a mangiare qualcosa del pranzo che aveva ancora davanti. Ha aperto gli occhi, mi ha ringraziato, ma non se la sentiva. Faceva una grande fatica ad essere presente. Ci siamo salutati a modo nostro. Poi mentre uscivo dalla stanza mi ha detto, con quel tono di voce asciutto che ben conoscevo, di disinfettarmi le mani per non prendermi infezioni. Ho ubbidito, mi sono girato verso di Lei, ma aveva già richiuso gli occhi.
da Susi Realti
L’interesse per il mondo dell’informazione/comunicazione e le specificità del “blog pilastrobologna.it” con la sua redazione composta da volontari che svolgono l’attività da cittadini attivi. Ecco cosa mi ha portato al blog del Pilastro nel 2017. Il blog era operativo già da più di un anno ma ricordo la calorosa accoglienza che mi facesti. E’ vero che ci conoscevamo “di vista” da tanto, abbiamo fatto le stesse battaglie politiche per i diritti delle donne e non solo. Ci siamo incrociate in piazze piene di donne, in quelle contro il terrorismo, contro le differenze di genere e tante altre.
Ma l’accoglienza non si è limitata al farmi sentire da subito parte integrante del gruppo, come qualcuno ha già ricordato, una delle tue grandi qualità era la capacità di riconoscere ed associare le caratteristiche delle persone, intuendo le loro competenze anche se a volte nascoste e valorizzare così quello che ciascuno poteva dare. E’ così che io, che per vent’anni avevo fatto lavoro di redazione nella pubblica amministrazione, mi sono sentita a casa!
Claudia donna colta e intelligente che quello che non sapevi lo imparavi! Leggevi, studiavi e alla fine quasi sempre ne sapevi più di tutti. Eri politicamente poco incline a spostarti un po’ meno a sinistra, ma riuscivi a trovare sempre il modo per arrivare ad una mediazione nelle differenze di posizioni, nelle tante e lunghe telefonate, anche molto aspre, che ci facevamo.
Mi mancheranno queste telefonate lo so, ma so anche che continuerò a confrontarmi con te, come abbiamo ben imparato dalla pandemia, da “remoto”.
Dovunque tu sia vedrai che mi inventerò dibattiti e troveremo mediazioni! Del resto “se non ora quando?” CIAO CLAUDIA
E’ con grandissima tristezza che il 26 giugno 2023 abbiamo salutato per l’ultima volta Claudia Boattini
Tra circa tre settimane saranno organizzati due momenti di celebrazione, ricordo e saluto:
Uno alla Fattoria Urbana di Bologna al Pilastro e uno a Marina di Ravenna.
Saranno i benvenuti tutti gli amici, i colleghi e i parenti!
La famiglia chiede niente fiori ma opere di bene a sostegno di progetti che desiderate sostenere.