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I racconti di Licia

“TRACCE INVISIBILI”

Sono belle le persone vere, con le loro storie intense e vissute. Come intrecci di umanità, si incrociano sul grande telaio di questo mondo vasto e affascinante. Di quel telaio noi siamo orditi e trame: fili sempre dritti, tesi, precisi e calibrati, che si inseguono imperterriti per intrecciarsi tra loro, nell’attesa di ricongiungersi e formare il tessuto della nostra anima.

Sotto la pensilina della ferrovia, si trova un angolo privato di un uomo dalla lunga barba bianca. È la sua casa, la sua vita illuminata dai fanali dei treni che gli sfrecciano davanti. Gli stracci su cui sta seduto sono sempre puliti. Come i suoi abiti che però non hanno ancora capito qual è la stagione giusta per essere indossati. Il suo viso luminoso esprime una grandissima umanità. Lui è un filo luminoso che irradia intensità.

Senza chiedertelo, ti costringe a rallentare il passo e a guardarti dentro. Quando gli porgi del denaro, i suoi occhi si illuminano senza enfasi. Con il sorriso più bello del mondo, ti ringrazia con le mani giunte e usa le parole come un regalo. Un grazie soave, un movimento impercettibile del petto che restituisce l’idea del battito lieve del suo cuore.

Tracce visibili e invisibili, impronte di un racconto non verbale, sono indizi utili per farsi scoprire, insieme a quelli nascosti che imparerò a conoscere, forse, pian piano.

Mi piace quel volto che ha saputo eliminare le attese, imbrogliando la solitudine e cacciando inutili illusioni. Colorato è il ricamo che è riuscito a creare sulla trama del suo ordito.

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Testo di Licia Deligia

Immagine tratta da “esercitodellasalvezza.org”

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