Cultura

Al Dom il coro sardo Eufonia di Gavoi

Sabato 24 Marzo al Dom la Cupola del Pilastro in via Panzini n°3  nell’ambito della rassegna Antidoti organizzata da Laminarie,  il coro Eufonia di Gavoi presenterà I canti ancestrali delle donne sarde.

Da sempre l’ atmosfera che regna in teatro ti avvolge, e ti fa quasi trattenere il respiro, in attesa di “quel qualcosa” che sai succederà, ma non sai mai, in quale attimo esatto e tutto, pare come sospeso.
Poi ecco: le figure femminili appaiono, ieratiche e fiere, avvolte in antichi e colorati abiti che ricordano terre lontane, ricche di profumi e suoni.E voci, melodiose e cantilenanti, di donne forti, dagli occhi scuri come pozzi profondi , che guardano lontano, e paiono come di carbone liquido. Raccontano di antiche ninne nanne, cantate al vento, ai figli e ai loro uomini dai volti scuriti dal sole: ” A ninnia ninnia, prenda mia,… forti e sanu cresci….non ti lassu mai solu”. “Ninna nanna , mio tesoro, …cresci forte e sano, io non ti lascerò mai solo” così dice questo canto, tramandato dalle donne sarde fin dalla notte dei tempi.
I canti ti avvolgono, salgono e si abbassano i toni, si alternano melodie tristi e malinconiche, come portate da un vento che profuma di mirto, di lavanda e di mediterraneo.

Il cerchio di voci ti trasporta in un mondo fatto di suoni arcaici, riportati in vita , con movimenti quasi di danza, dalla maestria del maestro Lisei. E loro, le donne,  splendide nei loro costumi tradizionali non ti deludono, ti prendono per mano e viaggiano con te a ritroso nel tempo, finché i loro ricordi in suoni di canto, non ti trascinano e diventano tuoi, fino a quando la litania triste non diventa allegra, tanto che non puoi resistere, e “su ballu tundu duduru duru” ti cattura e ti costringe perfino a tenere il tempo ritmando con i piedi; questa è la magia dei canti sardi, frutto anche di arcani sodalizi con altre genti.
Terra antica la Sardegna , ricca di tradizioni e di suoni che rivivono con le voci di queste donne del Coro Eufonia di Gavoi; semplici e intense interpreti di quel rito ancestrale che è il canto a cappella in “limba“ (lingua) sarda, che ci riporta, senza artificiosi effetti, indietro in un tempo i cui i sentimenti e le emozioni, si esprimevano sì, con passione, ma anche con riservato pudore .

Da vedere, ma soprattutto da ascoltare lasciandosi cullare.

info
ingresso spettacolo 7 €.
E’ consigliata la prenotazione: info@laminarie.it
tel.051 6242160

Testo di  Mariella Sanna

 

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