Abitare il Pilastro

Reddito di Cittadinanza sospeso: che fare ?

L’argomento è complesso ma ci sembra necessario trattare almeno gli aspetti tecnici , poiché si valuta   che riguardi in maniera sensibile il nostro territorio, e non solo per coloro a cui il Reddito sarà materialmente sospeso dal mese in corso, ma  per le ricadute, ancora non definibili esattamente, che tale decurtazione avrà sul territorio in senso allargato.

I dati sono difficilmente reperibili ma ad ora sembra ufficiale che a Bologna e provincia le famiglie che hanno ricevuto l’sms di revoca del reddito di cittadinanza, cioè che da ora in poi non riceveranno più questo supporto statale, sono 1250.(fonte Inps)

Sembra impossibile, ad ora, avere dei dati scomposti per quartiere di questa revoca.  E’ evidente che nei territori a minor reddito medio, e il quartiere  San Donato San Vitale è tra questi, corrispondano maggior numero di famiglie interessate

e quindi maggiori conseguenze sul territorio.

Perché queste 1250 famiglie riceveranno la revoca?

Perché, secondo le nuove disposizioni governative,  sono considerati nuclei familiari “occupabili” cioè sono famiglie in cui non sono presenti disabili o over 65.

Cosa dovranno fare queste famiglie?

Secondo le indicazioni governative, coloro ai quali il reddito di Cittadinanza sarà revocato in quanto considerati  “occupabili” potranno  trovare lavoro grazie a corsi di formazione e ricerca del lavoro tramite agenzia.

Contestualmente, dal momento che il percorso viene avviato, è previsto un sostegno economico mensile tramite bonifico per tutta la durata delle attività formativa fino a un massimo di 12 mesi.

In pratica?

I potenziali “occupabili” dovranno attivarsi presso agenzie per i lavoro e, se non si troverà un’occupazione, iniziare un percorso formativo.

Solo così, potranno continuare a godere di un nuovo sostegno economico.

A tal proposito, il governo sta lavorando alla costituzione di un nuovo portale: Siisl PdA (Sistema informativo di inclusione sociale e lavorativa – Piattaforma di attivazione); tuttavia ancora in cantiere. ”.

“La persona “occupabile” che desidera ricevere il sussidio deve presentare la domanda sul portale Inps, presso un patronato oppure al Caf, con obbligo di iscrizione alla nuova piattaforma Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale lavorativa). Qui si registra, compilando il form, inserendo i propri dati e il curriculum vitae.

Dopodiché, l’utente sottoscrive un Patto di attivazione digitale (Pda) dove indica tre Agenzie per il lavoro alle quali inviare i propri dati. In parallelo, l’Inps esegue dei controlli sul richiedente, verificando il suo Isee e i requisiti. Sarà il Centro per l’impiego a contattare la persona “occupabile”.

Stando a quanto dichiarato per ora dall’Inps, la persone viene convocata al Centro per l’impiego per la Profilazione Qualitativa. In questo modo, il soggetto occupabile passa ad un Patto di servizio personalizzato per aderire ai servizi al lavoro e ai percorsi formativi previsti dal Programma nazionale per la Garanzia occupabili dei lavoratori (GOL) del Pnrr. Contestualmente, il soggetto comincerà a ricevere il sussidio economico e proposte lavorative o socialmente utili.  “

Leggendo queste righe ci si rende conto che il nuovo sistema per l’occupabilità è un sistema

-lungo

-complesso

-che richiede supporto e competenze  informatico

-che richiede un intervento intensivo di Patronati e servizi INPS

-che il Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale lavorativa)previsto dal governo è un ente ancora in cantiere

Esiste una possibilità di revoca della sospensione del reddito?

Nell’ sms di comunicazione della sospensione del Reddito di cittadinanza  Inps precisa  che la sospensione potrà essere revocata qualora la gestione venga presa in carico dai servizi sociali. In questo caso, il nucleo ex beneficiario potrà continuare a godere del sussidio. Tuttavia, la revoca della sospensione riguarda persone “che versano in un particolare stato di bisogni complessi e di difficoltà di inserimento sociale o lavorativo”.

In altri termini, se si viene riconosciuti idonei ad essere presi in carico dai servizi sociali, si potrà continuare a percepire il Reddito di Cittadinanza.

Anche in questo caso risultano evidenti alcune conseguenze:

-il ricorso massiccio delle persone negli uffici del Servizio Sociale, che già di per sé sono oberati

-la genericità dell’espressione dei “criteri della presa in carico dei servizi sociali”

-un percorso che ha comunque tempistiche burocratiche lunghe

-senza dimenticare che SIAMO IN AGOSTO.

Restiamo in attesa di ulteriori dettagli, delucidazioni, chiarimenti.

Nel frattempo, nell’immediato, già ora si registrano sovraccarichi  di richieste per Patronati ed Inps.

Infine alcune considerazioni

indipendentemente dalle diverse opinioni sull’efficacia dello strumento Reddito di Cittadinanza e sulla opportunità di mantenerlo, revocarlo o modificarlo

appare evidente per tutti che

– le modalità di comunicazione della revoca via sms di poche righe sia stata  inefficace ed inidonea, con un testo confusivo

– il periodo proposto per l’applicazione (dal mese di agosto) sia il meno idoneo in assoluto

– la revoca diverrà attuativa prima che siano pronti i futuri organi preposti a gestire la diversa organizzazione prevista dal Governo.

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