Una serata a cena con i vicini
Ricevo un invito, una decina di giorni orsono: sabato sera vieni a Cà Solare, c’è la Cena di Vicinato dove gli abitanti del Pilastro e dintorni portano da casa qualcosa da mangiare; si sta assieme, si chiacchiera, ci si diverte.
Che idea carina, penso; conosco già alcuni dei più attivi e presenti nelle varie occasioni di incontro a cui ho partecipato e collaborato e mi trovo bene insieme a loro.
Mi aspetto una serata alla buona, rilassante, con non tante persone e qualcosa da mettere sotto i denti; invece un evento con una organizzazione accurata ed empatica, molta gente con età da pochi anni fino alla terza, quarta e quinta, con intere famiglie di cui non poche con provenienza o di origine da varie zone d Italia oltre che dall’estero.
Bambini a ridere e a giocare ma molto attivi anche nei confronti del cibo, i ragazzi e i giovani a collaborare anche con piatti creativi. 
Protagoniste assolute in cucina le mamme, nonne, figlie, sorelle, zie, cognate e nipotine (uomini e ometti hanno come al solito modestamente collaborato): è stata una lunga, sorprendente, gustosissima sequenza di cibi e piatti con tante diverse origini e provenienze, sapientemente preparati nelle case e amorevolmente proposti a Ca Solare; una panoramica della più genuina cucina casalinga regionale con alcuni piatti difficilmente reperibili nei ristoranti e non pochi veramente di notevole qualità. 
Risultato importante della serata (e direi scopo prefissato degli organizzatori): un momento concreto di socializzazione e di interscambio culturale, per il fatto che in ogni lunga tavolata erano presenti persone con differenti età, sesso, nascita, religione, provenienza geografica, formazione scolastica, mestiere o professione, idee politiche, preferenze su arte, spettacoli, sport, ecc.
Avendo io cambiato posizione alcune volte ho avuto modo di conoscere usanze, opinioni e gusti parlandone con varie individualità, tra una sfiziosità e l’altra; un articolato scambio di idee in una atmosfera schiettamente amichevole, utile ad un reciproco arricchimento mentale ed interiore.
Testo a cura di Franco Mioni
Foto di Francesco Sorrentino
