Abitare il PilastroScuole del Pilastro

Oggi siamo molto tristi: lo sfogo della 2A, un appello per tutta la comunità

Lunedì 7 febbraio, un giorno iniziato come un altro: qualcuno non vuole svegliarsi, altri non vedono l’ora di tornare a scuola dopo la quarantena, un fine settimana passato in famiglia, qualcuno con gli scout, qualcun altro ha fatto visita ai parenti, eppure all’arrivo a scuola, non è un giorno come un altro.

Questa mattina maestri, bambini e famiglie si sono resi conto che il loro giardino non era come l’hanno lasciato venerdì, uscendo da scuola, salutandosi con un arrivederci e buon fine settimana.

Qualcuno si è introdotto di nascosto: sarà stato spavaldo o avrà avuto paura? Si sarà reso conto di quello che stava facendo? In quanti erano? Qualcuno del gruppo era poco convinto e ha cercato di dissuadere gli altri? Chissà…

Ciò che sappiamo è che tutte le piante e gli orti curati con amore e dedizione dai bambini e dalle bambine della scuola primaria Romagnoli, sono state brutalmente estirpate, vandalizzate, sfregiate di quella passione e precisione che in questi mesi le aveva fatte nascere e maturare.

Sappiamo che la Dirigente scolastica è stata prontamente avvisata e che si è subito attivata sul da farsi; sappiamo che la presidente di Quartiere ha chiesto da mesi di adeguare il sistema di illuminazione, quello che non sappiamo, purtroppo, è chi possa essere stato e il motivo per il quale abbia compiuto un simile gesto, con così tanta cattiveria e noncuranza.

Credo che in questi casi, il silenzio e l’omertà non siano sentimenti da intraprendere: credo che chi abbia fatto questo non sia un adulto, probabilmente giovani che vivono nel nostro territorio, magari fratelli o sorelle di qualche bambino della scuola, forse per noia, forse per sentirsi grande, forse per sentire quel brivido che ti percorre, quando fai qualcosa che sai già essere sbagliata.

Allora cosa fare? Quanto accaduto non è un problema di qualcuno, ma un problema di un’intera comunità. Credo che le famiglie, tutte, debbano parlarne in casa, far capire che ad ogni azione corrisponde una conseguenza, far capire che si è trattato di un gesto vile, inutile e che ha distrutto il lavoro meticoloso di tanti bambini.

Un ringraziamento va sicuramente ai docenti della scuola, che stamattina hanno parlato a lungo con tutti bambini, facendogli tramutare la delusione e la rabbia, in un sentimento di consapevolezza e riscatto.

Nella 2A hanno fatto un cartello che hanno poi appeso alla recinzione della scuola “oggi siamo molto tristi perché ci hanno distrutto il nostro orto che curiamo da 4 mesi!!!! Vergognatevi e vergognatevi tantissimo!!!”

Parliamone, parliamone tutti, raccontiamo i sentimenti dei bambini e degli insegnanti all’ingresso stamattina a scuola, parliamo di quanto tempo c’è voluto per far crescere le piante, di cosa hanno imparato i bambini mentre se ne prendevano cura, solo così, forse, i diretti interessati potranno capire di aver compiuto una sciocchezza, una bravata, a discapito di un’intera comunità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Testo e foto di Alessianeva Marino

 

 

 

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