Emergenza Covid19: informazioni utiliRacconti

Paura della malattia e voglia di riprendere vita

Nuovamente sui vari canali televisivi l’andamento dei contagi da Covid-19 occupa gran parte dei notiziari e dei dibattiti: chi fa notare che siamo messi meglio di quasi tutti i paesi europei, chi fa appello ai giovani di non infettare i nonni, chi ci racconta come vivono la malattia i vip.
Esperti in camice bianco a volte ripetono i soliti concetti, a volte se ne escono con frasi quanto meno allarmanti. Ad oggi il mondo è falciato dalla pandemia, e la medicina dei brevetti non si sa se troverà una soluzione efficace.

Riaprono le scuole e si moltiplicano gli allarmi, ma i casi in Italia sono sotto controllo.
Election day e i soliti gufi prevedono il flop della partecipazione al voto, e invece, nonostante un’affluenza record, ad oggi non risultano focolai.
La Presidente dalla Commissione Europea loda le ragazze che giocarono a tennis dalle terrazze come simbolo di resilienza e in tanti, ( anche l’OMS ) a dire che siamo bravi, l’abbiamo dimostrato e adesso lo dimostreremo di nuovo.
Ma…. non so voi, ma per me, quanto bla-bla! Quanta ansia!
Quante parole che invece di informare, invece di farmi capire di più, comunicano solo incertezza e confusione!
E mi accorgo che ho timore ad uscire! Alcune amiche, della cui attenzione per la sicurezza mi fido, hanno organizzato una cena: sono più di sei mesi che non ci incontriamo subito sono entusiasta, ma poi subentra la preoccupazione per l’autobus forse troppo pieno, per la casa forse troppo piccola……
Alla fine siamo  riuscite a incontrarci e è andato tutto bene, senza prendere l’autobus, ma condividendo l’auto, nella casa di chi di noi ha più spazio.
Non ho motivi razionali per avere paura: sono sempre stata alle regole, ho passato vacanze in cui non ho abbracciato neanche mio fratello, le sorelle, i cugini e i loro figli ( parenti di 6° grado); sempre distanziati e all’aperto, sempre e solo in locali pubblici che rispettavano pienamente le regole con la app Immuni sempre accesa.

Mi verrebbe voglia di dare la colpa di tutta questa ansia alla televisione: la paura ti blocca e ti becchi la pubblicità con meno difese!
E’ vero, ma è anche vero che la paura, come per tutti i mammiferi, è quella reazione istintiva che garantisce la sopravvivenza della specie!
E allora mi viene voglia di usare questa bella scarica di adrenalina: perchè aver paura è sano, è normale, è indispensabile per reagire. Guai a sprecarla a sgridare gli altri o autocommiserarsi.
Allora ho usato la testa e il cuore. Ho cercato e ho trovato le informazioni. Ecco il link di una bella pagina, utile!
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=228#3
Sulla base delle attuali conoscenze, la trasmissione del virus avviene principalmente da persone sintomatiche ma può verificarsi anche poco prima dell’insorgenza della sintomatologia, quando sono in prossimità di altre persone per periodi di tempo prolungati. Le persone che non manifestano mai sintomi possono trasmettere il virus anche se non è ancora chiaro in che misura tale eventualità si verifichi: sono necessari ulteriori studi.”
Il linguaggio di questo sito non è facilissimo, ma scrive cose che delimitano la mia ansia perchè leggendo si capisce cosa significa tempo prolungato e contagio per aerosol:
Sono stati segnalati focolai COVID-19 in alcuni ambienti chiusi, quali ristoranti, locali notturni, luoghi di culto e di lavoro in cui le persone possono urlare, parlare o cantare. In questi focolai, non è possibile escludere la trasmissione per aerosol, in particolare in luoghi chiusi, affollati e poco ventilati in cui le persone infette trascorrono lunghi periodi di tempo con gli altri. Sono necessari ulteriori studi per indagare su tali episodi e valutarne l’importanza per la trasmissione del virus.”

“Non è possibile escludere”…”Sono necessari ulteriori studi”: ognuno di noi a fronte di questi concetti reagisce in modo differente, forse anche perchè qualcuno di noi si era illuso che la medicina stesse per risolvere tutti i nostri problemi di salute.
Per me delimita il rischio: le solite 10 regole sono efficaci e infatti non conosco nessuno che rispettandole, si sia contagiato.
Passeremo un autunno, in sale poco affollate, aprendo le finestre più spesso? ci metteremo una giacca in più! Ho aggiunto un po’ di crema per le mani prima di andare a letto, così con tutti questi lavaggi non diventano dure come cartavetrata. A fronte del desiderio di abbracciare amici che non vedo da tempo, ho imparato ad agitare le braccia come ali e a dire con le parole, quello che con alcuni gesti non possiamo più dire.
E allora, stando alle regole con il buon senso sempre indispensabile, ho ricominciato a vedere amici, a fare attività sportiva e di benessere, a fare volontariato, a usare le scarse opportunità culturali accessibili in sicurezza.
Siamo animali sociali, abbiamo bisogno di stare con i nostri simili, in sicurezza, distanziati e con le mani pulite, sperando che qualcuno finalmente, invece che fare la predica ai giovani soli e senza lavoro ( 40% ) spieghi come recuperare sessualità e socialità in sicurezza, magari mettendo in atto politiche che realmente costruiscano un futuro per loro.
Io penso che sia più convincente l’esortazione alla responsabilità quando essere responsabili ti migliora la vita, e in questi sei mesi, noi non più giovani spaventati, forse abbiamo pensato solo a migliorare la sopravvivenza. Forse ci vuole di più.

Costruire futuro? chissà se tutta questa adrenalina ben indirizzata può raddrizzare le storture di cui blateriamo da anni!?!
Chissà se tutti quelli che scrivevano “Andrà tutto bene” riusciranno a inquinare un po’ meno, sprecare un po’ meno, leggere un po’ di più, andare in bicicletta e comprendere che aver paura dell’altro, fa calare le difese immunitarie?
Il ministro Speranza ha dichiarato in Parlamento che il vaccino potrebbe essere disponibile ai primi del 2021, il prof. Fauci  (quello che ha combattuto l’AIDS, se lo conosci non ti uccide) lo ha confermato. Oppure come dice il prof. Crisanti, l’importante è diventare “tolleranti” (capaci di convivere con il virus).
Forse fra qualche mese non avrà più senso aver condiviso questi pensieri. Non so.

Mi piacerebbe che altri ci scrivessero per raccontare come stanno affrontando questa nuova fase, perchè potrebbe anche essere che se non impariamo ad affrontarle, altre pandemie terrorizzeranno il mondo.

Testo di Claudia Boattini
Foto dall’Avvenire.it  Agenzia_Fo_69163688

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