Il caldo è uguale per tutti?
Il caldo è uguale per tutti?
Istintivamente verrebbe da dire di sì
Se il termometro dice che ci sono 42°, così è, c’è poco da fare!
Ma siamo proprio sicuri?
Partiamo dal nostro rione, il Pilastro.
Un rione economicamente con i redditi tra i più bassi della nostra città e con un’elevata presenza di popolazione anziana.
E’ stato dimostrato che queste 2 condizioni incidono fortemente anche sullo stato di salute della popolazione, anche se apparentemente sembrano dati disconnessi.
Cosa c’entra il reddito basso col numero di casi di diabete o con le malattie cardio vascolari?
Cosa c’entra il numero di alloggi Acer di un territorio e la percentuale di laureati di un territorio.
Bè, i dati e le ricerche dicono che c’entra, eccome.
Torniamo ai nostri 42 gradi.
E’ diverso, per esempio, avere la possibilità di fuggire dalle città, con periodi di ferie più o meno prolungati o starsene a Bologna. Certamente, anche tanti pilastrini vanno in ferie, ma c’è tanta gente che resta.
Diverso è avere il condizionatore in casa o non averlo, o abitare vicino a un parco o in una zona cementificata.
E del lavoro, ne vogliamo parlare. Pensiamo a chi lavora all’aperto o in capannoni non isolati, e non ci sono solo gli agricoltori e i muratori. Non è lo stesso che lavorare in un ufficio o locale rinfrescato. E la cronaca dell’ultimo mese ha purtroppo confermato questa evidenze intuitive, con l’aumento di infortuni o peggio sul lavoro.
Cambia avere o non avere i soldi per andare in piscina, o per un taxi se non si riesce ad affrontare una attesa alla fermata di autobus infuocata.
Sono esempi banali di vita quotidiana che dimostrano come un po’ di agio e disponibilità possono aiutare a resistere in situazioni critiche.
Ma i fattori economici non sono gli unici che fanno la differenza.
Altri importanti elementi che sicuramente incidono sulla capacità di resistere e reagire al grande caldo sono il nostro stato di salute in generale ed il fattore età.
Se siamo anziani o vecchi o neonati, se siamo convalescenti o portatori di qualche malattia cronica, se la nostra capacità motoria è ridotta, allora è palese che siamo di base più fragili, delicati.
Lo stress fisico provocato da temperature estreme (ma da ogni criticità, climatica o virale che sia) ci metterà più alla prova.
Perchè è importante mettere insieme questi elementi ?
Credo che da ora in poi sarà necessario per tutti, stati, enti locali, istituzioni, singoli cittadini porre il riscaldamento globale e la sua mitigazione tra gli argomenti da mettere in primissimo piano.
In parallelo immagino che inizieranno una serie di politiche di breve – medio termine, atte a mitigare gli effetti del riscaldamento.
Sono problemi e scenari nuovi per i quali non c’è ancora esperienza
Esempi :creare locali di ritrovo climatizzati, magari condominiali, per chi non ha possibilità di resistere in casa?
I Pronto soccorso hanno avuto incrementi di accessi anche del 25 per cento causa di problemi collegati al calore. Forse bisogna ipotizzare di non ridurre i servizi medico assistenziali in estate, anzi rinforzarli ?
Qualsiasi soluzione o mitigazione si proponga, gli amministratori dovranno però concentrarsi sui territori maggiormente fragili in termini statistici, per reddito ed età.
Il Pilastro è uno di questi.
Perchè 42 gradi sono 42 gradi, ma il caldo non è uguale per tutti.
La ricerca a cui si fa riferimento nel testo è “L’equità nel diritto alla salute: il contrasto alle disuguaglianze nella città di Bologna”,a cura del Centro Studi e Ricerche in Salute Internazionale e Interculturale (CSI) del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, presentata in sala borsa il 23 gennaio 2023.
Testo di Ingrid Negroni